identificazione varietà
Inviato: 11/01/2021, 18:05
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Questa è una ottima indicazione che sarà utile per un articoloFabrizio71 ha scritto: ↑07/02/2021, 0:10Le temperature si stanno alzando, ma l'inverno non è ancora finito.
Posso dire che il laghetto, sul fondo, ha raggiunto per diversi giorni la temp. di 3,9°.
Adesso la temperatura è di 9,5° e l'eteromorfo (ryukin) ha svernato sul fondo insieme a tutti gli omeomorfi, sembra perfettamente in salute!![]()
Ok, posso dare ragione a @cicerchia80 ^:)^Fabrizio71 ha scritto: ↑07/02/2021, 0:10Le temperature si stanno alzando, ma l'inverno non è ancora finito.
Posso dire che il laghetto, sul fondo, ha raggiunto per diversi giorni la temp. di 3,9°.
Adesso la temperatura è di 9,5° e l'eteromorfo (ryukin) ha svernato sul fondo insieme a tutti gli omeomorfi,
Ho letto infatti che sta per uscire un articolo sul carassius auratus.
La variabilità del singolo pesce ci sta, poi dipende da ognuno, io sono per metterli in un ambiente teoricamente adatto, se uno muore perché è pieno di acciacchi lui, si chiama selezione, capisci che se tutti gli allevatori di colpo li ripriducessero solo all'aperto facendogli passare l'inverno fuori in un paio di generazioni avremmo solo eteromorfi che reggono gli inverni. Poi non si discute che un pesce tenuto "al caldo" in casa nutrito tutto l'anno viva di più, la cattività allunga la vita a tutti gli animali non solo ai pesci, ma vorrei capire se un eteromorfo si può tenere in laghetto con una mortalità accettabile o se ne crepa il 50% o peggioFabrizio71 ha scritto: ↑09/02/2021, 22:52Questo è il mio primo eteromorfo che metto in laghetto, non saprei dire se mi è andata di cul@ oppure se è stato fin troppo sottovalutata la resistenza al freddo dell'eteromorfo.
Mi sembra di capire però che sono molti i casi di eteromorfi che vivono all'aperto, in parte la nomea di pesce delicato è legata alla vulnerabilità della vescica natatoria e poi magari per prudenza lo si è rubricato come pesce delicato in toto
Penso dipenda anche da dov'è il laghetto.
su questo sono perfettamente d'accordo con te.. ci vorrebbero statistiche su un elevato numero di casi.
e
invece su questo ci sarebbe da riflettere, mi spiego meglio. Sia il laghetto all'esterno come l'acquario hanno i loro pregi e i loro limiti, e il laghetto, a parte il freddo d'inverno, probabilmente ha solo vantaggi rispetto all'acquario, perché garantisce più spazio di nuovo, garantisce un nutrimento più vario (fotoplancton e zooplancton, per esempio), e anche meno stress da sollecitazioni perché possono nascondersi.. ok che non sono questi gran nuotatori (spazio), ok sono animali nati in cattività e l'ambiente domestico per loro è la norma, ma più spazio e più nascondigli restano comunque fattori favorevoli.
senza dubbio, ma tenendo presente che il fattore clima non è l'unico e forse nemmeno il più importante.... chiaramente tenendo anche presente il limite "genetico" o "naturale" di temperatura della specie.
Sì.Fabrizio71 ha scritto: ↑10/02/2021, 11:48Pongo un quesito finale, il carassius auratus nella sua vita ancestrale era previsto il letargo?
Uff...complesso, molto complesso.Fabrizio71 ha scritto: ↑10/02/2021, 11:48per esempio una tartaruga a cui non si fa fare il letargo vive meno di una che è attiva tutto l'anno... lo stesso discorso può valere o non può valere per il carassio?