Allora, facciamo una premessa, i tubi FLUORESCENTI non c'entrano una mazza con i LED.
Nel tubo, la superficie interna è rivestita di materiale fluorescente dall'aspetto di polvere bianca, viene praticato il vuoto, poi viene introdotto un gas nobile. A ognuna delle due estremità del tubo è presente un elettrodo. Il passaggio della corrente sollecita i gas a emettere radiazione nell'ultravioletto. Il materiale fluorescente, investito da tali radiazioni, emette a sua volta radiazione visibile, cioè luce. Una differente composizione del materiale fluorescente permette di produrre una luce più calda oppure una luce più fredda. (wiki)
Quindi la luce dei tubi bianchi o dei tubi fitostimolanti è data dalla differente composizione della "polverina fluorescente".
I LED invece, riassumendo e brutalizzando il concetto, sono diodi dove un semiconduttore emette fotoni e a seconda del tipo di semiconduttore usato la luce è di colore differente. Per la produzione di LED a luce bianca, generalmente, vengono usati LED ad emissione blu coperti da uno strato di fosforo, questo genera luce bianca ed un ampio spettro luminoso.
I LED RedGreenBlu hanno emissione solo su una fascia molto stretta del del Rosso del verde e del blu.
Le strip LED chiamate fitostimolanti, hanno sulla stessa rolla sia LED rossi che LED blu (in rapporti differenti) ad emissione spettrale ben precisa su frequenze scelte in fase di progetto e rispondenti alle richieste delle piante, normalmente i rossi se non ricordo male sono intorno ai 640/660nm e i blu mi sembra 440/450nm una roba del genere.
Ultimamente su lampade da serra vengono molto usati anche miscele di diversi LED bianchi e alcuni rossi a 660nm o blu a seconda del tipo di coltura che si vuole fare, proprio perchè i LED bianchi con l'aggiunta di LED di emissione specifica, coprono diverse zone dello spettro fotosinteticamente attivo (PAR).
Le alghe come sappiamo sono nate in acqua, molte delle piante che coltiviamo in acquario invece sono nate sulla terra ferma e noi le adattiamo a vivere sott'acqua, quindi le prime sfruttano tutto molto più velocemente e le seconde se non hanno un ambiente ideale si bloccano.
I LED a 4000k che sono stati tirati in ballo hanno una forte emissione nello spettro del verde, come sappiamo le piante non lo sfruttano del tutto, invece alcune alghe (vedi ciano) sfruttano le ficoeritrine e le ficocianine, che hanno i picchi di assorbimento indovinate a quali
frequenze? oltre alla clorofilla A, delle piante che ha picchi nel blu e nel rosso.
Tra parentesi i LED a 2700/3000k combinati con i LED a 6000/6500K sono ottimi (ci ho fatto la vasca), i caldi coprono la zona dello spettro verso il rosso e i freddi la zona dei blu, entrambi hanno la loro parte di verde ma non è il loro picco principale.
Ad oggi cmq io non sono ancora riuscito a trovare una pubblicazione che mi dice quali siano le frequenze spettrali specifiche delle alghe, se esistono, se l'utente Pietro è a conoscenza di link o documenti specifici sarei felice di leggerli, visto che afferma che i LED rossi piacciono alle alghe. Senza argomentare chiaramente un affermazione è come dire che Elvis è vivo o la terra è piatta.
La Chihiros WRGB2 tra le altre cose monta solo LED RGB, niente bianchi. Tale tipo di tecnologia enfatizza (direi falsa) i colori rendendoli molto vividi perchè colpisce solo una piccola porzione delle tre bande specifiche (in alto alla sezione tecnica c'è un esempio fotografico di quello che è la resa cromatica di tale LED).
Tenere tutti i canali al 100% è un bene? Visto che le piante non usano in egual misura tutti e tre i colori secondo me no. E tra le altre cose come ho già detto più volte gli RGB commerciali (e vedendo il grafico che pubblica Chihiros sono loro) sono a 460/520/620nm come emissione e non sono proprio ottimali.
Scusate tutto questo pippone

e forse o perso anche il filo del discorso.
Allego qualche grafico così per gradire