Messaggio
di Diego » 01/12/2017, 22:37
Come gradualità della regolazione, quella della TC e quella di Arduino sono nello stesso ordine di grandezza: la TC è capace di 100 step (0-100%), Arduino di 256 (0-255). All'atto pratico, sono abbastanza equivalenti, comunque, per il nostro uso.
Arduino tuttavia è estremamente più flessibile, ad esempio, scegliendo bene i MOSFET, può pilotare carichi che funzionano a tensioni diverse da 12 o 24 V (quelle supportate dalla TC) e con carico per canale maggiore di 4 A (il massimo tollerato dalla TC).
Arduino può essere programmato per accendersi/spegnersi al secondo, mentre la TC solo di mezz'ora in mezzora (mi sembra); inoltre con Arduino puoi fare nelle 24 ore tutti i passaggi che vuoi, mentre la TC ha un limite.
Inoltre si ha un migliore uso dei LED, infatti il 100% della TC non corrisponde a "sempre acceso" ma circa 98 unità di tempo acceso e due spento (duty cycle del 98%, per i più tecnici). Questo a causa di un'implementazione un po' meh della cosa.
È pur vero che i LED non soffrono accensioni e spegnimenti continui, tuttavia è davvero strano che il 100% non corrisponda a tale valore nella pratica.
Infine, Arduino può gestire anche altre cose. Ad esempio: ventole, sensori di pH, apparecchi a 230 V (con opportuni relè) e tutto quello che a uno può venire in mente.
La TC invece è capace di fare solo questo. Però è molto, molto più plug&play di Arduino.
- Questi utenti hanno ringraziato Diego per il messaggio:
- merk (02/12/2017, 10:16)
Qualsiasi progresso scientifico deriva da sfida intellettuale, da compensazione di limitazioni. Niente limitazioni, niente progresso. Niente progresso, stagnazione culturale! Valido anche opposto. Progresso prima di cultura è vero disastro. (ME2)