cicerchia80 ha scritto: ↑20/01/2023, 0:29
Quá forse mi hai dato un valore errato
Perché se parliamo di ricostruzione delle acque, ok ad usare i bicarbonati
Ma calcio e magnesio lo usate sicuramente solfato (cloruro da più fastidio alle terrestri che le acquatiche)
Non starei sotto i 20 mg/l
Il resto potresti anche aumentare di almeno 1/3
I valori in ppm sono tutti corretti. Quello che vedi scritto è calcolato in base alla ricetta che uso in fase vegetativa. Il calcio non lo uso solfato

ma il magnesio si, insieme ad altri elementi "solfati". In larga parte i 32 ppm di S derivano dal solfato di magnesio eptaidrato!
Aggiunto dopo 11 minuti 14 secondi:
lucazio00 ha scritto: ↑20/01/2023, 10:49
johnworks90 ha scritto: ↑12/01/2023, 13:07
Tenendo buone le sostanze usate da Hoagland
In pratica è un tutto in uno...una cosa accettabile è la diluizione 1:10 ma vedo (come cicerchia) delle lacune...a me non farebbe impazzire, ma uno dovrebbe sperimentare per avere delle certezze!
Preferisco a occhi chiusi il PMDD per via della massima elasticità (non è un protocollo ma un metodo)!
Ciao lucazio, grazie del tuo parere! Per quanto riguarda le lacune direi che non sono un problema: capire cosa necessita una vasca "standard" e ricreare una soluzione ad hoc non richiede grande lavoro se si ha già una base collaudata.
Per quanto riguarda la preferenza con il PMDD io la vedo diversamente, ti spiego il mio pensiero. A mio avviso non sono 2 cose che si escludono a vicenda: se io riesco ad avere una base solida e automatizzata, come può essere un protocollo costruito il più vicino possibile alle esigenze della vasca, io posso sopperire alle carenze dovute da fattori "non costanti" utilizzando i singoli elementi del PMDD. Ciò che mi ha sempre destabilizzato del PMDD è la difficoltà nel dosare al bisogno senza una linea guida ben definita (ovviamente lo si può vedere come punto di forza).
Da li si capisce il perchè ha più successo commerciale una fertilizzazione in protocollo, rispetto alla fertilizzazione al bisogno.
Riuscire secondo me ad avere una base di partenza standard è molto più facile coadiuvarla con il PMDD.
Non si discosta molto dall'idroponica: se tu utilizzi fertilizzanti commerciali, devi cambiare l'acqua di fertirrigazione ogni 2 settimane al massimo perchè non essendo bilanciata ti creerà sicuramente eccessi o carenze. Ma ricreandoti una soluzione dosando il più vicino possibile al bisogno della coltura che hai in crescita, i cambi d'acqua vengano quasi azzerati fino a fine ciclo della coltura. In ugual modo penso si possa arrivare in vasca: fertilizzazione più bilanciata, meno cambi rispetto a protocolli dove pur di non aver carenze, spingono all'eccesso con le sostanze chiedendo cambi d'acqua frequentissimi.