Lele123 ha scritto:ci sono speranze secondo voi che il mio cubo da 60 litri lordi - 54 netti maturi entro la fine di ottobre per inserire Caridina?
La parola "maturazione" viene usata di solito in riferimento ai filtri ma ha un significato molto generico ed è un "prestito" che l'acquariofilia chiede da altri settori. Di per sè, non significa nulla di esatto in questo hobby.
Il periodo canonico di maturazione dell'acquario tradizionale viene sintetizzato in...
aspetta 30 giorni e metti i pesci.
Questa falsa infomazione deriva dai sostenitori de "L'ABC dell'acquario", una cosa inapplicabile nel nostro campo, ma che purtroppo qualcuno ritiene universale Sapienza. In realtà, non fanno che diffondere leggende metropolitane.
Quindi, come è sbagliato calendarizzare la maturazione di un acquario tradizionale, tanto più è
errato farlo con una acquario naturale.
Tornando al tuo caso specifico, ovvero l'acquario per gamberetti detritivori e alghivori, si possono prendere in considerazioni alcuni criteri.
Lele123 ha scritto:ci sono piante galleggianti e rapide
Come avrai già letto, sono loro a proteggere pesci e invertebrati dall'ammonio, il loro scarto tossico.
L'ammonio può venir consumato direttamente da alghe e piante, oppure essere trasformato in nitrito (o direttamente/successivamente in nitrato) dai batteri. Se le piante sono abbastanza numerose e attive non lasciano nemmeno una fetta della torta ai batteri! Al massimo qualche briciola... che diventerà nitrito. La concentrazione di questo sarà comunque talmente scarsa da A) non essere manco rilevata dai test B) essere ininfluente per i pesci e invertebrati.
Riassumo? Aspetta che le piante siano ben ambientate in vasca e abbiano iniziato a germogliare... a quel punto inizia ad inserire animali "importanti" ovvero che sono rilevanti. E' evidente che 5 Physa non possano turbare alcun equilibrio... ma 60 Neocaridina forse sì
Vogliamo dare gli ordini di grandezza?
Le tue piante possono diventare attive in poche ore, soprattutto se le prelevi da acquari simili: stessa acqua, luce simile... nemmeno si accorgono dello spostamento.
Ad esempio quanto io avvio una nuova vasca con le piante che ho già, a volte metto parte della fauna il giorno stesso: è già tutto pronto, è come se dividessi a metà un acquario già esistente da tempo.
Se però dovessi partire da piante acquistate, magari tenute in serre ed iperconcimate... potrei dover attendere anche 3 mesi affinchè si riescano ad ambientare! E ancora non sarebbero abbastanza attive e sane, perchè dovrebbero riprendersi dal grosso cambio di parametri ambientali.
Ti ho scritto due casi estremi... sarai
tu con l'acquario davanti a notare le evoluzioni della vegetazione.
Con questo, si chiude il paragrafo "chimica dell'acqua".
Ora si apre quello "ambiente ideale". Su questo potrai chiedere a qualunque vero allevatore di gamberetti, la risposta sarà univoca: "alghe!". Pochi o nessuno accenna a piante o filtri se non ha già parlato delle alghe.
I gamberetti adorano pascolare sulle alghe: se ne nutrono, vi trovano riparo e appiglio, etc.
Non sono indispensabili, ma una parete della vasca lasciata alle alghe non può che giovare alle Neocaridina. Ancora meglio se ci sono BBA o... filamentose, alias di Oedogonium capillare.
Ai gamberetti piace secondariamente anche il detrito vegetale: foglie secche ipoteticamente cadute dagli alberi sopra lo stagno dove vivrebbero, foglie di piante acquatiche marce o semplicemente di insalata/zucchini sbollentati e/o lasciati decomporre in acquario etc.
Comunque, se non ci sono alghe nè detrito sul fondo, potrai lo stesso inserire i gamberetti. Possono alimentarsi anche solo di mangime e ortaggi bolliti... ma c'è sempre il
meglio leggendario.
Chiuso il paragrafo ambiente ideale, apriamo l'ultimo: i "Parametri fisici e chimici specifici dell'acqua", che altro non è che durezza, pH e temperatura.
Sei già infomata sulle preferenze degli animali che inserirai? Quanto hai letto finora vale per tutti i piccoli gamberetti detritivori e alghivori, che siano Caridina multidentata, Neocaridina cantonensis, Neocaridina davidi, Palaemonetes antennarius, Atyaephyra desmaresti... ma la grande differenza in fatto di stabulazione sono proprio i valori chimico fisici preferiti, in quanto sono loro caratterizzanti dei biotopi in cui tali specie riescono a formare popolazioni stabili.