nicolatc ha scritto: ↑

02/11/2019, 12:56

Giusto una precisazione (il senso cambia poco): il COD è la domanda chimica di ossigeno.

Si, infatti ho sbagliato l'ordine delle lettere. Dovevo scrivere DOC che sta per Dissolved Organic Carbon.

cicerchia80 ha scritto: ↑

02/11/2019, 1:29

Spiega...tanto siamo maggiorenni

Caz... me la sono cercata
Incominciano con il dire che i processi batterici sia catabolici, che producono energia (nitrificazione), che anabolici, che formano molecole per la crescita cellulare, sono molteplici e variano sia in funzione della specie batterica che della condizione ambientale.

La tabella IV-2 presente nel libro della Walstad
Una sintesi di «Ecologia dell'acquario di piante»
ne riposta i più importanti sopratutto per quanto attiene il catabolismo.
Alcuni di questi processi come la Nitrificazione, la denitrificazione o la fermentazione sono alquanto complessi e spesso richiedono diversi passaggi e specie batteriche per giungere a compimento.
Altri, come ad esempio, i processi riduttivi del ferro o del manganese o del solfato, sono relativamente più semplici e legati solo a particolari specie batteriche.

La respirazione dei nitrati è uno di questi processi biochimici utilizzati da alcune specie batteriche come Pseudomonas e Micrococcus che gli consente in determinate condizioni ambientali di ricavare energia dalla riduzione del NO₃^- in NO₂^-.
Le condizioni ambientali favorevoli sono decisamente più semplici rispetto a quelle necessarie per la denitrificazione.


@cicerchia80
Questa immagine è legata più ai processi di depurazione delle acque reflue che ad una acquario o ad una qualsiasi ambiente acquatico naturale. Processi tipo gli Anammox sono realizzabili solo in condizioni particolari tant'è che nella duparizone si usano reattori batterici appositi in presenza di livelli di ammoniaca e nitrato da spazzare via qualsiasi acquario.

Per gli acquari funziona più uno schema di questo tipo

Pisu ha scritto: ↑

02/11/2019, 14:04

Magari Artic1 ha voglia di intervenire

Grazie per la chiamata! È sempre un piacere leggervi.
Tuttavia credo ci sia poco altro da dire. Perché han già detto tutto i giganti!

Quanto alla questione che in zone con poco ossigeno, come terricci giovani, magari composti principalmente da materiali freschi e neppure compostati, potevano originarsi dei problemi già era noto. Infatti spesso, parlando di fondo, cerchiamo di ricordare che non deve mai essere troppo compatto e poco permeabile. Lo facciamo proprio per evitare le zone anossiche ma al contempo ci portiamo via anche tutti i problemo dovuti alla respirazione a partire dai nitrati.