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Re: Grecia... Euro... Trattative...

Inviato: 15/07/2015, 23:13
di Rox
Allora, visto che siamo in tema di citazioni, ascoltate questo pericoloso rivoluzionario, comunista, sovversivo ed anarchico: ;)
  • Non possiamo misurare i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.
    Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

    Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle.
    Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza, per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.
    Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

    Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago.
    Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti.
    Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

    Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
    Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Di chi saranno queste parole?...Di Ernesto "Che" Guevara?... :-?

No!!!... =))
Sono di Robert Kennedy, durante la campagna elettorale che lo avrebbe portato alla Casa Bianca, nel 1968, per succedere al fratello... se dopo tre mesi non gli avessero sparato.
Andrebbero stampate in 19 copie, per poi distribuirle durante una riunione dell'Eurogruppo.

Re: Grecia... Euro... Trattative...

Inviato: 16/07/2015, 8:10
di yuz
L'Europa è per ora solo un'unione commerciale. Non abbiamo una politica comune a parte e direttive che sono messe in pratica diversamente da ogni stato. Nessuno stato ha chiesto ai propri cittadini se erano favorevoli o contrari. Ci sono stati dei referendum ma sono stati ignorati. L'apertura delle frontiere ha avuto un impatto sociale a mio giudizio positivo, ma non ne abbiamo la consapevolezza. Ci sono troppi paradossi. Degli stati indipendenti che però non sono poi tanto indipendenti. Non abbiamo un presidente eletto, l'inno europeo è sconosciuto ai più, anche solo la bandiera è vista come uno stemma commerciale.. Parlando con un ambasciatore con 30 anni di esperienza tempo fa su questi punti, lui concluse che la sola maniera per unirci sarebbe l'arrivo di un nemico comune... Spero proprio che si sbagli. Il nord europa sta anche lui vivendo il rinascere di partiti xenofobi e nazionalisti.