cicerchia80 ha scritto: ↑Nell'edizione italiana parla di 10-14 ore
Nell'articolo degli scampetti già passiamo a 10 più la pausa
Provo ad interpretare il suo pensiero: la durata complessiva deve essere lunga, perché le piante devono "sentire" che la
giornata è lunga, come in Amazzonia. Quindi dovrebbe iniziare alle 7 del mattino e terminare alle 9 di sera (14 ore). Poi poco importa se magari si alterna un'ora si ed una no (come in una giornata nuvolosa).
Quello che forse vuole dire è che illuminare dalle 7 del mattino alle 9 di sera ad ore alterne (esagero per far capire il concetto) è meglio che illuminare dalle 10 alle 17 in modo continuativo, nonostante le ore complessive di effettiva accensione luci sarebbe identico (7 ore). Questo perché nel secondo caso il periodo corto potrebbe inibire la crescita
Scrive in merito:
The Siesta Regimen gives plants the long daylenght they need and save electricity.
Il Siesta Regimen fornisce alle piante la durata della giornata lunga che necessitano di avere, e permette un risparmio di elettricità.
E' chiaro quindi che lei distingue tra giornata lunga (determinata dall'ora di prima accensione e dall'ora di ultimo spegnimento) ed ore effettive di illuminazione: la prima dovrebbe essere di 14 ore, le ore effettive invece è meglio 10, per risparmiare elettricità, per ricaricare la CO
2 nel break, ecc..
Torniamo a ragionare solo sulle ore
effettive di illuminazione, ed ipotizziamone 10 (consecutive).
Se ho una piantumazione esagerata con molte rapide e non erogo CO
2, dopo circa 5 ore la CO
2 scenderà a zero. Le successive 5 ore serviranno più alle alghe che alle piante. Invece, se dopo 5 ore spengo per 2 ore e ricarico completamente la CO
2 (ipotizziamo), darò alle piante altre 3 ore finali di luce e CO
2, per un totale di
8 ore buone di "luce e CO
2" contro le
5 ore del caso precedente.
Infine, nel secondo caso, risparmio anche corrente, riduco il surriscaldamento nel periodo estivo e tengo a bada le alghe.
Questo credo sia il suo ragionamento, e in certi acquari può funzionare.
Io però sono sempre per erogare 30 mg/l di CO
2 e anche oltre, nel caso questa si riveli insufficiente per le piante che coltivo! Così favorisco al massimo le piante e posso gestire senza problemi un periodo di illuminazione continuativa, e non stresso i pesci.
Humboldt ha scritto: ↑Questo aumento repentino è dovuto, secondo la Walstad, non alle piante , ma principalmente all'azione dei batteri del fondo che a seguito della forte ossigenazione dell'acqua, durante la prima fase di illuminazione, ricevono una forte spinta metabolica che ha come prodotto di scarto proprio la nostra amata CO
2.
Anche in questo caso, se decidete di utilizzare il Siesta Regimen senza un bel fondo ricco di batteri e bello sporco i risultati potrebbero essere ben diversi.
Sull'importanza che lei affida ai batteri nella risalita della CO
2 durante il break ho qualche perplessità: se così fosse, perché senza Siesta Regimen la CO
2 scende a zero dopo qualche ora,
e resta a zero fino alla fine del fotoperiodo nonostante il gran lavoro dei batteri "dopati" dall'ossigeno apportato dalle piante?
Il motivo secondo me è evidente: i batteri lavorano sempre, e forse un po' in più durante la fotosintesi, ma il loro apporto sull'incremento di CO
2 è trascurabile rispetto a quanta ne assorbono (o non assorbono nel break) le piante quando sono affamate! Basta rivedere il grafico per capirlo, quando le piante assorbono (luci accese) la CO
2 scende a zero in 4 ore circa (e poi ci resta). Appena spegni le luci la CO
2 risale (per riequilibrio) con la stessa velocità con la quale era scesa (vedi la pendenza delle linee). E' lo stesso che avviene quando apro o chiudo la valvola della CO
2, in meno di un'ora la CO
2 sale a 30 mg/l e quando spengo in meno di un'ora ritorna ai 5 mg/l iniziali (ad esempio). Che ci sia un fondo "sporco" o pulito, per me non cambia praticamente nulla su quegli andamenti mostrati nel grafico, che sono determinati dall'assorbimento o meno delle piante.
Un fondo sporco o meno "trasla" solo tutte le linee di quel grafico un poco più in alto (molti batteri) o un poco più in basso (pochi batteri), l'andamento è però identico.
Humboldt ha scritto: ↑Perché difronte a tale diversità di comportamento ha fatto solo un test?
Lei in quella pagina scrive:
I obtained a siliar pattern with other tanks
Ho ottenuto un andamento simile in altri acquari
Quindi evidentemente reputa trascurabile la differenza di CO
2 misurata in quei due giorni, mentre l'andamento generale è simile nei vari acquari testati.
cicerchia80 ha scritto: ↑Non credo sia questo..... La scienza evolve,una volta c'erano i flaconi anti fosfati,ora compri l'integratore
Gli olandesi vacevano i fondi multistrato
Ira si sconsiglia perfino il fertile
Esatto! Come hai scritto nell'introduzione, i metodi si evolvono, ma resta interessante la filosofia sottesa ad essi.