Frequenza cambi dell'acqua
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- cardisomacarnifex
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Frequenza cambi dell'acqua
Un saluto a tutti. Capita a volte di leggere (anche qui) esperienze di alcuni appassionati che non cambiano praticamente mai l'acqua, effettuando sostituzioni sporadiche (anche solo due o tre volte in un anno) e rabboccando l'acqua evaporata.
Parlandone con altri appassionati, negozianti e rappresentanti, mi è stato fatto notare che, secondo alcuni, l'"invecchiamento" dell'acqua la porterebbe ad essere nel tempo priva di alcuni microelementi (quali non è dato sapere) che, a lungo andare, danneggerebbero i pesci con fenomeni di carenza. Non sono riuscito a trovare nulla in letteratura al riguardo, e personalmente, avendo sempre effettuato nelle mie vasche cambi quindicinali (del 10, 15 o 20% a seconda del tipo di vasca e della stagione) non ho precedenti in merito.
La vostra opinione/esperienza qual è?
Parlandone con altri appassionati, negozianti e rappresentanti, mi è stato fatto notare che, secondo alcuni, l'"invecchiamento" dell'acqua la porterebbe ad essere nel tempo priva di alcuni microelementi (quali non è dato sapere) che, a lungo andare, danneggerebbero i pesci con fenomeni di carenza. Non sono riuscito a trovare nulla in letteratura al riguardo, e personalmente, avendo sempre effettuato nelle mie vasche cambi quindicinali (del 10, 15 o 20% a seconda del tipo di vasca e della stagione) non ho precedenti in merito.
La vostra opinione/esperienza qual è?
- Saxmax
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
Mai sentito nulla del genere, ed è un bel pezzo ormai che bazzico acquari, forum, e leggo su internet..cardisomacarnifex ha scritto:La vostra opinione/esperienza qual è?
Sarebbe poi tutto da dimostrare che eventuali carenze di elementi non siano compensabili dall'alimentazione, dai rabbocchi (che comunque anche se di RO qualche sale qui e la lo ha), dalla fertilizzazione e dagli scambi fondo-acqua..
Secondo me è solo invidia..

"Con le palanche son buoni tutti.." Motto di famiglia
Per alcune persone nemmeno mi siedo sulla riva del fiume.
Probabilmente passerà il loro cadavere mentre sono a farmi una birra.
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- WilliamWollace
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
"L'acqua va comunque cambiata a intervalli regolari perchè anche se non inquinata, dopo un po' non ha più lo stesso brio di prima".
Molti dicono questa cosa, e nessuno di loro riesce a motivarla. Nessuno ha mai trovato nulla, in letteratura, su internet ecc che spieghi in modo scientifico o pseudoscientifico cosa significhi la perdita del "brio". Secondo me questa cosa della mancanza di microelementi è un tentativo piuttosto triste di dare una spiegazione. Il guaio è che con il mangime, con la decomposizione di foglie morte e alghe ecc, col fertilizzante e con l'acqua osmotica dei rabbocchi (che come detto da Saxmax ha comunque qualche sale) i microelementi vengono reintegrati.
Molti dicono questa cosa, e nessuno di loro riesce a motivarla. Nessuno ha mai trovato nulla, in letteratura, su internet ecc che spieghi in modo scientifico o pseudoscientifico cosa significhi la perdita del "brio". Secondo me questa cosa della mancanza di microelementi è un tentativo piuttosto triste di dare una spiegazione. Il guaio è che con il mangime, con la decomposizione di foglie morte e alghe ecc, col fertilizzante e con l'acqua osmotica dei rabbocchi (che come detto da Saxmax ha comunque qualche sale) i microelementi vengono reintegrati.
Ash nazg durbatulûk, ash nazg gimbatul,
ash nazg thrakatulûk, agh burzum-ishi krimpatul.
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- Spyke
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
Da buon "razionalista" quello che ho segnato in grassetto basta e avanza per non tenere conto di queste affermazioni.cardisomacarnifex ha scritto: mi è stato fatto notare che, secondo alcuni, l'"invecchiamento" dell'acqua la porterebbe ad essere nel tempo priva di alcuni microelementi (quali non è dato sapere)

"...la scienza non puoi regalarla alla gente, se non vuoi ammalarti dell'identico male"
- cardisomacarnifex
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
Molto interessanti questi interventi. Quindi, qual è la vostra politica di cambio acqua? Frequenza ed entità?
Dando una spiegazione più articolata di quanto mi è stato detto.... Si tratta di una "diatriba", ovviamente intellettuale non fisica, avvenuta nel corso dell'ultimo "Corso di Acquariologia" tenuto da Sera l'anno scorso, tra Heiko Bleher e Dieter Untergasser. Durante un dibattito sulla gestione degli acquari, chi era presente (non io) mi ha riferito che Bleher è un fautore del minimo intervento in vasca, effettuando cambi dell'acqua quantomeno sporadici (ma reintegrando l'evaporato), mentre Untergasser consiglia i cambi parziali leggeri ma frequenti additando questa giustificazione del reintegro di "qualcosa". Non essendo stato presente personalmente al dibattito, non posso sapere se Untergasser abbia poi effettivamente elencato quali elementi si perderebbero, magari l'ha fatto ma chi me l'ha raccontato non se lo ricordava.
Dando una spiegazione più articolata di quanto mi è stato detto.... Si tratta di una "diatriba", ovviamente intellettuale non fisica, avvenuta nel corso dell'ultimo "Corso di Acquariologia" tenuto da Sera l'anno scorso, tra Heiko Bleher e Dieter Untergasser. Durante un dibattito sulla gestione degli acquari, chi era presente (non io) mi ha riferito che Bleher è un fautore del minimo intervento in vasca, effettuando cambi dell'acqua quantomeno sporadici (ma reintegrando l'evaporato), mentre Untergasser consiglia i cambi parziali leggeri ma frequenti additando questa giustificazione del reintegro di "qualcosa". Non essendo stato presente personalmente al dibattito, non posso sapere se Untergasser abbia poi effettivamente elencato quali elementi si perderebbero, magari l'ha fatto ma chi me l'ha raccontato non se lo ricordava.
Ultima modifica di cardisomacarnifex il 08/12/2013, 22:20, modificato 1 volta in totale.
- Saxmax
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
Ne abbiamo parlato di recente in un topic in sezione chimica..
Cambi d'acqua si o no.
Dacci una scorsa!
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Re: R: Frequenza cambi dell'acqua
la mia esperienza è data da un piccolo acquario da 80 litri..ho effettuato un cambio del 20% dopo poco meno di un anno..perché ho comprato un conduttivimetro! !=)) altrimenti l acqua non l avrei cambiata...il nostro ammin Rox, qualche tempo fa, mi (e ci) ha insegnato un trucchetto..osservare il colore dell acqua in un recipiente trasparente. se appare ambrata, è arrivato il momento del cambio (attenzione: supponendo di avere sempre i parametri chimici di riferimento a posto! ..e di non usare torba o altri materiali per ambrare di proposito l acqua
)
dalla mia esperienza i pesci non risentono affatto. .anzi, la loro salute né ha giovato..
il mio non è certamente un acquario da concorso..ma aprire il coperchio solo per mettere da mangiare ai pesci, e per pulire il filtro ogni 2-3 mesi, è una grossa soddisfazione
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dalla mia esperienza i pesci non risentono affatto. .anzi, la loro salute né ha giovato..
il mio non è certamente un acquario da concorso..ma aprire il coperchio solo per mettere da mangiare ai pesci, e per pulire il filtro ogni 2-3 mesi, è una grossa soddisfazione

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- WilliamWollace
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
La mia politica sui cambi d'acqua non è farli ogni settimana, ogni due, una volta al mese ecc. Io li faccio quando serve. Non ho il condittivimetro, misuro solo i nitrati: se sono sopra un certo livello cambio, altrimenti non faccio niente. Tieni conto però che i nitrati per essere dannosi devono essere a concentrazioni elevatissime, ma elevatissime davvero, altrimenti non sono pericolosi, a meno che non si parla di specie che vivono in posti dove normalmente sono quasi assenti. Alcuni sostengono che sia meglio tenerli bassi per evitare la crescita di alghe ma se le piante sono gestite bene non c'è bisogno di preoccuparsi troppo. Un conduttivimetro è la cosa migliore probabilmente. Le alghe inoltre vanno evitate solo in allestimenti con piante (per evitare che vengano attaccate) ma in allestimenti senza piante vanno fatte proliferare al massimo, senò gli inquinanti chi li assorbe?
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- Rox
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Re: Frequenza cambi dell'acqua
Cardi, permettimi di abbreviare il tuo nick... Io non c'ero a quell'evento, quindi non so da dove nasce di preciso l'idea di Bleher.
Però, credo di averne una mezza idea...
In natura, quando un fiume ha una corrente ben visibile, la biodiversità è minima.
Nel torrente di montagna, dove si formano addirittura le rapide, non ci vivono nemmeno le alghe; perfino la flora batterica scarseggia.
La vita esplode sempre nelle zone più stagnanti: laghi, paludi, acquitrini, anse di fiumi lentissimi, lagune.
Esempio.
L'ecosistema più copiato dagli acquariofili è la varzèa amazzonica: discus, scalare, Echinodorus, Cabomba, Alternanthera, Ludwigia, piccoli Caracidi, ecc. ecc. ecc.
Si tratta di una zona di foresta, che viene periodicamente allagata dall'esondazione del vicino fiume.
Gli alberi ombreggiano, almeno parzialmente, impedendo a quel Sole micidiale di asciugare tutto.
Così, il livello dellacqua si riduce soltanto, fino alla prossima ondata di piena, ma non si azzera mai.
Quello che accade, in quella palude, è quello che noi acquariofili chiamiamo "rabbocco".
Lì, il cambio d'acqua non è limitato... non esiste proprio!
Guardacaso, proprio in quei luoghi abbiamo la massima biodiversità di tutto il pianeta.
Anche se Heiko Bleher è tedesco, ha passato in Amazzonia quasi tutta la vita.
Quindi, pur non conoscendolo di persona, credo di aver trovato la spiegazione a quello che sostiene.
Per quanto riguarda me, io credo che il cambio d'acqua sia un male necessario.
Serve per diluire gli eccessi causati dai nostri errori, perché non riusciamo a copiare l'equilibrio perfetto di quella palude naturale.
Quindi, ogni tanto ci serve un reset: il cambio d'acqua.
Ma è sbagliato considerarlo come "ordinaria amministrazione".
Sarebbe come se ogni settimana andassi dal carrozziere, per sistemare graffi e ammaccature prodotti nel frattempo.
Non è più logico che impari a guidare?
Secondo questo principio, l'acquariofilo migliore non è quello che cambia acqua più spesso, ma quello che riesce a cambiarla più raramente.
Copiare la Natura è impossibile, siamo d'accordo, ma almeno cerco di non andare dalla parte opposta.
Però, credo di averne una mezza idea...
In natura, quando un fiume ha una corrente ben visibile, la biodiversità è minima.
Nel torrente di montagna, dove si formano addirittura le rapide, non ci vivono nemmeno le alghe; perfino la flora batterica scarseggia.
La vita esplode sempre nelle zone più stagnanti: laghi, paludi, acquitrini, anse di fiumi lentissimi, lagune.
Esempio.
L'ecosistema più copiato dagli acquariofili è la varzèa amazzonica: discus, scalare, Echinodorus, Cabomba, Alternanthera, Ludwigia, piccoli Caracidi, ecc. ecc. ecc.
Si tratta di una zona di foresta, che viene periodicamente allagata dall'esondazione del vicino fiume.
Gli alberi ombreggiano, almeno parzialmente, impedendo a quel Sole micidiale di asciugare tutto.
Così, il livello dellacqua si riduce soltanto, fino alla prossima ondata di piena, ma non si azzera mai.
Quello che accade, in quella palude, è quello che noi acquariofili chiamiamo "rabbocco".
Lì, il cambio d'acqua non è limitato... non esiste proprio!
Guardacaso, proprio in quei luoghi abbiamo la massima biodiversità di tutto il pianeta.
Anche se Heiko Bleher è tedesco, ha passato in Amazzonia quasi tutta la vita.
Quindi, pur non conoscendolo di persona, credo di aver trovato la spiegazione a quello che sostiene.

Per quanto riguarda me, io credo che il cambio d'acqua sia un male necessario.
Serve per diluire gli eccessi causati dai nostri errori, perché non riusciamo a copiare l'equilibrio perfetto di quella palude naturale.
Quindi, ogni tanto ci serve un reset: il cambio d'acqua.
Ma è sbagliato considerarlo come "ordinaria amministrazione".
Sarebbe come se ogni settimana andassi dal carrozziere, per sistemare graffi e ammaccature prodotti nel frattempo.
Non è più logico che impari a guidare?
Secondo questo principio, l'acquariofilo migliore non è quello che cambia acqua più spesso, ma quello che riesce a cambiarla più raramente.
Copiare la Natura è impossibile, siamo d'accordo, ma almeno cerco di non andare dalla parte opposta.
"Essentia non sunt multiplicanda praeter necessitatem"
(Rasoio di Occam)
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