Spesso vedo scritto "... attenzione i chelanti in acquario non durano all'infinito"
Ok, che nulla duri x sempre è chiaro a tutti, quello che non è chiaro è quanto duri sto chelante in vasca.
È ovvio che l'argomento ha molteplici sfumature del tipo ... dipende dal tipo di chelante dall'acidità dell'acqua, dall'intensità della luce ed ancor più dalla sua lunghezza d'onda.
Credo che per l'acquariofilo il problema non sia determinare in modo preciso il tempo di durata del chelante, ma almeno avere un'idea
di cosa stiamo parlando ... pochi minuti, ore, giorni settimane ?
Altra cosa che potrebbe essere molto interessante è: quando è meglio fertilizzare, con luci accese o spente ?
Fino ad oggi ho sempre pensato che fertilizzare a metà fotoperiodo fosse il momento migliore, perché le piante sono ben sveglie e attive, pertanto possono assorbire più facilmente e velocemente le varie sostanze.
Alla base del ragionamento c'era che più velocemente le piante riescono ad assorbire i fertilizzanti meno ne resta in vasca a disposizione delle alghe.
Quando ti senti cadere il terreno sotto i piedi ... oggi @Marta diceva che era meglio dosare il ferro o il rinverdente con il fotooeriodo spento per evitare di degradare troppo presto il chelante che lo lega. Anche il ragionamento di @Marta ha una logica valida.
Quindi come e quando è meglio fertilizzare. Ovvio che questa domanda è strettamente legata alla precedente.
Per ultimo, e lo scrivo piano piano perché mi vergogno un pò a fare una domanda che potrebbe essere stupida:
Ma se il ferro ed i metalli sono chelati come fanno i test a riconoscerli? Mi spiego meglio, se una volta chelato l'atomo di ferro viene "incapsulato" e reso inattivo come fanno i test a scovarlo? Non devono reagire con esso in qualche modo x rilevarlo?
Bene dopo quest'ultima domanda che dimostra la mia piena ignoranza in materia mi eclisso.


