Idrogeno solforato
Inviato: 10/10/2021, 12:25
Buongiorno a tutti, negli ambienti acquatici sia dolci che marini, questo composto tanto demonizzato negli acquari rappresenta quasi la norma nella composizione del materiale di fondo dove le piante affondano le radici.
Non capisco perché venga considerato così pericoloso per la vita acquatica.
Ogni pesce che scava una buca in un fondale fangoso ne viene a contatto, dovrebbe forse considerarsi a rischio ?
Nel mio ultimo allestimento marino l'ho incluso in piccole quantità come nutrimento per le piante prelevato appunto dallo stesso substrato delle piante.
Pur avendone messo una minima quantità, mi pare di aver notato che i pesci abbiano avvertito un malessere per qualche ora poi passato.
Come potrei minimizzare gli effetti in acqua in caso di emergenza qualora ce ne fosse bisogno ?
1) Carbone ?
2) EDTA ?
3) Ossigenazione ?
4) Cambio acqua ?
Nel marino l'ultima soluzione sarebbe un grosso problema....
Aggiunto dopo 27 minuti 47 secondi:
Ho trovato questo:
Soglia attivazione dell’odorato 0.05 ppm
Odore offensivo 3 ppm
Soglia dei danni alla vista 50 ppm
Paralisi olfattoria 100 ppm
Edema polmonare, intossicazione acuta 300 ppm
Danni al sistema nervoso, apnea 500 ppm
Collasso, paralisi, morte immediata 1000 ppm
L’idrogeno solforato viene rapidamente eliminato dall’organismo ma alcuni studi di tossicità acuta respiratoria hanno dimostrato la persistenza per tempi più lunghi con possibili effetti di accumulo. Non esistono dati che facciano supporre per l’acido solfidrico proprietà cancerogene, mutagene o in grado di provocare disturbi dello sviluppo fetale. Il meccanismo d’azione, comune al cianuro, è di inibizione della citocromo ossidasi con azione selettiva sul citocromo aa3: viene bloccato il trasporto mitocondriale dell’ossigeno nelle cellule e si determina asfissia cellulare, con danni precoci prevalentemente sul sistema nervoso centrale, polmoni e occhi.
Aggiunto dopo 4 minuti 18 secondi:
Quindi rimane la domanda:
Come minimizzare gli effetti in acqua in caso di emergenza qualora ce ne fosse bisogno ?
1) Carbone ?
2) EDTA ?
3) Ossigenazione ?
4) Cambio acqua ?
Non capisco perché venga considerato così pericoloso per la vita acquatica.
Ogni pesce che scava una buca in un fondale fangoso ne viene a contatto, dovrebbe forse considerarsi a rischio ?
Nel mio ultimo allestimento marino l'ho incluso in piccole quantità come nutrimento per le piante prelevato appunto dallo stesso substrato delle piante.
Pur avendone messo una minima quantità, mi pare di aver notato che i pesci abbiano avvertito un malessere per qualche ora poi passato.
Come potrei minimizzare gli effetti in acqua in caso di emergenza qualora ce ne fosse bisogno ?
1) Carbone ?
2) EDTA ?
3) Ossigenazione ?
4) Cambio acqua ?
Nel marino l'ultima soluzione sarebbe un grosso problema....
Aggiunto dopo 27 minuti 47 secondi:
Ho trovato questo:
Soglia attivazione dell’odorato 0.05 ppm
Odore offensivo 3 ppm
Soglia dei danni alla vista 50 ppm
Paralisi olfattoria 100 ppm
Edema polmonare, intossicazione acuta 300 ppm
Danni al sistema nervoso, apnea 500 ppm
Collasso, paralisi, morte immediata 1000 ppm
L’idrogeno solforato viene rapidamente eliminato dall’organismo ma alcuni studi di tossicità acuta respiratoria hanno dimostrato la persistenza per tempi più lunghi con possibili effetti di accumulo. Non esistono dati che facciano supporre per l’acido solfidrico proprietà cancerogene, mutagene o in grado di provocare disturbi dello sviluppo fetale. Il meccanismo d’azione, comune al cianuro, è di inibizione della citocromo ossidasi con azione selettiva sul citocromo aa3: viene bloccato il trasporto mitocondriale dell’ossigeno nelle cellule e si determina asfissia cellulare, con danni precoci prevalentemente sul sistema nervoso centrale, polmoni e occhi.
Aggiunto dopo 4 minuti 18 secondi:
Quindi rimane la domanda:
Come minimizzare gli effetti in acqua in caso di emergenza qualora ce ne fosse bisogno ?
1) Carbone ?
2) EDTA ?
3) Ossigenazione ?
4) Cambio acqua ?