Zanzibar (Nothobranchius guentheri ZAN 2014-2)
Inviato: 18/02/2018, 10:13
Visto che ci siamo, proseguiamo col killi-tour!
Dall'Africa occidentale ci trasferiamo all'isola di Unguja (Zanzibar), nei cui stagni effimeri vive un altro killifish piuttosto variopinto e dalla biologia affascinante: Nothobranchius guentheri. Descrizione: Acquario di un modello parecchio economico ma funzionale per i miei scopi (Paranà 45, dimensioni 45x25x23h cm), situato sulla robusta scrivania della mia camera, davanti a una finestra con esposizione a ovest. Il filtro interno di serie è stato rimosso subito dopo l'acquisto.
Affiancata ad esso, si trova una vaschetta per avannotti. Data di Avvio:
Novembre 2017
Sistema di filtraggio:
Sistema di illuminazione:
PL di serie da 16 W, 6400 K. Luce solare diretta da ovest.
Altri accessori:
Bicchieri con 1-2 cm di torba o fibra di cocco per la deposizione dei killi, proporzionati al numero di maschi sessualmente attivi. Allestimento:
Vasca priva di fondo, ma con lettiera di foglie raccolte in natura (querce del Carso, faggio di Pramosio, castagno di Valvasone e acero giapponese del mio giardino).
Una mezza noce di cocco e un piccolo legno di mangrovia a cui sono state ancorate o appoggiate le felci di Giava e una matassa di muschio "stringy moss".
Manutenzione:
Rabbocco occasionale con acqua di rubinetto decantata.
Ricambio mensile (sarebbe meglio settimanale) della torba nei bicchieri, con raccolta delle uova.
Fauna:
Gruppo riproduttivo di Nothobranchius guentheri ZAN 2014-2. Sono inoltre presenti dei Crostacei: Neocaridina davidi e Asellus aquaticus (questi ultimi pescati in un fosso).
Immancabili compagne Melanoides e Planorbella duryi “Leopard” e "Pink", oltre a Physa e Gasteropodi più piccoli quali Planorbis e Acroloxus lacustre.
Solitaria, una Lymnaea o Radix non meglio identificata, regalatami da un negoziante.
L'assenza di filtro ha permesso un maggiore sviluppo di zooplancton e zoobenthos di piccole dimensioni (tutti quei fastidiosi puntini nelle foto!).
Alimentazione:
Pasto giornaliero, con alternanza tra tre alimenti principali: Chironomus surgelato, Artemia salina e sue cisti dechorionate, e polpa di tarme della farina Tenebrio molitor.
Questi pesci sono estremamente voraci, ma non ne hanno mai voluto sapere del mangime in granuli.
Flora:
Ceratophyllum demersum
Microsorum di tutte le varietà in mio possesso
Leptodictyum riparium "stringy moss"
Riccia fluitans
Myriophyllum
Lemna minor
Spirodela polyrrhiza
Philodendron scandens, una piccola talea posizionata in una vaschetta galleggiante, con radici in acqua.
Fertilizzazione:
Assente, per il momento.
Somministrazione della CO2:
Valori dell'acqua:
Letteralmente la mia acqua di rubinetto (GH 12 e pH basico), anche se forse i valori sono stati abbassati dalla torba. Non che abbia alcuna rilevanza per i Notho.
Disciolgo un cucchiaino di sale ogni 4 litri d'acqua, come prevenzione contro Piscioodinium pillulare a cui i Notho parrebbero piuttosto suscettibili.
Dall'Africa occidentale ci trasferiamo all'isola di Unguja (Zanzibar), nei cui stagni effimeri vive un altro killifish piuttosto variopinto e dalla biologia affascinante: Nothobranchius guentheri. Descrizione: Acquario di un modello parecchio economico ma funzionale per i miei scopi (Paranà 45, dimensioni 45x25x23h cm), situato sulla robusta scrivania della mia camera, davanti a una finestra con esposizione a ovest. Il filtro interno di serie è stato rimosso subito dopo l'acquisto.
Affiancata ad esso, si trova una vaschetta per avannotti. Data di Avvio:
Novembre 2017
Sistema di filtraggio:
Sistema di illuminazione:
PL di serie da 16 W, 6400 K. Luce solare diretta da ovest.
Altri accessori:
Bicchieri con 1-2 cm di torba o fibra di cocco per la deposizione dei killi, proporzionati al numero di maschi sessualmente attivi. Allestimento:
Vasca priva di fondo, ma con lettiera di foglie raccolte in natura (querce del Carso, faggio di Pramosio, castagno di Valvasone e acero giapponese del mio giardino).
Una mezza noce di cocco e un piccolo legno di mangrovia a cui sono state ancorate o appoggiate le felci di Giava e una matassa di muschio "stringy moss".
Manutenzione:
Rabbocco occasionale con acqua di rubinetto decantata.
Ricambio mensile (sarebbe meglio settimanale) della torba nei bicchieri, con raccolta delle uova.
Fauna:
Gruppo riproduttivo di Nothobranchius guentheri ZAN 2014-2. Sono inoltre presenti dei Crostacei: Neocaridina davidi e Asellus aquaticus (questi ultimi pescati in un fosso).
Immancabili compagne Melanoides e Planorbella duryi “Leopard” e "Pink", oltre a Physa e Gasteropodi più piccoli quali Planorbis e Acroloxus lacustre.
Solitaria, una Lymnaea o Radix non meglio identificata, regalatami da un negoziante.
L'assenza di filtro ha permesso un maggiore sviluppo di zooplancton e zoobenthos di piccole dimensioni (tutti quei fastidiosi puntini nelle foto!).
Alimentazione:
Pasto giornaliero, con alternanza tra tre alimenti principali: Chironomus surgelato, Artemia salina e sue cisti dechorionate, e polpa di tarme della farina Tenebrio molitor.
Questi pesci sono estremamente voraci, ma non ne hanno mai voluto sapere del mangime in granuli.
Flora:
Ceratophyllum demersum
Microsorum di tutte le varietà in mio possesso
Leptodictyum riparium "stringy moss"
Riccia fluitans
Myriophyllum
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Spirodela polyrrhiza
Philodendron scandens, una piccola talea posizionata in una vaschetta galleggiante, con radici in acqua.
Fertilizzazione:
Assente, per il momento.
Somministrazione della CO2:
Valori dell'acqua:
Letteralmente la mia acqua di rubinetto (GH 12 e pH basico), anche se forse i valori sono stati abbassati dalla torba. Non che abbia alcuna rilevanza per i Notho.
Disciolgo un cucchiaino di sale ogni 4 litri d'acqua, come prevenzione contro Piscioodinium pillulare a cui i Notho parrebbero piuttosto suscettibili.