Altro che stupida! Ci avevo pensato prima ma poi ho scordato di scrivertelo!!!!!

La luce intensa (e quella che usiamo di solito la deve essere, ma dipende dalle vasche) tende ad alterare i composti fornendo elettroni e quindi riducendoli. Se la cosa cambia relativamente poco per un sale minerale non è però la stessa cosa per i composti organici.
Il concime chelato (che è chelato da una molecola organica) è sensibile alla luce e a seconda del chelante degrada per effetto della luce. Il buon Cicerchia mi ha linkato una ricerca che dimostra che il chelato DTPA come l'EDTA è sensibile agli ulltravioletti sino alla luce blu del visibile.
Quindi il chelato (ferro) ed i microelementi (che in parte sono anch'essi chelati) vano dati possibilmente quando le luci si stanno per spegnere.
Inoltre ti consiglio caldamente di spezzare in due il fotoperiodo facendo ad esempio 4 ore di luce + 2/3 ore di pausa + 4 ore di luce.
I dati della D. Walstad confermano che 8 ore di luce in questo modo sono più efficaci di 12 ore tutte di fila perché permettono la risalita del tasso di CO2 in acqua e la cosa è importante soprattutto se la CO2 non la usi (come me). Inoltre risparmi almeno 4 ore (rispetto ad un fotoperiodo di 12 è il 30%) di elettricità che non è poco.
