
Non so se sia la sezione giusta, ero indeciso tra questa e acquariofilia generale...in ogni caso, in seguito ad un compito di biologia a scuola sulla diffusione e osmoregolazione, mi sono interessato un po' a questo aspetto e vorrei approfondire alcune cose che non mi sono chiare. Intanto, la diffusione semplice, un trasporto passivo, è il trasporto di materiale da un area in cui è presente ad alta concentrazione in un area a bassa concentrazione, ma fin qui ci siamo. In generale, i pesci, sia marini che dolce, sono osmoregolatori ossia devono continuamente mantenere l’ambiente interno ad un valore di osmolarità diverso da quello dell’ambiente circostante, al contrario, solo nell'ambiente marino, sono presenti organismo osmoconformi, animali che adattano la loro osmolarità all’ambiente esterno. Andiamo sui pesci d'acqua dolce, questi ultimi presentano una concentrazione di sali maggiore all'interno rispetto all'ambiente circostante, e una concentrazione di acqua minore rispetto all'ambiente. A causa della diffusione dovrebbero perdere tutti i sali e scoppiare a causa dell'acqua che entra, ma, sappiamo bene che a causa del trasporto attivo che è contro gradiente di concentrazione i sali non escono ma entrano, per l'acqua si limitano a non bere e urinare spesso, situazione contraria avviene in acqua salata. La cosa che però mi interesserebbe capire è, ovviamente un pesce che vive in acqua dura e alcalina, in cui sono presenti molti sali, probabilmente sarà meno adatto ad assorbire i sali, poiché è abituato ad una fatica minore rispetto agli amazzonici, in cui l'acqua tenera presenta pochissimi sali e perciò saranno più adatti ad assorbirli. Mettendo un pesce d'acqua dura in acqua acida non riuscirà facilmente ad assorbire i sali e ok, ora, il problema di mettere specie d'acque acide in acque alcaline (aldilà dei fattori esterni ossia malattie) a livello interno...qual'è il problema?