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Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 12/09/2014, 16:40
di Jack of all trades
Ciao a tutti, sicché ha incuriosito anche me spero non si offenda nessuno se mi prendo la briga di aprire il topic ;)

Riassuntino:
In riferimento all'articolo della Walstad (link), ossia in breve al fatto che le piante preferiscano assumere l'ammonio piuttosto che i nitrati, visto che per i secondi devono consumare energia per convertirli in ammonio.
Simo63 ha scritto:Mi sembrava di aver letto da qualche parte che le alghe non riescono a sfruttare l'azoto sotto forma di nitrati, ricordo male ?
a cui ha risposto Uthopya con
Uthopya ha scritto: Scusate l'O.T.: prova a dirlo a quelle che ho nel Tanganyika: dopo 45 giorni dall'ultimo cambio ho i nitrati a meno di 25 mg/l e più di 40 pesci (o meglio ciclidi "caconi")...
Io mi sono poi aggiunto
Jack of all trades ha scritto:Per il discorso "alghe non in grado di assorbire i nitrati" ne fa riferimento l'articolo delle filamentose (link), ma si parla di Oedogonium, non credo valga per tutte, per esempio quelle del Tanganica da quanto dice Uthopya li assorbono tranquillamente.
Anche se, aggiungerei, molto probabilmente preferiscono l'ammonio, quindi forse assorbendone già loro in grande quantità ne resta ben poco ai batteri da trasformare in nitrati.

Lascio la parola a voi :)

Re: Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 12/09/2014, 18:14
di Rox
Non dobbiamo perdere di vista un punto essenziale: i nitrati sono conseguenti all'ammonio.
Se l'ammonio viene assorbito, i nitrati non si formano.

Ricapitoliamo...
La decomposizione produce azoto in forma di ammonio... e poi?...
  • - Se ci affidiamo alle piante rapide, lo assorbono così com'è, velocemente e perfino senza luce.
    E' talmente facile da assimilare che l'energia non serve.

    - Se invece ci affidiamo al filtro, i batteri lo convertono in nitrato.
    Le piante assorbono anche quello, ma richiedono energia e tempi più lunghi.
Chi più, chi meno, tutti i vegetali sono cosi, anche le alghe e i funghi.
Quando Jack parla delle filamentose, linkando il mio articolo, cita l'unica alga che assorbe azoto SOLTANTO in forma di ammonio; dei nitrati non sa che farsene.

Diana Walstad, invece, parla di alghe in senso generico.
Per quanto comuni possano essere gli Oedogonium, non dobbiamo dimenticare che si tratta di un caso eccezionale.
Tutte le altre alghe assorbono azoto in qualunque forma, magari con fatica e tempi diversi, proprio come le piante.
Anche per questo le filamentose sono così facili da sconfiggere.

Oltre al problema alghe, ci sarebbe da chiedersi: ma perché da 40 anni si usano i filtri?
A parte gli scienziati... Possibile che nessuno si sia accorto, nel suo acquario, che le piante fanno la stessa funzione e anche meglio?
Non parlo di laboratori e provette... parlo di gente con l'acquario di casa.

Anche dal punto di vista estetico, cos'e più bello da vedere?...
Un BluWave interno, un Pratiko esterno... oppure un gruppo di Limnophila e Myriophyllum?
Non so... Qui rischiamo di entrare nella Dietrologia, ma il sospetto è sempre più forte...

Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 12/09/2014, 19:10
di Simo63
Secondo me la colpa siamo sempre noi che con il sovraffollamento degli acquari, l'alimentazione esasperata, inserimento di liquidi magici molto pubblicizzati dovremo avere una foresta di piante .... E forse non ci basterebbe nemmeno .
Ricordiamoci che senza filtro e senza attività batterica in acquario in alcuni casi l'ammonio potrebbe accumularsi e trasformarsi in ammoniaca, specie a pH basici.
Dato che i batteri dopo diverso tempo colonizzeranno tutto l'acquario, secondo voi sono più veloci loro, le piante o le alghe nella caccia all'ammonio? Questa triplice contesa è interessantissima !

Re: Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 13/09/2014, 1:07
di Rox
Simo63 ha scritto:secondo voi sono più veloci loro, le piante o le alghe nella caccia all'ammonio?
Ovviamente, le piante sono più lente delle alghe.
Gli esperimenti della Walstad, con l'ammonio, sono stati condotti in ambiente sterilizzato (lo scrive lei); altrimenti, capiamo tutti che sarebbero esplose le filamentose.

Anche per questo un bel filtrone dà l'impressione di aiutarci, perché i batteri sono più rapidi di qualsiasi alga.

Tuttavia, devo ripetere che quell'articolo è solo un estratto dall'opera completa.
C'è un'altra parte che sottolinea l'importanza dell'allelopatia, ed è quella l'arma principale delle piante.

Se gli diamo il tempo di esprimere le loro difese, per le alghe non c'è scampo.
Inoltre, un po' di flora batterica si forma sempre, anche senza filtro.

Per questo l'introduzione dell'articolo si conclude così:
  • Se qualcuno volesse provarci, consigliamo di aspettare che l'acquario abbia maturato un notevole equilibrio biochimico.
Ovviamente, è un po' difficile vedere questi effetti, cambiando metà dell'acqua ogni settimana...
...e qui torna fuori un altro consiglio famoso di quel libro:
cambiare pochissima acqua, oppure molto raramente (e solo quando serve).

In buona sostanza, nel libro è tutto collegato.

Re: Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 13/09/2014, 11:24
di gibogi
Sinceramente, la lettura di questo articolo, mi ha messo molti dubbi, e in discussione alcune certezze che avevo.

Dopo aver riflettuto molto, penso che sia possibile togliere il filtro in una vasca avviata da un paio di anni e sufficientemente piantumata, ma che la vasca possa diventare più instabile alla variazione dei parametri.
A volte dopo che si è messo mano al filtro biologico, si ha un innalzamento degli NO2-, si va di toxivec e cambi d'acqua, nonostante le piante.

Insomma è vero abbiamo sempre detto che dopo qualche anno un acquario è completamente maturo, vi sono batteri dappertutto e si potrebbe togliere il filtro, la Walstad ha dimostrato che è possibile.
Il mio dubbio è per quanto tempo può andare avanti, penso all'infinito se non ci sono particolari inconvenienti.

Io penso che il filtro è probabilmente superfluo in quel caso, ma diventi un salvagente in caso di possibili sbalzi dei parametri chimici

Re: Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 13/09/2014, 15:54
di Rox
gibogi ha scritto:A volte dopo che si è messo mano al filtro biologico, si ha un innalzamento degli NO2-,
Certo, perché nel filtro ci sono due ceppi batterici che lavorano insieme.
Disgraziatamente, non si riproducono con gli stessi tempi.

I Nitrosomonas (Ammonio => Nitriti) sono 5 volte più veloci dei Nitrospira (Nitriti => Nitrati), ed è questo che che crea squilibri ed ammazza i pesci.

Se il filtro non c'è, i Nitrospira non si sviluppano... ma nemmeno i Nitrosomonas !
Il ciclo dell'azoto non parte nemmeno, si ferma sul nascere a livello dell'ammonio.

Re: Alghe, ammonio e nitrati

Inviato: 13/09/2014, 17:14
di Specy
Rox ha scritto:Non dobbiamo perdere di vista un punto essenziale: i nitrati sono conseguenti all'ammonio.
Se l'ammonio viene assorbito, i nitrati non si formano.

Ricapitoliamo...
La decomposizione produce azoto in forma di ammonio... e poi?...
  • - Se ci affidiamo alle piante rapide, lo assorbono così com'è, velocemente e perfino senza luce.
    E' talmente facile da assimilare che l'energia non serve.
Rox ha scritto:Oltre al problema alghe, ci sarebbe da chiedersi: ma perché da 40 anni si usano i filtri?
A parte gli scienziati... Possibile che nessuno si sia accorto, nel suo acquario, che le piante fanno la stessa funzione e anche meglio?
Non parlo di laboratori e provette... parlo di gente con l'acquario di casa.

Anche dal punto di vista estetico, cos'e più bello da vedere?...
Un BluWave interno, un Pratiko esterno... oppure un gruppo di Limnophila e Myriophyllum?
Non so... Qui rischiamo di entrare nella Dietrologia, ma il sospetto è sempre più forte...
Rox ha scritto: Anche per questo un bel filtrone dà l'impressione di aiutarci, perché i batteri sono più rapidi di qualsiasi alga.

Tuttavia, devo ripetere che quell'articolo è solo un estratto dall'opera completa.
C'è un'altra parte che sottolinea l'importanza dell'allelopatia, ed è quella l'arma principale delle piante.

Se gli diamo il tempo di esprimere le loro difese, per le alghe non c'è scampo.
Inoltre, un po' di flora batterica si forma sempre, anche senza filtro.

Per questo l'introduzione dell'articolo si conclude così:
  • Se qualcuno volesse provarci, consigliamo di aspettare che l'acquario abbia maturato un notevole equilibrio biochimico.
[/list]
Ovviamente, è un po' difficile vedere questi effetti, cambiando metà dell'acqua ogni settimana...
...e qui torna fuori un altro consiglio famoso di quel libro:
cambiare pochissima acqua, oppure molto raramente (e solo quando serve).

In buona sostanza, nel libro è tutto collegato.
A tal proposito Ia mia conclusione è scritta nel mio post dell'altro topic