Re: Diario di un allestimento marino mediterraneo alternativ
Inviato: 28/09/2016, 12:35
ho cercato inutilmente qualche vecchia foto, con 3 traslochi alle spalle chissa dove sono finite, forse dovrei controllare da mia madre, chissà.
Una mia lontana esperienza personale con una pozza mediterranea nasce quando avevo circa 10 anni , il sabato andavamo spesso in una pizzeria dove c'era uno bellissimo (per me) acquario mediterraneo curato dal proprietario, un bravo pescatore subacqueo che aveva la passione di pescare e riempire il suo acquario con varie specie, ogni sera passavo ore a guardare l'acquario ed il proprietario con pazienza mi raccontava alcune cose sulle specie che aveva in vasca e su alcuni "trucchi" che utilizzava per farle vivere tra 5 vetri.
Nel suo acquario ricordo dei bellissimi scorfani, oltre a bavose colorate e donzelle, talvolta trovavo anche dei pesci più grossi che poi finivano nei piatti di qualche cliente, come molluschi ricordo cozze e ricci di mare, le vongole ricordo mi disse che non sopravvivevano più di una settimana .
La tecnica che utilizzava era efficace , se pur rudimentale, con pompe di sentina da barca per creare i flussi di acqua necessari al movimento e alla filtrazione.
Finita la scuola mi trovo a casa questa vasca, all'incirca 60*40*40 se ricordo bene, usata ma senza perdite di acqua, solo vetri e nulla più. Con l'aiuto del gestore della pizzeria ho dotato la vaschetta di un filtro composto da una piccola pompa da acquario inserita in un tubo di plastica di circa 12 cm di diametro (quelli in pvc da fogna per capirci), la pompa era nella parte alta del tubo ma coperta dall'acqua e lo stesso era poi riempito di conchiglie frantumate raccolte sulla riva (mi consigliò di bollirle in acqua salata) . Il funzionamento era semplice, sulla parte bassa del tubo ho fatto dei tagli dove entrava l'acqua, la pompa pescava l'acqua che risaliva dopo essere stata "filtrata" dalle conchiglie e la ributtava in vasca attraverso un foro , formando una leggera cascatella che ossigenava l'acqua.
La vasca l'ho riempita con un po di rocce porose (consigliatemi dal pizzaiolo) raccolte da mio padre mentre faceva pesca subacquea.
Ero molto agevolato dal fatto di abitare proprio in riva al mare e non dover attraversare la strada per raggiungerlo, quindi ogni giorno cambiavo un secchio di acqua della vasca con uno di acqua di mare "fresca". Contravvenendo alle raccomandazioni del pizza-acquariofilo introducevo continuamente paguri e ogni cosa mi capitasse di pescare sugli scogli, che ovviamente moriva dopo qualche giorno. La vasca si intorbidiva parecchio e spesso puzzava, per fortuna era in un corridoio di passaggio e non dentro casa altrimenti mi avrebbero costretto a smontare tutto. Verso la fine dell'estate , con l'abbassarsi delle temperature, finalmente le puzze iniziavano a svanire ed anche l'acqua iniziò a schiarirsi, cosi fu che gli ultimi paguri, magicamente, iniziarono a sopravvivere per giorni e giorni. A settembre il mare è ancora caldo per andare sugli scogli con il retino e cosi man mano iniziai a popolare la vasca con due piccole bavose e uno scoglietto con delle cozze attaccate sopra. Facendo regolarmente i cambi queste sopravvissero abbastanza, penso un paio di mesi almeno, anche perchè la bavosa di scoglio ha un comportamento quasi da anfibio, visto che spesso con la bassa marea era facile trovarle attaccate allo scoglio ma fuori dall'acqua. Nei mesi più freddi rimasero solo i paguri ma in primavera popolai nuovamente la vasca e questa volta le bavose sopravvivevano eccome, le nutrivo rompendo una cozza o con dei pezzetti di gamberetto.
La vasca è andata avanti così per circa tre anni, finchè le sue incollature (una specie di stucco) iniziarono a perdere e cosi mi tocco smontarla.
Una mia lontana esperienza personale con una pozza mediterranea nasce quando avevo circa 10 anni , il sabato andavamo spesso in una pizzeria dove c'era uno bellissimo (per me) acquario mediterraneo curato dal proprietario, un bravo pescatore subacqueo che aveva la passione di pescare e riempire il suo acquario con varie specie, ogni sera passavo ore a guardare l'acquario ed il proprietario con pazienza mi raccontava alcune cose sulle specie che aveva in vasca e su alcuni "trucchi" che utilizzava per farle vivere tra 5 vetri.
Nel suo acquario ricordo dei bellissimi scorfani, oltre a bavose colorate e donzelle, talvolta trovavo anche dei pesci più grossi che poi finivano nei piatti di qualche cliente, come molluschi ricordo cozze e ricci di mare, le vongole ricordo mi disse che non sopravvivevano più di una settimana .
La tecnica che utilizzava era efficace , se pur rudimentale, con pompe di sentina da barca per creare i flussi di acqua necessari al movimento e alla filtrazione.
Finita la scuola mi trovo a casa questa vasca, all'incirca 60*40*40 se ricordo bene, usata ma senza perdite di acqua, solo vetri e nulla più. Con l'aiuto del gestore della pizzeria ho dotato la vaschetta di un filtro composto da una piccola pompa da acquario inserita in un tubo di plastica di circa 12 cm di diametro (quelli in pvc da fogna per capirci), la pompa era nella parte alta del tubo ma coperta dall'acqua e lo stesso era poi riempito di conchiglie frantumate raccolte sulla riva (mi consigliò di bollirle in acqua salata) . Il funzionamento era semplice, sulla parte bassa del tubo ho fatto dei tagli dove entrava l'acqua, la pompa pescava l'acqua che risaliva dopo essere stata "filtrata" dalle conchiglie e la ributtava in vasca attraverso un foro , formando una leggera cascatella che ossigenava l'acqua.
La vasca l'ho riempita con un po di rocce porose (consigliatemi dal pizzaiolo) raccolte da mio padre mentre faceva pesca subacquea.
Ero molto agevolato dal fatto di abitare proprio in riva al mare e non dover attraversare la strada per raggiungerlo, quindi ogni giorno cambiavo un secchio di acqua della vasca con uno di acqua di mare "fresca". Contravvenendo alle raccomandazioni del pizza-acquariofilo introducevo continuamente paguri e ogni cosa mi capitasse di pescare sugli scogli, che ovviamente moriva dopo qualche giorno. La vasca si intorbidiva parecchio e spesso puzzava, per fortuna era in un corridoio di passaggio e non dentro casa altrimenti mi avrebbero costretto a smontare tutto. Verso la fine dell'estate , con l'abbassarsi delle temperature, finalmente le puzze iniziavano a svanire ed anche l'acqua iniziò a schiarirsi, cosi fu che gli ultimi paguri, magicamente, iniziarono a sopravvivere per giorni e giorni. A settembre il mare è ancora caldo per andare sugli scogli con il retino e cosi man mano iniziai a popolare la vasca con due piccole bavose e uno scoglietto con delle cozze attaccate sopra. Facendo regolarmente i cambi queste sopravvissero abbastanza, penso un paio di mesi almeno, anche perchè la bavosa di scoglio ha un comportamento quasi da anfibio, visto che spesso con la bassa marea era facile trovarle attaccate allo scoglio ma fuori dall'acqua. Nei mesi più freddi rimasero solo i paguri ma in primavera popolai nuovamente la vasca e questa volta le bavose sopravvivevano eccome, le nutrivo rompendo una cozza o con dei pezzetti di gamberetto.
La vasca è andata avanti così per circa tre anni, finchè le sue incollature (una specie di stucco) iniziarono a perdere e cosi mi tocco smontarla.