Parte 4 - Due
Avevo finalmente cambiato casa, ma non avevo ancora spostato il vascone con i Pesci rossi. Ovviamente andavo a trovarli tutti i giorni, sia per dargli da mangiare che controllare che tutto andasse bene.
Però, sempre per quel battito d’ali sbagliato della farfalla, non riuscii a far visita ai miei amici per due giorni consecutivi. La cosa non mi preoccupava, era solo un digiuno salutare. Ma quando misi piede nella stanza ospitante l’acquario mi si presentò innanzi uno spettacolo angosciante: l’acqua era schifosamente lattiginosa e sulla rete che copriva la vasca un barattolo da 500 grammi di mangime giaceva rovesciato, con buona parte del suo contenuto finito in acqua. Come potesse essere accaduto non l’ho mai capito. In casa non c’era nessuno, neanche i gatti.
Solo che alla sfortuna piace la compagnia e così, osservando con attenzione, mi accorsi che anche l’impianto di filtraggio non stava funzionando. All’interno dell’ultimo vano del filtro il tubo deputato a portare l’acqua filtrata nella vasca si era staccato dalla pompa.
Mi accorsi subito delle pesanti conseguenze di un simile disastro: Matti03 galleggiava, ormai morto, in un angolo della vasca e Claudio80 era a pancia all’aria agonizzante. Anche Pisu non era in gran forma. Fortunatamente gli altri abitanti della vasca, almeno all’apparenza sembravano stare bene.
Purtroppo, non avevo acqua pronta per fare cambi, d’altronde, da li a pochi giorni avrei smantellato la vasca. Fortunatamente mi venne in mente che avevo delle bottiglie di acqua naturale, tenute a temperatura ambiente, quindi come quella della vasca.
Riempii velocemente dei sacchetti adibiti al trasporto pesci e ci introdussi dentro i miei ospiti.
Trasportai il tutto nel mio nuovo appartamento, ove era ancora in fase di maturazione la mia nuova vasca da 180 cm per 60 cm di superfice.
Ovviamente non potevo fare tanto il sofista e quindi matura o non matura ci misi dentro i tre Carassi, dieci titteya e due Macropodus.
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E Claudio80?
Beh, almeno per un po’ sembrava essersi ripreso.
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Diciamo che ormai i miei piani erano saltati, in questa nuova vasca non avrei potuto introdurre i Persico sole, e visto che mi sembrava piuttosto grandina per tre “Scorfani” e qualche Puntius titteya, dopo aver tolto per prudenza i due Macropodus, volli fare un esperimento; introducendo sei Salaria fluviatilis, dette Cagnette.
Mi sembrava una buona idea, sia i Carassi che le Salaria soni pesci adatti alle nostre temperature locali, poi le Cagnette occupaano essenzialmente il fondo della vasca; quindi, non avrebbero dovuto esserci ragioni di conflitto.
Invece mi sbagliavo, le Cagnette si dimostrarono più rognose del previsto e a farne le spese fu in particolar modo Gioele che dovette subire una bella sfoltitina alla sua magnifica coda.
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Forse, se i Rossi fossero stati degli energici omeomorfi, sarebbero riusciti a difendersi dalle Bavosette, in ogni caso dovetti correre velocemente ai ripari trasferendo i miei “Scorfani” nella vasca da un metro e sessanta, che nel frattempo avevo riallestito. Anche questa volta senza poterla far maturare adeguatamente.
Arrivò la primavera, portando con sé i fiori sugli alberi e, e un nuovo ospite.
La fidanzata di mio figlio teneva in un piccolo recipiente, da almeno due anni, dei Carassi omeomorfi coda semplice, e poiché, escluso uno, erano tutti morti, era in cerca di una nuova “casa” per il superstite. Che volete, mi feci impietosire e l’ospitai.
L’essere cresciuto in un ambiente non adeguato avevo influito sulle sue dimensioni, infatti, senza coda, pur avendo più di due anni, misurava appena nove centimetri. In compenso era estremamente vivace e felice di abitare in una vasca tanto grande. Forse era sin troppo vivace, visto che stuzzicava i compagni in continuazione.
Ma la popolazione della vasca era destinata a subire altre modifiche. Vi ho da poco descritto del mesetto di convivenza, certo non facile, fra i Rossi e le Cagnette, che un evento assolutamente imprevisto si manifesto davanti ai miei occhi.
Stavo osservando le Salarie, quando vidi nuotare svelti due piccoli Carassi da circa un centimetro e mezzo. Incredibile, gli Scorfani, nonostante le persecuzioni delle Cagnette, si erano riprodotti e due esemplari erano riusciti a crescere. Inoltre, esemplari omeomorfi senza nessuna malformazione.
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Nella foto i due giovani sono ripresi a novembre 2021, quindi a circa otto mesi di età.
Trasferii i due esemplari con gli altri rossi e qui la nostra storia, almeno per il momento. si conclude.
FINE