
Corydoras senza sabbia in natura - Report Biotopo
- marko66
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Corydoras senza sabbia in natura - Report Biotopo
P.S. grazie ovviamento per i bellissimi video e gli spunti di riflessione 

- AquaRancan
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Corydoras senza sabbia in natura - Report Biotopo
Assolutamente corretto, le specie più comuni in commercio non sono aggressive e tollerano bene anche elevate densità. La riflessione la sposterei, però, sull'esigenza di tale socialità rispetto alla tollerabilità.
Studi in specie diverse ed estremamente sociali come i Danio rerio, animali che formano gruppi vivaci, vivono bene anche in elevatissime densità (standard 6-7 pesci x litro in laboratorio) ci dicono che il livello di stress a lungo periodo è minore nei soggetti posti in isolamento. Il beneficio è maggiore per tutti i soggetti dominanti, ossia quasi sempre quelli più piccoli, poichè mangiano meglio e non ricevono pressioni dai più forti. Per loro il gruppo risulta essere il "male minore" quando l'alternativa diventa trovarsi da soli con un predatore. Non ci sono studi specifici sui pesci gatto, quindi non per forza la situazione è la stessa.
La differenza, comunque, resta sul concetto: vivere bene in gruppo / necessitare il gruppo per vivere bene. Con "vivere bene" si intende sommariamente un risultato positivo nell'analisi dei fattori ormonali e di crescita (cortisolo, FCA, SGR, fecondità di popolazione, indici di massa).
Corretto. Va considerato che il Corydoras non è un pesce territoriale. Alcune specie sono leggermente aggressive (non quelle andine), ma non difendono un territorio specifico. Dalle osservazioni in natura ogni esemplare è padrone dell'intero biotopo e può muoversi in tutti gli spazi, e lo fa ciclicamente. L'incontro con i propri simili avviene casualmente o intenzionalmente. Tuttavia in acque tranquille non formano quasi mai gruppi compatti e i soggetti non hanno contatto visivo con gli altri. Conducono vita indipendente. Testimoniato dalla videocamera fissa nel video sul rio Sardinata. In acque correnti aperte e in presenza di minacce tendono a formare gruppi o nascondersi tra gli interstizi dei ciottoli, comportamento tipico oltretutto con la videocamera che li insegue. Questo atteggiamento è compatibile con le teorie della socialità dei pesci di banco, ossia che il comportamento è spesso meramente difensivo alla stregua del "Statisticamente sopravvivo io e lascio che siano i miei compagni a venir divorati". In altre parole, in acquario, dalle osservazioni ripetute in natura, non ci sono elementi che suggeriscano la necessità del gruppo in una vasca a misura di Corydoras andino.
Tutti gli animali sono individualisti tranne pochissime specie (umani e ratti, per esempio). La gregarietà nasce per beneficiare almeno una parte degli individui, ossia quelli che arrivano a riprodursi (obiettivo di ogni specie).
Assolutamente corretto, le specie più comuni in commercio non sono aggressive e tollerano bene anche elevate densità. La riflessione la sposterei, però, sull'esigenza di tale socialità rispetto alla tollerabilità.
Studi in specie diverse ed estremamente sociali come i Danio rerio, animali che formano gruppi vivaci, vivono bene anche in elevatissime densità (standard 6-7 pesci x litro in laboratorio) ci dicono che il livello di stress a lungo periodo è minore nei soggetti posti in isolamento. Il beneficio è maggiore per tutti i soggetti dominanti, ossia quasi sempre quelli più piccoli, poichè mangiano meglio e non ricevono pressioni dai più forti. Per loro il gruppo risulta essere il "male minore" quando l'alternativa diventa trovarsi da soli con un predatore. Non ci sono studi specifici sui pesci gatto, quindi non per forza la situazione è la stessa.
La differenza, comunque, resta sul concetto: vivere bene in gruppo / necessitare il gruppo per vivere bene. Con "vivere bene" si intende sommariamente un risultato positivo nell'analisi dei fattori ormonali e di crescita (cortisolo, FCA, SGR, fecondità di popolazione, indici di massa).
Corretto. Va considerato che il Corydoras non è un pesce territoriale. Alcune specie sono leggermente aggressive (non quelle andine), ma non difendono un territorio specifico. Dalle osservazioni in natura ogni esemplare è padrone dell'intero biotopo e può muoversi in tutti gli spazi, e lo fa ciclicamente. L'incontro con i propri simili avviene casualmente o intenzionalmente. Tuttavia in acque tranquille non formano quasi mai gruppi compatti e i soggetti non hanno contatto visivo con gli altri. Conducono vita indipendente. Testimoniato dalla videocamera fissa nel video sul rio Sardinata. In acque correnti aperte e in presenza di minacce tendono a formare gruppi o nascondersi tra gli interstizi dei ciottoli, comportamento tipico oltretutto con la videocamera che li insegue. Questo atteggiamento è compatibile con le teorie della socialità dei pesci di banco, ossia che il comportamento è spesso meramente difensivo alla stregua del "Statisticamente sopravvivo io e lascio che siano i miei compagni a venir divorati". In altre parole, in acquario, dalle osservazioni ripetute in natura, non ci sono elementi che suggeriscano la necessità del gruppo in una vasca a misura di Corydoras andino.
Tutti gli animali sono individualisti tranne pochissime specie (umani e ratti, per esempio). La gregarietà nasce per beneficiare almeno una parte degli individui, ossia quelli che arrivano a riprodursi (obiettivo di ogni specie).
- Questi utenti hanno ringraziato AquaRancan per il messaggio:
- marko66 (21/05/2024, 12:28)
- malu
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Bella distinzione.....non facile da documentare (credo) per entrambe le eventualità.
Non so dire con precisione le circostanze e i biotopi, però ricordo video (con videocamere sommerse) documentare nutriti gruppi di cory muoversi all'unisono, come banchi ben rodati a stare/vivere in gruppo.
Molto più in piccolo (nella mia vasca) ho notato comportamenti simili, ossia una tendenza naturale/istintiva a compiere diverse azioni assieme.....alcune di queste azioni le ho notate anche nelle melanotaenie (per fare un esempio) ma attuate, molto chiaramente, solo in caso di situazioni "pericolose".
AquaRancan ha scritto: ↑20/05/2024, 19:46vivere bene in gruppo / necessitare il gruppo per vivere bene
Bella distinzione.....non facile da documentare (credo) per entrambe le eventualità.
Non so dire con precisione le circostanze e i biotopi, però ricordo video (con videocamere sommerse) documentare nutriti gruppi di cory muoversi all'unisono, come banchi ben rodati a stare/vivere in gruppo.
Molto più in piccolo (nella mia vasca) ho notato comportamenti simili, ossia una tendenza naturale/istintiva a compiere diverse azioni assieme.....alcune di queste azioni le ho notate anche nelle melanotaenie (per fare un esempio) ma attuate, molto chiaramente, solo in caso di situazioni "pericolose".
- cicerchia80
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AquaRancan ha scritto: ↑20/05/2024, 19:46Testimoniato dalla videocamera fissa nel video sul rio Sardinata. In acque correnti aperte e in presenza di minacce tendono a formare gruppi o nascondersi tra gli interstizi dei ciottoli, comportamento tipico oltretutto con la videocamera che li insegue.
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- marko66
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Assolutamente d'accordo per quanto riguarda i pesci da banco in genere,ma i corydoras "amazzonici" come dice @malu sono stati spesso ripresi in folti gruppi in molte occasioni in acque ferme.Non credo sia un discorso legato esclusivamente alla maggiore possibilita' di sopravvivenza,i corydoras non costituiscono le prede favorite dei predatori in genere e per dimensioni e per il fatto che possono risultare molto indigesti per la presenza di spine che possono facilmente conficcarsi in gola ai predatori stessi.In acquario vengono puntualmente evitati dagli altri pesci e non mi pare abbiano atteggiamenti di timore reverenziale verso pesci anche piu' grossi (ciclidi,caracidi,altri pesci gatto ecc.).Puo' esserci pero' differenza tra le specie andine che tu stai osservando rispetto alle specie di "pianura" o di allevamento,questo si.Possono cambiare i numeri,i potenziali pericoli,le strategie riproduttive e di conseguenza i comportamenti e per questo il tuo lavoro di osservazione è prezioso.AquaRancan ha scritto: ↑20/05/2024, 19:46Corretto. Va considerato che il Corydoras non è un pesce territoriale. Alcune specie sono leggermente aggressive (non quelle andine), ma non difendono un territorio specifico. Dalle osservazioni in natura ogni esemplare è padrone dell'intero biotopo e può muoversi in tutti gli spazi, e lo fa ciclicamente. L'incontro con i propri simili avviene casualmente o intenzionalmente. Tuttavia in acque tranquille non formano quasi mai gruppi compatti e i soggetti non hanno contatto visivo con gli altri. Conducono vita indipendente. Testimoniato dalla videocamera fissa nel video sul rio Sardinata. In acque correnti aperte e in presenza di minacce tendono a formare gruppi o nascondersi tra gli interstizi dei ciottoli, comportamento tipico oltretutto con la videocamera che li insegue. Questo atteggiamento è compatibile con le teorie della socialità dei pesci di banco, ossia che il comportamento è spesso meramente difensivo alla stregua del "Statisticamente sopravvivo io e lascio che siano i miei compagni a venir divorati". In altre parole, in acquario, dalle osservazioni ripetute in natura, non ci sono elementi che suggeriscano la necessità del gruppo in una vasca a misura di Corydoras andino.

- GioeleSalvo1997
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Mi sono imbattuto in questo topic e mi avete regalato una lettura davvero molto interessante… per non parlare dei video… grazie ragazzi, sono sempre più innamorato del forum 

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- NewAcquariofilo (22/04/2025, 6:47)
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