Jovy1985 ha scritto:Mah...sta storia dei virus l ho sempre trovata una leggenda metropolitana. Se avessi un fucile, e volessi uccidere della gente,facendo una strage... sparerei sulla folla, o su un bersaglio isolato?
Chi sviluppa malware lo fa per colpire la massa...non 4 mosche (1.71%).
Il malware che costringe l'utente medio a chiamare l'amico/conoscente/parente smanettone al 99% non è un virus, è la monnezza che installano cliccando a casaccio finché non si ritrovano il browser impestato di toolbar, pubblicità, homepage settata su un sito monnezza che se non cancelli mezzo registro e ci passi il napalm non lo togli, Office pirata preso dal cinese che comincia a lampeggiare cose strane, 200 programmi in avvio automatico, etc...
Se si beccano il vero virus non se ne accorgono.
La soluzione dopo la terza volta che ti rompono le scatole è:
- o ti fai pagare;
- o gli metti un Linux (in genere Ubuntu), gli configuri le 2 o 3 cose che l'utente medio usa (Skype, client di posta, stampante, etc...).
A una mia ex dissi testualmente di staccare la spina e riportare il computer in negozio perché non era compatibile con l'utente.
Dopo essersi incazzata, si è fatta installare Ubuntu, lo usa da anni: utente medio che va su Facebook, usa Skype e naviga sul web.
Mia moglie idem, ha il PC con doppia partizione, si è addirittura dimenticata che sopra c'è anche Windows (a me serve per lavoro).
Il problema è di chi non ha l'amico smanettone vicino casa. Ma una volta installato e settato tutto, l'utente medio si dimentica della manutenzione per anni (cioè finché non crepa l'hardware), non per mesi.
Ripeto, io per lavorare uso più Windows che Linux, per uso domestico con Linux sto una favola.
Jovy1985 ha scritto:
Anni fa, in quei convegni californiani degli hacker (non mi ricordo il nome), hanno bucato Linux in tempo record...meno di 10 minuti se non ricordo male...adesso non so come è la situazione sinceramente...
Se devi bucare un sistema lo buchi, esistono millemila tecniche, compresa la "social engineering" per beccare password e punti deboli del proprietario del PC, ma gli attacchi mirati li fanno alle prede appetitose, non sparano nel mucchio dei pezzenti.
Per quelli c'è il phishing, il ransomware, il malware pubblicitario, per farci i soldi.