Il neofita, questo strano essere
Inviato: 10/11/2015, 11:58
Ciao a tutti,
era un po' che riflettevo su questo mio post ed oggi, che ho un po' di tempo in attesa di uscire in bici, ho deciso di mettere per iscritto le mie idee su di me, ovvero il neofita. Sento la necessità di scriverlo perché quasi sempre ci sono delle risposte di voi, gente esperta, che mi lasciano un po' perplesso e mi fanno pensare che vi siate dimenticati di quando anche voi, in tempi remoti, eravate dall'altra parte della barricata.
Userò la mia esperienza per cercare di profilare il neofita tipo.
Sono in Giappone, da mia zia, e vedo dei secchielli contenenti unicamente piantine e minuscoli pesciolini. Ogni tanto, mia zia, porta in casa i secchielli e, con un retino, sposta pesciolini da una parte all'altra. "Ogni tanto devo regalarli perché ne nascono in continuazione", mi dice. Col senno di poi, oggi mi chiedo "Ma come, io con i miei test, il conduttivimetro, i valori di pH giusti, filtro, piante veloci e lente, fertilizzazione, cibo vivo e 1 W/l e menate su menate vedo pesci che muoiono e piante che soccombono alle alghe; lei, con secchielli messi davanti alla porta di casa, vede pesci e piante che addirittura si riproducono!"
La mia ragazza è affascinata da tutto questo e, una volta tornati in Italia, decide che vuole farlo anche lei. Quindi andiamo da Viridea (l'unico posto che conosciamo dove vendono pesci, dato che prima di ieri non sapevo nemmeno esistesse, tutto questo: chi non conosce, ignora, no?, se chiedessi a voi se conoscete la differenza tra flat ed SPD - non vale usare google - mi sapreste dire cos'è - escluso chi pratica ciclismo? Probabilmente non sapete nemmeno che esistono), compriamo qualche pesciolino piccolo in base all'estetica e li mettiamo dentro ad un piccolo acquarietto da 2,5 litri, con delle piantine.
Poi, però, vedo che gli animali non sono tutti felici e contenti, quindi mi chiedo come mai stiano sempre fermi e non mangino. Perché, ribadisco, per me l'acquario è quello che trovi al ristorante cinese, dove i pesci nuotano tranquilli nel casino del ristorante, cosa ne so io che possono pure essere stressati, timidi o quant'altro. Allora comincio ad andare su Google a caso, senza conoscere siti, senza conoscere l'autorevolezza di un sito. E comincio ad informarmi come posso.
A quel punto entro in un mondo che prima non esisteva e scopro di pesci per litri, di pesci per cm, di luce, di filtro, di tutto quello che oggi discuto praticamente quotidianamente con voi, sommerso dai problemi.
All'inizio mi si faceva notare come avessi sbagliato col numero di pesci, troppi; poi mi si chiedevano i valori dell'acqua, quindi si comincia coi test; poi che non avevo aspettato la maturazione del filtro; poi che quello non va bene, quell'altro ancora meno e così via, giorno dopo giorno.
Ora io mi chiedo quante persone, quando cominciano una cosa per gioco, prima di farlo si comprano libri per imparare tutto. Quando uno va a giocare a calcetto la prima volta con gli amici (parlo di calcetto dato che in Italia si parla quasi solo di questo, anche se a me non piace né interessa), ci va con delle scarpe a caso, vestiti a caso e dopo 10 minuti di corsa muore con la schiuma alla bocca perché ovviamente non è preparato fisicamente. Mica uno va a farsi la partitina dopo 6 mesi di preparazione atletica. Però poi gli piace, giocare al mercoledì coi suoi amici, quindi comincia a comprarsi scarpe più carine, poi va a correre al parco un paio di volte alla settimana, comincia con le ripetute, poi fa muscolazione perché aumenta l'efficienza generale, poi si allena a tirare calci al pallone, poi etc etc e scopre un mondo che gli piace parecchio. E comincia a vedere tutte le stupidate che ha fatto nel tempo (scarpe coi tacchetti sbagliati, magliette non tecniche o abbigliamento non adeguato per la stagione, disidratazione, etc)
Ecco, l'esempio è un po' distante, ma il concetto è lo stesso: spesso e volentieri, quando uno si avvia in un nuovo hobby, non si prende una laurea in materia, ma ci si butta a capofitto, senza ben sapere dove arriverà nel giro di poco tempo, perché uno non se lo chiede nemmeno, dove arriverà, dato che non ci pensa nemmeno, che ci arriverà: lo fa e basta.
E a mio parere la stessa cosa succede a molte persone che entrano in contatto con un mondo come l'acquariofilia: uno compra i pesci e l'acquario, poi solo successivamente si rende conto della complessità (relativa, perché poi si capisce, in verità, che se si trova il giusto equilibrio, il tutto arriva quasi all'autogestione) di questo hobby.
Perciò io lo capisco, che voi, che sapete una marea di cose, diciate a noi, neofiti, che "non avresti dovuto questo, non avresti dovuto quello", però vorrei che vi ricordaste anche che quello che per voi è abbastanza scontato, per noi è tutto nuovo. Lo so che quello che ci dite lo fate per farci fare esperienza - e infatti credo sia molto apprezzato, da me soprattutto.
Chiudo dicendo una cosa: questo non vuole essere assolutamente un lamento, perché siete tutti molto competenti, d'aiuto e, soprattutto, molto pazienti. Vorrei solo cercare di ricordarvi una cosa: non siate troppo duri con noi.
Vi saluto con estrema riconoscenza e ci leggiamo nei vari post, sperando che non mi vogliate adesso picchiare con un retino d'acciaio.
era un po' che riflettevo su questo mio post ed oggi, che ho un po' di tempo in attesa di uscire in bici, ho deciso di mettere per iscritto le mie idee su di me, ovvero il neofita. Sento la necessità di scriverlo perché quasi sempre ci sono delle risposte di voi, gente esperta, che mi lasciano un po' perplesso e mi fanno pensare che vi siate dimenticati di quando anche voi, in tempi remoti, eravate dall'altra parte della barricata.
Userò la mia esperienza per cercare di profilare il neofita tipo.
Sono in Giappone, da mia zia, e vedo dei secchielli contenenti unicamente piantine e minuscoli pesciolini. Ogni tanto, mia zia, porta in casa i secchielli e, con un retino, sposta pesciolini da una parte all'altra. "Ogni tanto devo regalarli perché ne nascono in continuazione", mi dice. Col senno di poi, oggi mi chiedo "Ma come, io con i miei test, il conduttivimetro, i valori di pH giusti, filtro, piante veloci e lente, fertilizzazione, cibo vivo e 1 W/l e menate su menate vedo pesci che muoiono e piante che soccombono alle alghe; lei, con secchielli messi davanti alla porta di casa, vede pesci e piante che addirittura si riproducono!"
La mia ragazza è affascinata da tutto questo e, una volta tornati in Italia, decide che vuole farlo anche lei. Quindi andiamo da Viridea (l'unico posto che conosciamo dove vendono pesci, dato che prima di ieri non sapevo nemmeno esistesse, tutto questo: chi non conosce, ignora, no?, se chiedessi a voi se conoscete la differenza tra flat ed SPD - non vale usare google - mi sapreste dire cos'è - escluso chi pratica ciclismo? Probabilmente non sapete nemmeno che esistono), compriamo qualche pesciolino piccolo in base all'estetica e li mettiamo dentro ad un piccolo acquarietto da 2,5 litri, con delle piantine.
Poi, però, vedo che gli animali non sono tutti felici e contenti, quindi mi chiedo come mai stiano sempre fermi e non mangino. Perché, ribadisco, per me l'acquario è quello che trovi al ristorante cinese, dove i pesci nuotano tranquilli nel casino del ristorante, cosa ne so io che possono pure essere stressati, timidi o quant'altro. Allora comincio ad andare su Google a caso, senza conoscere siti, senza conoscere l'autorevolezza di un sito. E comincio ad informarmi come posso.
A quel punto entro in un mondo che prima non esisteva e scopro di pesci per litri, di pesci per cm, di luce, di filtro, di tutto quello che oggi discuto praticamente quotidianamente con voi, sommerso dai problemi.
All'inizio mi si faceva notare come avessi sbagliato col numero di pesci, troppi; poi mi si chiedevano i valori dell'acqua, quindi si comincia coi test; poi che non avevo aspettato la maturazione del filtro; poi che quello non va bene, quell'altro ancora meno e così via, giorno dopo giorno.
Ora io mi chiedo quante persone, quando cominciano una cosa per gioco, prima di farlo si comprano libri per imparare tutto. Quando uno va a giocare a calcetto la prima volta con gli amici (parlo di calcetto dato che in Italia si parla quasi solo di questo, anche se a me non piace né interessa), ci va con delle scarpe a caso, vestiti a caso e dopo 10 minuti di corsa muore con la schiuma alla bocca perché ovviamente non è preparato fisicamente. Mica uno va a farsi la partitina dopo 6 mesi di preparazione atletica. Però poi gli piace, giocare al mercoledì coi suoi amici, quindi comincia a comprarsi scarpe più carine, poi va a correre al parco un paio di volte alla settimana, comincia con le ripetute, poi fa muscolazione perché aumenta l'efficienza generale, poi si allena a tirare calci al pallone, poi etc etc e scopre un mondo che gli piace parecchio. E comincia a vedere tutte le stupidate che ha fatto nel tempo (scarpe coi tacchetti sbagliati, magliette non tecniche o abbigliamento non adeguato per la stagione, disidratazione, etc)
Ecco, l'esempio è un po' distante, ma il concetto è lo stesso: spesso e volentieri, quando uno si avvia in un nuovo hobby, non si prende una laurea in materia, ma ci si butta a capofitto, senza ben sapere dove arriverà nel giro di poco tempo, perché uno non se lo chiede nemmeno, dove arriverà, dato che non ci pensa nemmeno, che ci arriverà: lo fa e basta.
E a mio parere la stessa cosa succede a molte persone che entrano in contatto con un mondo come l'acquariofilia: uno compra i pesci e l'acquario, poi solo successivamente si rende conto della complessità (relativa, perché poi si capisce, in verità, che se si trova il giusto equilibrio, il tutto arriva quasi all'autogestione) di questo hobby.
Perciò io lo capisco, che voi, che sapete una marea di cose, diciate a noi, neofiti, che "non avresti dovuto questo, non avresti dovuto quello", però vorrei che vi ricordaste anche che quello che per voi è abbastanza scontato, per noi è tutto nuovo. Lo so che quello che ci dite lo fate per farci fare esperienza - e infatti credo sia molto apprezzato, da me soprattutto.
Chiudo dicendo una cosa: questo non vuole essere assolutamente un lamento, perché siete tutti molto competenti, d'aiuto e, soprattutto, molto pazienti. Vorrei solo cercare di ricordarvi una cosa: non siate troppo duri con noi.
Vi saluto con estrema riconoscenza e ci leggiamo nei vari post, sperando che non mi vogliate adesso picchiare con un retino d'acciaio.