Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Ananas » 25/09/2016, 21:23

Troppo buono... Io sono biologo per scelta e per passione, ma il mondo è vasto e non sono esperto neppure di me stesso! Se recupero la password (cosa che dovrò fare lo stesso per tesi) non mancherò di cercare. Sono curioso :D e il sogno nel cassetto è proprio una coppia di grandi ciclidi ;) per ogni domanda se sono in grado rispondo :D
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Joo (25/09/2016, 21:57)

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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 25/09/2016, 21:56

Ananas ha scritto:Sono curioso e il sogno nel cassetto è proprio una coppia di grandi ciclidi
Wow!!!
Allora non perdere tempo, se no finirai col rimpiangere, come me, di non averlo fatto prima.
Se vuoi ti regalo qualcuno dei miei piccoli, che come continuità della specie sembrano molto promettenti. :-bd
:-h
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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Ananas » 25/09/2016, 22:58

Magari! Mi manca lo spazio (per ora :ymdevil:) ma tengo in seria considerazione la proposta :D

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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 26/09/2016, 1:40

Contaci e rincorri il tuo sogno. :-bd
Quanto ai miei pescetti, so che finirebbero in buone mani.
Anzi, se vuoi, posso fare di più.
Quando ho costruito il mio primo acquario probabilmente avevo la tua età e vivevo a Verona.
Il vetraio nel raccontarmi la sua triste storia, molto simile alla mia, mi aiutò molto, anche se per lui ero un perfetto sconosciuto.
Se vuoi posso costruirti un acquario da 300 litri (120x50x60 di volume lordo sp. 10 mm), o di quanto vorrai tu, ed il supporto in ferro, da rivestire a tuo gusto e piacere.
Pagherai solo le spese vive del vetro, che ti dirò preventivamente, e nient’altro.
Dovrai solo preoccuparti di arrivare fin qui con una macchina adatta per trasportare il tutto.
Purtroppo siamo un po’ distanti.
Se sei interessato continueremo il discorso tramite MP, credo che il resto non sia consentito.
:-h
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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 02/10/2016, 23:46



Un piccolo aggiornamento su quella manichetta di balordi che sto allevando.
Ieri ho inserito tra loro anche gli ultimi nati.
La coppia si prepara ad una nuova nidiata.
:-h
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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di lorenzo165 » 24/10/2016, 14:10

:-h Giovanni, cosa ci racconti di nuovo?
Ti sei già disfatto di qualche piccolo? :)

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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 02/11/2016, 19:16

Ciao Lorenzo,
ciao a tutti.
Dopo un lungo periodo di assenza…. eccomi qua a raccontare l’evolversi dei miei piccoli balordi pinnuti.

Ho dovuto togliere i piccoli dalla vaschetta perché ormai non ci stavano più e, prevedibilmente, dopo 15 gg Loretta (Parrot), non vedendo più la sua prole, ha nuovamente deposto.
Questa volta però si sono schiuse pochissime uova, circa il 10% di quelle deposte e sto ancora cercando di capire il perché. Presumo che possa trattarsi di una parziale inseminazione, ma non ho alcuna certezza.
Intanto gli ultimi nati (attorno al 20 ottobre) sono ormai ben definiti e variano da 6 a 10 mm, anche se sono stati prelevati quando erano ancora delle larve.

Indubbiamente l’aggressività della coppia non è mai cambiata, soprattutto quella di Jhon (Citrinellum), che continua a vigilare il suo territorio e a difendere i piccoli, anche se fuori dalla sua portata.
Entrambi sembrerebbero accettare molto lentamente il fatto che continuo ad essere io a prendermi cura dei loro piccoli, visto che, quando questi ultimi vengono trasferiti, accettano il fatto con rassegnazione, come una sorta di prevedibile evento, osservando dettagliatamente la nuova dimora dei piccoli e la loro alimentazione.
Quindi ho capito che la loro riproduzione è vincolata a fattori visivi della loro prole.


Nel altra vasca (da 100 litri) ho già superato alla grande la somma di 4 metri di pesce: numericamente parlando, oltre 100 esemplari di varia pezzatura, da un minimo di 2 ad un massimo di oltre 6 cm.
Pur trattandosi di specie molto resistenti ho notato che alcuni di essi sono estremamente sensibili ai nitriti, che visto il sovrappopolamento, non è più facilissimo dominare.
Scusandomi per l’OT, è bastata una concentrazione di 0,5 (il massimo riscontrato fino ad oggi) a mettere in crisi alcuni di loro.
Visto che in questi casi considero l’intervento chimico un effetto tampone, me la sono cavata potenziando il mio filtro interno.
Dopo qualche giorno i NO2- sono tornati a zero, nella consapevolezza che dovrò comunque tenerli sotto stretto controllo.

Quanto alle piccole tigri, osservo tutti i giorni i loro cambiamenti spesso repentini, alcuni sono già con la livrea ben definita che inequivocabilmente rappresenta la specie di appartenenza, anche se diversa da quella di entrambi genitori.
Ad alcuni di loro improvvisamente gli sono diventati gli occhi completamente neri, ossia non si riesce più a distinguere la pupilla dall’iride, e dopo qualche giorno sono diventati gialli con qualche macchia grigia sulla testa…. senza dubbio Red Devil, mentre altri tra i più grandi conservano le fasce verticali decisamente caratteristiche, ed altri con tendenze al giallo uniforme con fasce minimamente vistose.
Tra le varie possibilità genetiche degli Amphilophus, nessuno dei piccoli ha ancora preso le sembianze esatte del Citrinellus.
I Parrot invece (solo pochi esemplari) tendono ad evidenziarsi attorno al 5°/6° mese di vita, iniziando a schiarirsi dalla testa con una macchia bianca/gialla e contemporaneamente crescendo soprattutto in altezza. Durante questa fase perdono definitivamente le fasce, colorandosi di giallo o varie tonalità di grigio.
In effetti, solo un Parrot è di colore grigio sfumato ed è stato inserito da diversi giorni nella vasca da 300, assieme ad un fratellino Amphilophus, dove abita Nerone (Astronotus di circa 400 g), diviso con un vetro dalla coppia. Il Parrot si è subito scavato una tana sotto una roccia mentre l’altro frequenta diversi ripari disponibili qua e là, visto che Nerone, appena li ha visti si è subito lucidato gli occhi.
La cosa sorprendente è la capacità dei piccoli al mimetismo:
nelle loro tane, ossia in ambienti con poca luce, sono completamente scuri con tendenza al nero, mentre appena escono si schiariscono in meno di due secondi.

Anche tra i Parrot, nessuno di essi assume le sembianze esattamente uguali a quelle della madre.
Tra l’altro, il fattore comune a tutti è la bocca, indipendentemente dalla loro evoluzione, e poi l’aggressività, trattandosi di bestiole che se non mangiano almeno due volte al giorno, anche tra i più grandi, diventano delle belve.
Ho notato inoltre che gli esemplari che prima della trasformazione tendono a conservare la forma di un rombo diventeranno dei Parrot, mentre gli altri saranno Amphilophus, alcuni di varietà tuttora misteriosa.
lorenzo165 ha scritto:Ti sei già disfatto di qualche piccolo?
Ragazzi, per chi dovesse trovarsi nei paraggi, voglio regalare un gran numero di pescetti, purchè consapevoli di ciò che prenderete, con chi li farete coabitare e non ultimo il volume delle vostre vasche.
Nella peggiore delle ipotesi potrete sempre riportarli da me.
Eventuali comunicazioni tramite MP. :-bd
:-h :-h
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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di lorenzo165 » 08/11/2016, 12:32

Giovanni 61 ha scritto:Ho dovuto togliere i piccoli dalla vaschetta perché ormai non ci stavano più e, prevedibilmente, dopo 15 gg Loretta (Parrot), non vedendo più la sua prole, ha nuovamente deposto.
Questa volta però si sono schiuse pochissime uova, circa il 10% di quelle deposte e sto ancora cercando di capire il perché. Presumo che possa trattarsi di una parziale inseminazione, ma non ho alcuna certezza.
:-? Stessa cosa mi capitò con gli Oreochromis, ogni 6/7 riproduzioni, una si presentava allo stesso modo.
Giovanni 61 ha scritto:Indubbiamente l’aggressività della coppia non è mai cambiata, soprattutto quella di Jhon (Citrinellum), che continua a vigilare il suo territorio e a difendere i piccoli, anche se fuori dalla sua portata.
Entrambi sembrerebbero accettare molto lentamente il fatto che continuo ad essere io a prendermi cura dei loro piccoli, visto che, quando questi ultimi vengono trasferiti, accettano il fatto con rassegnazione, come una sorta di prevedibile evento, osservando dettagliatamente la nuova dimora dei piccoli e la loro alimentazione.
Quindi ho capito che la loro riproduzione è vincolata a fattori visivi della loro prole.
In Jhon ritroviamo praticamente tutte le caratteristiche comportamentali dei grossi ciclidi centramericani: spiccato territorialismo, tendenza a scavare buche sul fondo sradicando inevitalbilmente anche piante, formazione di coppie affiatate e fedeli fino alla morte, difesa, assistenza e cura della prole con affettuosità. :)
Giovanni 61 ha scritto:Nel altra vasca (da 100 litri) ho già superato alla grande la somma di 4 metri di pesce: numericamente parlando, oltre 100 esemplari di varia pezzatura, da un minimo di 2 ad un massimo di oltre 6 cm.
Pur trattandosi di specie molto resistenti ho notato che alcuni di essi sono estremamente sensibili ai nitriti, che visto il sovrappopolamento, non è più facilissimo dominare.
Scusandomi per l’OT, è bastata una concentrazione di 0,5 (il massimo riscontrato fino ad oggi) a mettere in crisi alcuni di loro.
Visto che in questi casi considero l’intervento chimico un effetto tampone, me la sono cavata potenziando il mio filtro interno.
Dopo qualche giorno i NO2- sono tornati a zero, nella consapevolezza che dovrò comunque tenerli sotto stretto controllo.
Certo, essendo in tanti mangiando con una certa frequenda e di conseguenza sporcano tanto.
Personalmente aumenterei anche i cambi d'acqua. :D
Giovanni 61 ha scritto:Quanto alle piccole tigri, osservo tutti i giorni i loro cambiamenti spesso repentini, alcuni sono già con la livrea ben definita che inequivocabilmente rappresenta la specie di appartenenza, anche se diversa da quella di entrambi genitori.
Ad alcuni di loro improvvisamente gli sono diventati gli occhi completamente neri, ossia non si riesce più a distinguere la pupilla dall’iride, e dopo qualche giorno sono diventati gialli con qualche macchia grigia sulla testa…. senza dubbio Red Devil, mentre altri tra i più grandi conservano le fasce verticali decisamente caratteristiche, ed altri con tendenze al giallo uniforme con fasce minimamente vistose.
Tra le varie possibilità genetiche degli Amphilophus, nessuno dei piccoli ha ancora preso le sembianze esatte del Citrinellus.
I Parrot invece (solo pochi esemplari) tendono ad evidenziarsi attorno al 5°/6° mese di vita, iniziando a schiarirsi dalla testa con una macchia bianca/gialla e contemporaneamente crescendo soprattutto in altezza. Durante questa fase perdono definitivamente le fasce, colorandosi di giallo o varie tonalità di grigio.
In effetti, solo un Parrot è di colore grigio sfumato ed è stato inserito da diversi giorni nella vasca da 300, assieme ad un fratellino Amphilophus, dove abita Nerone (Astronotus di circa 400 g), diviso con un vetro dalla coppia. Il Parrot si è subito scavato una tana sotto una roccia mentre l’altro frequenta diversi ripari disponibili qua e là, visto che Nerone, appena li ha visti si è subito lucidato gli occhi.
La cosa sorprendente è la capacità dei piccoli al mimetismo:nelle loro tane, ossia in ambienti con poca luce, sono completamente scuri con tendenza al nero, mentre appena escono si schiariscono in meno di due secondi.
Che belli!!! Quando i pesci si presteranno per qualche scatto, posta qualche foto. ;)
Giovanni 61 ha scritto:Anche tra i Parrot, nessuno di essi assume le sembianze esattamente uguali a quelle della madre.
Tra l’altro, il fattore comune a tutti è la bocca, indipendentemente dalla loro evoluzione, e poi l’aggressività, trattandosi di bestiole che se non mangiano almeno due volte al giorno, anche tra i più grandi, diventano delle belve.
Ho notato inoltre che gli esemplari che prima della trasformazione tendono a conservare la forma di un rombo diventeranno dei Parrot, mentre gli altri saranno Amphilophus, alcuni di varietà tuttora misteriosa.
Qui ci vorrebbe un'intera batteria per poter vedere in modo definitivo la loro livrea, perchè in vasche in cui la densità di popolazione risulta bassa le colorazioni dovrebbero ancora cambiare, evidenziando anche la presenza di qualche maschio nelle popolazioni che abbiano raggiunto già il 7°/8° mese di vita.
Ciao Giovanni. ;)

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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 08/11/2016, 21:39

lorenzo165 ha scritto:Che belli!!! Quando i pesci si presteranno per qualche scatto, posta qualche foto.
Contaci, lo farò a breve scadenza.
lorenzo165 ha scritto:evidenziando anche la presenza di qualche maschio nelle popolazioni che abbiano raggiunto già il 7°/8° mese di vita.
Cerco di osservare tutte le volte che posso, ma non riesco ancora a capire nulla.
:-h :-h :-h
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Re: Parrot e piccoli Parrot. La leggenda continua.

Messaggio di Joo » 13/11/2016, 17:19

Ciao a tutti.
DSC02257.JPG
Questo che vedete è il più classico, il più comune in tutte le nidiate, cioè la specie più numerosa che non evidenzia particolari evoluzioni durante la sua crescita, almeno per ora. Credo sia maschio.
Alcuni di essi conservano le fasce in modo molto vistoso, mentre in altri si attenua notevolmente, con tendenza alla colorazione uniforme, ma solo in determinati periodi, come una sorta di altalena.
DSC02269.JPG
Questo invece sembrerebbe ben definito nella sua livrea e nella colorazione sgargiante fin da ora, molto simile ai Parrot.
Alcuni sono gialli ed altri di colore indefinito che varia tra il giallo, il rosa ed un pizzico di grigio, alcuni maculati sulla testa, come questo che segue, al quale manca una piccola parte del labro superiore, probabilmente perso in qualche combattimento.
DSC02269.JPG
DSC02272.JPG
Nella vasca piccola c'è un’altra specie che ha già evidenziato le sue vere sembianze, caratteristiche del Red davil.
DSC02278.JPG
L’esemplare che vedete in primo piano, non ho ancora capito a quale parrocchia stia tirando, essendo tra l’altro l’unico esemplare, assieme ad un fratellino che gli somiglia vagamente, anch’esso probabilmente appartenente ad ulteriore varietà al momento indefinita.
DSC02287.JPG
Nell’insieme si tratterebbe di piccole bestiole che imparano presto a far gli attori e sperano sempre in un pizzico di mangime o in un piccolo pesce essiccato da catturare gelosamente.
Praticamente insaziabili sotto ogni profilo.
Il fatto di aver provato ad alimentare quelli più grandi una volta al giorno, fu un clamoroso fiasco, innescando ancora di più il loro istinto aggressivo, con la perdita di alcuni di essi, finchè non ho capito che rispondono con violenza ai morsi della fame, manifestando forme di cannibalismo del tutto incondizionato.
I loro momenti più belli, quando mangiano, durano pochi secondi. Divorano tutto con voracità beccheggiando rumorosamente in superficie, continuando poi a cercare cibo qua e la senza farsi sfuggire nulla. Subito dopo scatta una sorta di aggressività, tutti contro tutti, per la mezz’ora successiva ai pasti. Strano fenomeno.
In alcuni momenti della giornata, lontano dai pasti, sembrano molto tranquilli, quasi appisolati, tranne qualche piccolo inseguimento, ma appena mi avvicino finisce la quiete e comincia la commedia, seguita dalla visibile delusione di non aver ricevuto nulla. Davvero molto espressivi.
:-h
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