
Non è una birra trappista.
Non è nemmeno una birra d'abbazia!
E allora cosa ci fa tra le mie preferite?

La faccenda, ovviamente, è complicata.
La storia di questa birra comincia nel 1946, quando i monaci trappisti di Westvleteren decisero di esternalizzare il grosso della produzione di birra (tenendo all'interno del monastero solo quella per il consumo interno e per rifornire la birreria In de vrede (potete vedere una foto del locale nel post dedicato a questa birra). L'appalto se lo aggiudicò un caseificio di Watou che, a sua volta, aveva una storia particolare.
Alla fine dell'800 i trappisti francesi dell'abbazia di Mont des Cats in Godewaersvelde dovettero fuggire a causa delle persecuzioni anticattoliche. Si rifugiarono nel paesino di Watou, dove costruirono il Rifugio di Notre Dame de st Bernard e vi impiantarono un caseificio. Nel 1934 i monaci poterono tornare in Francia e cedettero il caseificio a Evarist Deconinck, lo stesso che una dozzina di anni dopo si aggiudicò l'appalto per la produzione della Westvleteren.
Il mastro birraio di Westvleteren, dom Mathieu Szafranski, portò a Watou il preziosissimo lievito e aiutò Deconinck ad impiantare il birrificio.

Nel 1992 i monaci decisero di riportare la produzione di birra all'interno del monastero.
Il birrificio di Watou, ormai in possesso dei lieviti e del know-how, continuò a produrre birra con il nome di St Bernardus (e con la storica etichetta della Westvleteren: la nuova Westvleteren non ha etichetta).

Qui sopra la vecchia etichetta della Westvleteren; qui sotto quella attuale.
Così, se adesso passate da Watou, è inutile che cerchiate dell'abbazia st Bernardus: non esiste!
Questa birra, dunque, è una birra d'abbazia, pur non essendo prodotta in abbazia; è una trappista pur non potendosi fregiare del famoso logo. Divertente, no?

Veniamo alla st Bernardus abt 12. Si tratta di una tipica belgian ale (se volete fare i fighi potete aggiungere strong e dark). Come le due birre precedenti che vi ho presentato, è una birra di una complessità affascinante (parecchi aromi). Parecchio alcoolica (vol. 10%), eppure l'alcool si percepisce appena (in gola; in testa lo si sente eccome...).
Al di là delle finezze, un vero capolavoro.