blucenere ha scritto: ↑Ciao, grazie per la risposta.
Sono interessato a capirne di piú circa circa la sua efficacia.
Ho letto che differentemente dal classico filtro sottosabbia non risente di problemi di occlusione (le particelle grossolane vengono filtrate attraverso la spugna pre-pompa) ed ha un'alta efficacia biologica.
Inoltre teoricamente il flusso porta ad un passaggio continuo delle sostanze sospese in colonna attraverso le radici delle piante (il che potrebbe anche acutizzare eventuali allelopatie radicali, ma anche aiutare la fertilizzazione).
Non sono sicuro circa l'utilità dell'immissione d'aria tramite effetto venturi, indubbiamente aiuterebbe ad evitare zone anossiche (ma in realtà ci dovrebbe già pensare il flusso d'acqua), ma temo che si possano più che altro formare delle bolle d'aria che raggiunta la massa critica, sollevino il fondo rovesciando tutto in colonna.
Inoltre per questioni di CO
2 sono sempre scettico circa il movimento superficiale...
Tuttavia se il sistema venturi si utilizzasse per immettere CO
2 e la formazione di bolle d'aria non dovesse avvenire, potrebbe essere un buon sistema per dissolvere efficaciemente la CO
2 in acqua.
Nel mio immaginario, se la filtrazione biologica fosse molto efficacie (quindi piú nitrati che ammonio in acqua), considerando che l'acqua verrebbe continuamente pompata attraverso le radici e che piante con forti apparati radicali come le Echinodorus o Helanthium prefeiscono nitrati ad ammonio, vedrei questa combinazione come molto interessante....
Ma tutto ciò va confrontato con la realtà.
Se qualcuno ha avuto esperienze con tale tipo di filtrazione o comunque lo conosce abbastanza od anche trova falle nel mio ragionamento, sarei molto interessato a leggere in merito!
Ps è tutta solo una chiacchera ipotetica, purtroppo non ho spazio per testare il tutto....almeno nel prossimo futuro
Provo a darti qualche informazione in più...
Il filtro sottosabbia classico nato per attrarre le sostanza verso le radici aveva dei problemi di occlusione, e dopo l'ennesima vasca con il filtro bloccato, con conseguente smantellamento della vasca, è stato soppiantato.
In america però che il filtro sottosabbia lo si usava molto per il marino, si è pensato per ovviare ai problemi di occlusione di invertire il flusso, inventando praticamente il filtro sottosabbia invertito.
Quest'ultimo nato appunto per il marino, si pensava che non potesse andare bene per il dolce, perchè avrebbe smosso continuamente il fondo vicino alle radici.
Ma nella realtà si è visto che almeno di non avere un flusso abbondante, questo ricircolo dal basso verso l'alto crea un effetto falda freatica ben gradito dalle piante, visto che veicola meglio gli elementi nutritivi e l'ossigenazione del fondo, con conseguente miglior sviluppo delle colonie batteriche.
Negli ultimi anni i filtri sottosabbia (che in asia e in america non sono stati mai abbandonati), hanno ritrovato una nuova attenzione anche in europa, perchè molto utili per i caridinai.
A questo proposito va detto che appunto ragionando su piccole vasche si è pensato di introdurre una porosa sul tubo di risalita, facendo in modo che il
filtro sottosabbia tradizionale possa aspirare l'acqua dal fondo tramite sistema venturi. (il venturi funziona solo sul filtro sottosabbia tradizionale, non sull'invertito).
Questo sistema, che può essere usato su vasche che hanno una base di circa 28 x 42, (considera che le piastre per il filtro sottosabbia sono multipli di 7 x 14) non immette minimamente aria nel fondo, come pensavi, ma al contrario la distribuisce in colonna.
Se si hanno vasche più grandi, o se si vuole lavorare con flusso invertito
bisogna necessariamente utilizzare una pompa.
Ultima modifica realizzata da me con successo, è accoppiare alla pompa un filtro overflow, in maniera che contemporaneamente si va a filtrare il pelo libero dell'acqua e il fondo.