Quarantena rapida

Alimentazione, malattie, organismi spontanei

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Joo
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Quarantena rapida

Messaggio di Joo » 13/11/2018, 21:29

Ciao ragazzi,
prendendo spunto da una discussione, mi sono chiesto se l’argomento può interessare a neofiti e non, quindi eccomi qua con una nuova proposta, sperando di fare cosa gradita.
Purtroppo il mio unico neurone non sembrerebbe ancora voler mollare, ma nel corso della discussione ha sbagliato ed ha aperto un cassettino della memoria, anziché uno del forum esposto in vetrina, accorgendosi così che l’argomento può avere delle alternative, forse solo più pratiche da attuare, ma ugualmente efficaci.

Il testo che segue è frutto di un… uso il termine “vizio”, che ad un certo punto diventa abitudine e poi buona prassi da seguire, almeno per me. I risultati hanno sempre portato buoni frutti, e ovviamente non sono una regola, ma solo degli accorgimenti per evitare il peggio.
Quindi sono qui a proporvi un nuovo sistema di prevenzione, anche se in realtà e vecchio come il cucco .
Anche se è solo una bozza, se avete suggerimenti di qualsiasi genere li apprezzo volentieri.

Quarantena rapida
Sono ancora tanti gli appassionati che non usano alcuna precauzione nell’inserimento della nuova fauna in vasca, dando origine a pericolose epidemie.
Spesso i pesci che acquistiamo sono infetti e /o portatori sani di parassiti e batteri che sfuggono alla vista umana e trasmettono la malattia a tutti i componenti della vasca… una vera minaccia per se e per gli altri.
Per queste ragioni è consigliato il ricorso alla quarantena, un processo di disinfettazione precauzionale e di osservazione contro parassiti e batteri esterni e delle branchie.
Principalmente consiglio agli amici acquariofili di leggere https://www.acquariofiliafacile.it/art ... ario.html quale articolo che espone varie dinamiche per minimizzare le situazioni di stress dei nostri pesci, prima di essere inseriti in vasca, nonché sottolinea minuziose accortezze e forme di prevenzione.
Beh, in un modo o nell’altro i nostri pesci in vasca dovranno pur arrivarci, se vogliamo che sopravvivano, ma cerchiamo di non dimenticare mai la differenza tra vivere e sopravvivere.
Quest’articolo elenca brevemente le possibilità di rischio nell’introdurre nuovi ospiti in vasca, e fornisce precise indicazioni su come annientare l’esposizione a rischio dei candidati, ossia, quelli che vincono il concorso (selezione) e scegliamo di adottare.
Prima di ogni acquisto è bene che l’acquariofilo prenda in considerazione alcuni parametri che valutano le funzioni vitali dei pesci, nonché altri segnali utili che possono condizionare la scelta… una sorta di “punteggio di Apgar” che si da ai neonati del genere umano, osservando alcuni dettagli nei primi istanti di vita autonoma.
Ovviamente è necessario scegliere uno per uno i pesci, quindi prendiamo in esame tutti i segnali o sintomi visibili volti a stabilire se il pesce gode di ottima salute… un esame che mira ad attribuire un ottimo punteggio alla tabella di vitalità dei pinnuti che stiamo per scegliere.
Ricordiamoci che alla base di tutto c’è sempre la gestione professionale del rivenditore, anch’esso soggetto al giudizio severo di clienti scrupolosi e determinati.
Alcuni consigli su cosa osservare prima dell’acquisto.

La respirazione
E’ un fattore importante osservare il ritmo, l’apertura degli opercoli branchiali e della bocca. In situazioni normali un pesce in buona salute ha le branchie chiuse ed il ritmo respiratorio lento.

Gli occhi
La cornea dev’essere trasparente, il bulbo oculare con dimensioni nella norma e la sporgenza entro i limiti per quella specie.

Gonfiori
Sulle malattie intestinali, in buona parte dei casi è possibile notare gonfiori oltre la norma, laterali o bilaterali tra l’addome e l’intestino e/o l’apparato digerente, mentre i fattori che interessano altre forme di malattie riguardano gonfiori nella testa, nella colonna e nel tronco caudale.
Spesso, con la semplice osservazione del momento, non è possibile capire se i pesci potrebbero avere qualche problema intestinale, soprattutto se non presentano feci filamentose.
Se il problema dovesse insorgere in un momento successivo all’acquisto è possibile procedere alla cura direttamente in vasca, per via orale, con digiuno e dieta appropriata. Un pesce in buona salute è in grado di superare autonomamente eventuali attacchi di flagellati intestinali attraverso le proprie difese immunitarie, mentre nei casi più disperati si ricorre all’isolamento e all’uso del farmaco (Flagyl), ma in tal caso la sua livrea evidenzia già dei piccoli segnali.

Le pinne
Controllare la lunghezza regolare, l’apertura, eventuali erosioni, cisti, macchie, deformazioni e pinne spezzate, sfrangiate o tipicamente chiuse.

Macchie bolle o puntini
Buona parte delle malattie dei pesci sono visibili non appena virus, parassiti e batteri colonizzano il loro corpo ed assumono varie forme e colore: es. piccoli puntini bianchi o macchie bianche su pelle e squame formate da filamenti o chiazze, macchie rosse, scure o nere sottocutanee, macchie nere superficiali o macchie chiare.
Alcune malattie si manifestano attraverso delle bolle o vesciche come un versamento in prossimità degli occhi, bocca o nella testa in genere.

Le squame
Le squame sollevate indicano la malattia di alcuni organi interni e sono ben visibili in alcuni tratti del corpo senza particolari accorgimenti.
Lo stato nutrizionale
Soprattutto tra gli esemplari sottomessi è possibile osservare affossamenti che evidenziano la struttura ossea della testa e del dorso, nonché l’intestino vuoto e particolarmente piatto.
Questi sono segnali che indicano lunghi periodi di inappetenza e/o stress da sottomissione o disagio per vari motivi.
Deviazioni scheletriche o deformazioni
Spesso le cure che riguardano i gonfiori possono lasciare una deviazione permanente, oppure, soprattutto nei guppy, si tratta di numerose generazioni riprodottesi tra consanguinei, che danno origini a deviazioni corporee.

La livrea
Colori sgargianti, vivaci e ben definiti sono sempre un ottimo segnale di vitalità, mentre esemplari più chiari e colori sbiaditi o più scuri indicano un disagio anche solo temporaneo o l’inizio di una grave malattia.

La padronanza del corpo
I pesci con problemi alla vescica natatoria evidenziano difficoltà di equilibrio, nuoto irregolare, permanenza in superficie o nel fondo, a testa in giù o testa in su, oppure con il corpo non in asse con la propria verticalità.
Ovviamente, se presso il venditore notate in una vasca un esemplare malato, evitate di prenderne altri apparentemente sani della stessa vasca.

La vivacità
E’ un sintomo che denota il benessere, la non sottomissione ed il sentirsi a proprio agio.
La regolarità di nuoto e gli scatti motivati indicano capacità reattive e di difesa.

Ultima in elenco, ma non di minore importanza, è l’osservazione dei pesci che si grattano contro il vetro, piante o arredi.
Si tratta prevalentemente di parassiti che alloggiano nelle branchie, causando una forma di prurito al pesce.
Anche in questo caso la maggior parte delle volte il soggetto è in grado di liberarsene autonomamente, ma il fatto che sia stato attaccato indica un temporaneo abbassamento delle difese immunitarie dovuto a stress di varia natura, quindi anche in questo caso è un pesce con un potenziale di rischio più alto.
Prima di passare alla descrizione vera e propria, consiglio ai lettori che l’iscrizione a questo Forum e rapida e gratuita, ed offre la possibilità di poter approfondire questo ed ogni altro argomento acquariofilo.

Dopo questa premessa, vediamo nel dettaglio in cosa consiste la quarantena rapida.
In realtà non si può definire un vero e proprio trattamento di quarantena, visti i tempi e l’ambiente realmente utili allo stesso trattamento, ma è senz’altro una terapia di prevenzione, visto che i pesci in questione non dovrebbero avere nessuna malattia… ma questa è solo una teoria.
E’ un processo che sfrutta la permanenza di uno o più pesci in isolamento, che nel nostro caso è il comunissimo sacchetto che si usa per il trasporto, per disinfettare i nuovi arrivi ed evitare possibili contaminazioni della comunità acquatica.
E’ un’azione preventiva applicabile ad un tempo determinato, che coincide con l’inevitabile disagio dovuto al trasporto e all’acclimatazione in vasca.
Ha il vantaggio di sfruttare tempi brevi ed evita ulteriori situazioni stressanti in isolamento, utilizzando farmaci commerciali.

Normalmente, almeno per le specie di piccola taglia, viene utilizzato il sacchetto di plastica riempito per circa ¼ di acqua e ¾ di aria.
Se dovesse trattarsi di pesci scelti tra più vasche esigete un sacchetto a parte per ogni vasca, così da non procurare traumi per la diversità dei valori dell’acqua fin dall’acquisto.
In questa fase è importante conoscere la quantità esatta di acqua contenuta nel sacchetto. Chiedete quindi se è disponibile una bilancia, oppure se dovete ricorrere alla quantificazione del volume d’acqua attraverso la caraffa graduata, normalmente utilizzata per prendere l’acqua dalla vasca e versarla nel sacchetto.
Alcuni negozianti forniscono gratuitamente una goccia di disinfettante generico da inserire nel sacchetto per la quarantena rapida.
Se invece dovesse trattarsi di un servizio non disponibile, munitevi preventivamente di un disinfettante per pesci, tra questi, anche il sale grosso preferibilmente non iodato, laddove sia ben noto il grado di tollerabilità per stabilirne la percentuale.

Tra i disinfettanti utilizzabili in queste circostanze consiglio il verde di malachite, blu di metilene, solfato di rame, quando disponibili, o comunque i prodotti equivalenti della linea Mor (es. Faunamor), o analoghi di altre marche, previa lettura delle prescrizioni… questo perché alcune specie di pesci (es. Corydoras) non tollerano questo tipo di disinfettante.

Le dosi
A scopo orientativo è opportuno valutare i tempi di percorrenza, ivi compresa l’acclimatazione in vasca, ossia, il tempo in cui i nostri acquisti dovranno soggiornare nel sacchetto. Mediamente, il tutto può essere tradotto in un ora di tempo.
A questo punto possiamo stabilire che è sufficiente una goccia di disinfettante ogni due litri d’acqua del sacchetto per un ora di tempo, anche se il tempo non è poi così importante in termini di compatibilità tra pesce e farmaco.
Normalmente questo genere di disinfettanti hanno tutti il contagocce.
Se si tratta di tempi più lunghi è possibile procedere con le stesse dosi indipendentemente dal tempo, entro il massimo di 24 ore.

E’ bene quindi premunirsi del disinfettante già diluito con l’acqua in una provetta dei test, e con una siringa prelevare la quantità esatta.
In buona sostanza, si tratta di una dose pressoché equivalente a quella massima indicata nella ricetta del disinfettante (es. Faunamor): 20 gocce ogni 100 litri d’acqua ed in casi gravi è possibile raddoppiare la dose per i primi due giorni, ossia, tempi decisamente più lunghi di quelli ipotizzabili in un comune trasporto ed acclimatazione.
Orientativamente, quando ci rechiamo in negozio, sappiamo già ciò che vogliamo acquistare, ma non sappiamo se il tutto verrà tratto da una sola vasca, nel caso in cui l’acquisto riguarda più specie, oppure se si tratta di quantità numericamente elevate, che richiedono comunque l’utilizzo di più sacchetti.
Per questa ragione sarebbe meglio diluire il disinfettante in 20 ml di acqua, con una o più gocce, in modo da poter determinare la quantità esatta del farmaco e calcolare la dose in base al volume.
Per i più fortunati, che hanno a disposizione il negozio sotto casa, è comunque preferibile non scendere al di sotto del trattamento minimo di 30’, né di aumentare la dose del disinfettante.
Ad ogni buon fine, consiglio di non disperdere mai il contenuto del sacchetto in vasca.

Buona acclimatazione a tutti.
Si deve essere in due per scoprire la verità: uno che la esprima e un altro che la comprenda.
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Messaggio di gem1978 » 14/11/2018, 9:01

Joo ha scritto: Purtroppo il mio unico neurone non sembrerebbe ancora voler mollare
=)) =)) =))
Steinoff wrote:Lo Zen e l'arte di aspettare che il silicone asciughi...
Monica said:Lo Zen e l'arte di aspettare che l'acquario maturi...
Trotasalmonata declared:Lo Zen e l'arte di farsi i c@...
Lo Zen è ammirare l'acquario

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Messaggio di Basturk » 14/11/2018, 12:19

Grazie @Joo molto utile ed interessante :-bd

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Messaggio di Joo » 14/11/2018, 23:48

gem1978 ha scritto: Joo ha scritto: ↑
Purtroppo il mio unico neurone non sembrerebbe ancora voler mollare
=)) =)) =))
... è anche un po' zoppo, :( l'ortopedico dice che è tutto apposto. :-??
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Messaggio di jlpzeta » 20/11/2018, 13:00

Ottimo futuro articolo. Eviterei l'uso disinvolto del verde malachite , è dimostrato che si tratta di un potenziale cancerogeno .
Ciao e complimenti.

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Messaggio di Joo » 21/11/2018, 1:01

jlpzeta ha scritto: Eviterei l'uso disinvolto del verde malachite
Per i pesci o per l'uomo?
Ossia, ci sono potenziali di rischio anche per il maneggio o inalazione?
Forse è per quello che è difficile da trovare.
Provvederò a cancellarlo... :-bd grazie anche per la precisazione.
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Messaggio di jlpzeta » 21/11/2018, 16:00

Si, per entrambi

Aggiunto dopo 5 minuti 55 secondi:
Verde malachite: cancerogeno, fotosensibile, provoca su alcuni animali sterilità , andrebbe maneggiato con cautela! É anche vero che negli altri paesi europei é venduto liberamente. É praticamente il principio attivo di tutti i farmaci da banco per uso acquariofilo che contrastano i parassiti della mucosa , ictio,oodinum, ecc.

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Messaggio di Joo » 22/11/2018, 0:02

jlpzeta ha scritto: Verde malachite: cancerogeno, fotosensibile, provoca su alcuni animali sterilità , andrebbe maneggiato con cautela! É anche vero che negli altri paesi europei é venduto liberamente. É praticamente il principio attivo di tutti i farmaci da banco per uso acquariofilo che contrastano i parassiti della mucosa , ictio,oodinum, ecc.
:-o Azzz,in un lontano passato era uno dei più usati.
^:)^ grazie ancora.
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