A presto, ciao
Inviato: 20/08/2021, 11:57
Ringrazio @Fiamma @Pinny @bass @Certcertsin @Catia73 @Phenomena @aragorn e tutti gli utenti che davvero mi hanno mostrato grande sostegno per il momento di confusione che sto attraversando. A cosa devo tanto virtuale affetto?
Nella mia vita ho sempre lottato soprattutto laddove la percezione fosse di poter risolvere qualcosa. Ed è stata per la mia grande determinazione che, nel mio piccolo, ho ottenuto buoni risultati senza aiuti, sostegni o attaccandomi al carro.
Mio nonno nella sua modestia culturale mi diceva spesso da bambino "solo alla morte non c'è rimedio" per dire che rispetto a gran parte delle cose della vita abbiamo una elevata capacità di autodeterminazione, di decidere cosa è meglio per noi. Di cambiare.
Una grossa lezione viene dalla natura, gli animali e anche i nostri pesci hanno una elevata capacità di adattamento ma allo stesso tempo nel loro mondo dove l'istinto di sopravvivenza è così rilevante tendono a trovare ambienti circostanti più compatibili a loro.
Gli animali sono estremamente rapidi nel cambiamento e nella ricerca di soluzioni, quindi se ad esempio non trovano cibo si spostano non arrendono con ottimismo che cada un pasto nei paraggi.
Questo aspetto paradossalmente banale non so come sia così poco considerato dagli essere umani.
L'essere umano è tendenzialmente più intelligente ma è avvolto completamente da bias cognitivi e da credenze, convincimenti che limitano l'intelligenza e la stessa capacità di sopravvivenza (al mondo moderno).
Puoi essere la persona più intelligente del vicinato, puoi possedere talento, capacità, determinazione ma se ti comporti (nei fatti) come lo scemo del villaggio, della tua intelligenza puoi farci poco.
La maggior parte delle persone ha timore del cambiamento perché anche una situazione "così così" è "meglio" di rischiare di imbeccare una strada nuova (che in molti casi non è detto che sia peggiore). Poi c'è tendenzialmente un elemento positivo ma anche molto negativo delle persone : l'ottimismo. Ci sono persone, in parte lo sono anche io, con un radicato ottimismo (non sempre), quando questa caratteristica è troppo spinto si rischia di essere poco critici.
Di fronte ad una casa che oggettivamente prende fuoco o inizia ad avvolgersi tra le fiamme, l'ottimista raramente scappa ma attende l'intervento dei pompieri o si lancia a spegnere le fiamme.
Nel mio caso (mi auguro risolvibile in un periodo limitato) è oggettivo che abbiamo sperimentato una serie di elementi totalmente negativi eppure sono rimasto causandomi uno stress psicologico che non mi vede né più ricco né più felice né professionalmente in crescita..
Nella mia vita ho sempre lottato soprattutto laddove la percezione fosse di poter risolvere qualcosa. Ed è stata per la mia grande determinazione che, nel mio piccolo, ho ottenuto buoni risultati senza aiuti, sostegni o attaccandomi al carro.
Mio nonno nella sua modestia culturale mi diceva spesso da bambino "solo alla morte non c'è rimedio" per dire che rispetto a gran parte delle cose della vita abbiamo una elevata capacità di autodeterminazione, di decidere cosa è meglio per noi. Di cambiare.
Una grossa lezione viene dalla natura, gli animali e anche i nostri pesci hanno una elevata capacità di adattamento ma allo stesso tempo nel loro mondo dove l'istinto di sopravvivenza è così rilevante tendono a trovare ambienti circostanti più compatibili a loro.
Gli animali sono estremamente rapidi nel cambiamento e nella ricerca di soluzioni, quindi se ad esempio non trovano cibo si spostano non arrendono con ottimismo che cada un pasto nei paraggi.
Questo aspetto paradossalmente banale non so come sia così poco considerato dagli essere umani.
L'essere umano è tendenzialmente più intelligente ma è avvolto completamente da bias cognitivi e da credenze, convincimenti che limitano l'intelligenza e la stessa capacità di sopravvivenza (al mondo moderno).
Puoi essere la persona più intelligente del vicinato, puoi possedere talento, capacità, determinazione ma se ti comporti (nei fatti) come lo scemo del villaggio, della tua intelligenza puoi farci poco.
La maggior parte delle persone ha timore del cambiamento perché anche una situazione "così così" è "meglio" di rischiare di imbeccare una strada nuova (che in molti casi non è detto che sia peggiore). Poi c'è tendenzialmente un elemento positivo ma anche molto negativo delle persone : l'ottimismo. Ci sono persone, in parte lo sono anche io, con un radicato ottimismo (non sempre), quando questa caratteristica è troppo spinto si rischia di essere poco critici.
Di fronte ad una casa che oggettivamente prende fuoco o inizia ad avvolgersi tra le fiamme, l'ottimista raramente scappa ma attende l'intervento dei pompieri o si lancia a spegnere le fiamme.
Nel mio caso (mi auguro risolvibile in un periodo limitato) è oggettivo che abbiamo sperimentato una serie di elementi totalmente negativi eppure sono rimasto causandomi uno stress psicologico che non mi vede né più ricco né più felice né professionalmente in crescita..