Esatto @
Duca77 sono specie altamente invasive che stanno rovinando l'intero ecosistema.
Le lepri non è che non di trovano più perché le abbiamo cacciate, col cavolo è che il silvilago, ovvero, mini lepre, specie che proviene dal nord America vince nella competizione con la lepre nostrana e la sta enstinguendo, non c'è riuscita per due motivi, la caccia e il fatto che di lepri ne alleviamo, principalmente per la caccia.
Il daino, non è di qui e anche se lo fosse, la popolazione è tale che sta impedendo ai boschi dove si trova di rinnovarsi perché mangia tutte le nuove gemme, se un bosco invecchia, si ammala e si retrae, è un problema non grande, gigantesco e il territorio mica regge abbastanza lupi e orsi da contenere la popolazione, per ovvi motivi, che non sono legati alla caccia, infatti i lupi e gli orsi sono in crescita ma gli ungulati molto ma molto di più, ovvio che ad una certa creperanno di fame, ma dopo aver fatto danni più che ingenti, stile mufloni dell'isola del giglio.
Poi i miei preferiti, i cinghiali, non è che sono troppi, siamo ben oltre i troppi, e non rallentano manco dove c'è il lupo perché sono imbastardati col ceppo dell'est Europa e sono enormi rispetto ai cinghiali che c'erano in Italia 50/60 anni fa, quindi i lupi, praticamente unici predatori, li prendano pochissimo, e come @
bitless ben saprà, cosa succede mai quando troppi esemplari di una specie sono raggruppati? Epidemie.
Proprio ora si sta diffondendo una cosuccia chiamata peste suina africana, un virus letale in oltre il 50% dei casi con una persistenza nella carogna di circa tre mesi. Vi immaginate con la bella piega dell'allevamento semi brado che si sta spingendo ultimamente, (metodo più impattante come inquinamento per kg di carne e più pericoloso per quanto riguarda malattie e pure parassiti che contagiano anche l'uomo ma considerato più "eco") cosa potrebbe succedere agli allevamenti di suini? Un problema enorme.
Ci dice culo, non è una zoonosi, ovvero non viene trasmessa all'uomo.
Quindi dato che abbiamo più di una specie, per lo più alloctona (aliena), messa così che cosa ha più senso fare?
Opzione A: fare come il resto del mondo e far abbattere un enorme numero di capi per salvaguardare ambiente e economia
Opzione B: lasciare tutto così, aspettando che un'epidemia (si spera non zoonosica ma chissà) si porti via una gigantesca fetta della popolazione di una data specie dopo che questa ne ha estinte altre con ripercussioni ambientali ed economiche difficilmente calcolabili.
L'Italia usa l'opzione C:
Rilascia un numero insufficiente di licenze di questo tipo di caccia, con regole troppo stringenti per quella che viene definita "caccia di selezione" così che non abbia alcun impatto su queste popolazioni, nel mentre non regolamenta la caccia di specie a rischio (la maggior parte aviarie) per motivi economici e rompe anche le balle a quei pochi che possono cacciare queste specie invasive per un problema di immagine.
Mio zio, caccia.
Perché? Spara da una vita a livelli anche molto alti, gli piace stare nei boschi, il daino ha una gran carne.
Come caccia? Con un numero di capi definito in un'area definita seguendo regole stringenti.
Non fa danno a nessuno, abbatte specie invasive, paga le tasse. Per cosa dovrei biasimarlo esattamente?
Parliamo dei cani, sì c'è chi usa i cani da caccia sul cinghiale. Mi dispiace se qui c'è qualcuno che lo fa e può offendersi, ma considero chi lo fa un cretino, pratica molto poco sensata.
Mio zio ha cani, stanno fuori casa 365 giorni all'anno e escono dai loro recinti non più di una volta ogni 6/7 giorni, nei periodi di chiusura, mai.
Sono d'accordo nel tenere così dei cani?
No, mi fa incazzare.
Detto ciò, questi cani hanno uno spazio enorme, sono atleti, non sono grassi, hanno un hobby e sono in regola con le vaccinazioni.
Ovvero, vivono molto meglio del 90% dei cani che conosco. Prima di rompere le palle a lui, e lo faccio, le rompo a chi ha il cane indisciplinato abbandonato in giardino o in appartamento, obeso che non esce mai dal suo territorio.
Sì, è un hobby, e praticato secondo le regole è persino un hobby ambientalista. Diversamente si chiama bracconaggio e si va sul penale