marko66 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:52
Imitare gli ambienti naturali in un ambiente "artificiale" e limitato non è per nulla facile perchè devi per forza di cose scendere a compromessi,per questo non mi piace usare la parola "biotopo" riferita ad ambienti per loro natura artificiali(scusate il gioco di parole ).
Ciao! Sono d'accordo. Gli acquari biotopo sono un ricordo estetico di un luogo lontano. Studiando i biotopi, casomai, si possono imparare delle basi di partenza per l'allevamento della specie o più banalmente per migliorare le osservazion in vasca. Se certi comportamenti dei pesci abbisognano di un certo parametro o fattore ambientale, sarà opportuno (ma non sempre necessario) offrirlo, giusto per avere l'opportunità di vedere cose interessanti.
La tilapia, per esempio, si riproduce su fondo nudo. Se si inserisce della sabbia, invece, farà una grossa tana, eventualmente potrebbe piacere osservare lo scavo.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
fidarsi delle scritte poi... io non mi fido.
Ciao! Nel caso dei Corydoras, a meno di certi substrati palesementi sconsigliabili, non stiano parlando di fattori che danneggiano o uccidono da un giorno all'altro. L'uso di fondi inadeguati potrebbe provocare dei problemi sul lungo periodo, le micro abrasioni sembrano associate ad alcune patologie infettive di origine batterica. Abbastanza logico, oltretutto. Quando si evita il pietrisco si riducono già i livelli di rischio di netto.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
quindi come si fa a sapere se un tipo di sabbia non è tagliente?
La puoi osservare con una buona lente o se hai modo un microscopio. Di solito se le scritte dicono che è arrotondata, è vero. La forma e la granulometria ha il suo valore nelle industrie in cui viene usata la sabbia.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
perché immagino che il fatto di essere ultrafine ( sugar/powder) non sia garanzia di levigatura.
Esatto. La granulometria indica la misura, le dimensioni. La spigolosità/angolatura ci dice la omogeneità della superficie del granellino. Sono parametri poco correlati tra loro.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
e invece il limo come dovrebbe essere "riprodotto"? e di cosa è fatto?
Il limo è il grado di finezza (dimensioni dei granelli) inferiore alla sabbia, ma superiore all'argilla. In espressioni sempliciotte, è una sabbia molto molto fine. A volte viene venduta come "impalpabile". L'importanza dalla definizione è soprattutto in campo petrografico, in acquariofilia ci interessa meno. A volte con limo ci si riferisce anche a sedimenti organici e fanghiglia, se con accezione riferita alla dimensioni può andare bene, dal punto di vista chimico sarebbe bello in tal caso approfondire un poco.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
si riesce ad avere un pH subacido con ciottoli non completamente privi di parte calcarea?
Le rocce andine andine sono spesso calcaree. Anche in regioni amazzoniche e nei pressi dell'Orinoco ci sono pietre calcaree.
Le rocce sono quasi sempre molto poco solubili, quindi serve tanto tempo affinchè rilascino i propri sali nell'acqua. Questi fiumi scorrendo sulle rocce le erodono, ma la concentrazione dei sali resta bassisima per la loro diluizione immensa.
In ogni caso non serve avere pH acido con questi Corydoras. I fiumi e canali del pedemonte andino e della zona alta del rio Meta sono spesso neutri o leggermenti basici. Il pH varia durante la stagione e l'orario della giornata. Da leggermente acido a neutro/leggermente basico è la normalità. I pH perennemente acidi si incontrano di solito in zone con acque lentissime e molto (troppo) ricche di fogliame decomposto e suoli speciali. In acquariofilia fa scalpore avere pH acidissimi, ma non è qualcosa di necessariamente comune in natura nè sensato da riprodurre.
Catia73 ha scritto: ↑18/05/2024, 14:56
a che temperatura vivono quei pesci bel video? ci arriva ai 20 gradi?
Da 18-19 a 27-28°C.