Recensione libro "Cosa pensano i pesci" di J. Balcombe
Inviato: 15/11/2025, 18:11
Da un po' di tempo ero incuriosita dall'etologia applicata ai pesci. Scartabellando in giro per la rete, ho trovato un testo di J. Balcombe, dal titolo "Cosa pensano i pesci" che sembrava promettente.
Ed in effetti, non ha deluso le aspettative. E' chiaro che non si tratta di un testo universitario: è divulgativo, semplice e immediato da capire anche per chi non ha studiato ittiologia, Ma non per questo è superficiale: riporta nozioni scientifiche in modo chiaro e comprensibile e l'apparato bibliografico è impressionante.
Ci sono riferimenti a studi condotti su pesci di acqua dolce e marina, di cattura e in cattività. Con prove documentate, l'autore spiega come i pesci percepiscono l'ambiente che li circonda, iniziando dai sensi più o meno sviluppati e proseguendo con le più complesse strutture relazionali, di socialità, riproduttive, persino affettive. Senza trascurare le numerose prove dell'uso creativo di mezzi e strumenti anche nei pesci, per le attività più disparate.
La conclusione amarognola sullo sfruttamento delle risorse ittiche di mari e fiumi e sulla scarsa preoccupazione "morale" legata all'allevamento e all'uccisione di pesci per scopi alimentari e industriali pone il libro in un'ottica "animalista" in senso più ampio. Il riconoscere, cioè, che anche i pesci sono creature senzienti e che pur sembrando lontane dal nostro "sentire" possiedono un'individualità, una personalità, possono soffrire e provare piacere, imparare e usare strategie intelligenti, non meno di altre creature viventi fuori dall'acqua la cui "intelligenza" è ormai riconosciuta da tutto il mondo scientifico e civile.
Lo consiglio a chi cerca un testo divulgativo ma serio e ricco di riferimenti bibliografici, magari come primo approccio all'etologia ittica!

Ed in effetti, non ha deluso le aspettative. E' chiaro che non si tratta di un testo universitario: è divulgativo, semplice e immediato da capire anche per chi non ha studiato ittiologia, Ma non per questo è superficiale: riporta nozioni scientifiche in modo chiaro e comprensibile e l'apparato bibliografico è impressionante.
Ci sono riferimenti a studi condotti su pesci di acqua dolce e marina, di cattura e in cattività. Con prove documentate, l'autore spiega come i pesci percepiscono l'ambiente che li circonda, iniziando dai sensi più o meno sviluppati e proseguendo con le più complesse strutture relazionali, di socialità, riproduttive, persino affettive. Senza trascurare le numerose prove dell'uso creativo di mezzi e strumenti anche nei pesci, per le attività più disparate.
La conclusione amarognola sullo sfruttamento delle risorse ittiche di mari e fiumi e sulla scarsa preoccupazione "morale" legata all'allevamento e all'uccisione di pesci per scopi alimentari e industriali pone il libro in un'ottica "animalista" in senso più ampio. Il riconoscere, cioè, che anche i pesci sono creature senzienti e che pur sembrando lontane dal nostro "sentire" possiedono un'individualità, una personalità, possono soffrire e provare piacere, imparare e usare strategie intelligenti, non meno di altre creature viventi fuori dall'acqua la cui "intelligenza" è ormai riconosciuta da tutto il mondo scientifico e civile.
Lo consiglio a chi cerca un testo divulgativo ma serio e ricco di riferimenti bibliografici, magari come primo approccio all'etologia ittica!
