Tribolonotus gracilis

Non solo acqua e non solo pesci

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Tribolonotus gracilis

Messaggio di Muten » 27/01/2021, 13:17

Visto il discreto interesse suscitato nella comunità ho deciso, pungolato da @Claudio80, di scrivere due righe sulla mia esperienza ma soprattutto di condividere "la scheda d'allevamento" redatta da uno dei primi Italiani in grado di riprodurre la bestiola, con il suo permesso ovviamente.
Visto che in questi giorni non ho molto tempo vi lascio 2 pdf simili se non per le immagini e qualche curiosità in più che può essere utile, entrambi scritti dall'allevatore citato sopra.
La scheda senza immagini è più recente quindi per l'allevamento è bene seguire quella:
Scheda allevamento.pdf
Tribolonotus gracilis.pdf
Arriverà anche il mio contributo prossimamente

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Tribolonotus gracilis

Messaggio di Muten » 30/01/2021, 17:40

Per quanto riguarda la mia limitata esperienza, poco più di due anni, posso dire che si tratta di un rettile alla portata di tutti, a patto che si seguano alcune importanti regole (descritte perfettamente nella scheda):

- il mantenimento di una temperatura mite (non oltre i 26 gradi se non per brevi periodi)
- il mantenimento di un alto tasso di umidità nel terrario
- l'integrazione con calcio e calcio con D3
- una dieta con pochi grassi

Ho cominciato l'avventura con una coppia di qualche mese d'età, la femmina quasi regalata perché deforme ed un maschio in forma (quello che ho tutt'ora). Esemplari nati in cattività con esame delle feci debolmente positivo ad ossiuri ma nella norma.
Il terrario di dimensioni 100x50x50 con parte acquatica (inizialmente creata da un divisorio in vetro sul fondo) era sfruttato appieno dai due rettili che erano sorvegliati da una videocamera ad infrarossi Wi-Fi installata per diletto. Dico questo perché, essendo un rettile crepuscolare/notturno, di giorno in pratica non si vede mai se non quando si fornisce cibo. L'illuminazione, affidata ad una plafoniera neon uvb al 5%, era ed è ancora schermata in parte dalla vegetazione. Totale assenza di riscaldatore o spot visto le temperature controllate della stanza (20-26°C).
Alimentazione a base di grilli, blatte, lombrichi, lumache e raramente camole del miele e tarme della farina, il tutto spolverato con calcio (sempre) e calcio +D3 (2 volte la settimana).
Dopo circa un anno la femmina è deceduta, presumo per sindrome o malattia osseo metabolica (MOM) dedotta dalle deformazioni sempre più evidenti su spina dorsale e coda, anche se le integrazioni di calcio e D3 erano regolari.
Nello stesso periodo ho deciso di rivedere l'impostazione del terrario che, dal punto di vista estetico, non mi piaceva. Ho eliminato il divisorio in vetro ed ho creato una parte acquatica sfruttando dell'argilla espansa (di altezza poco superiore al pelo dell'acqua) come sostegno per la parte emersa, divisa dallo strato d'argilla con un tessuto non tessuto, ed un ghiaino per acquari per la parte acquatica.
A quel punto diventò il mio secchio per le potature dell'acquario che in poco tempo hanno riempito quasi ogni anfratto, inoltre ne approfittai per aggiungere qualche Neocaridina che ancora oggi circola felice.
Qualche mese fa ho inserito qualche Geosesarma sperando in una convivenza senza attriti ed infatti finora non ce ne sono stati. D'altronde, da quello che ho visto (testato con varie misure di prede), il Tribolonotus non è interessato a prede di certe dimensioni quali possono essere i granchietti citati.
Ora il terrario si presenta come una zona di palude con tronchi e nascondigli (anfratti tra le pietre, cortecce di sughero e pezzi di noce di cocco) e piante rigogliose (pothos, muschi vari, selaginella e potature d'acquario).

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Claudio80 (30/01/2021, 17:59) • Monica (30/01/2021, 18:08)

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