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di AleDisola » 09/11/2020, 11:56
Parlo da studente del quarto anno di un istituto tecnico, indirizzo Elettronica ed elettrotecnica articolazione Elettronica
Io, personalmente, non penso tanto alla situazione attuale quanto all'esame di maturità che ci sarà ovviamente in quinta, cioè tra un anno e qualche mese.
Sempre parlando personalmente, posso dire con tranquillità che la didattica a distanza non mi pesa minimamente.
C'è però da dire che, ovviamente, non è la stessa cosa di una didattica in presenza, come normalmente si farebbe
In didattica a distanza pongono l'obbligo delle telecamere accese SEMPRE e dei microfoni mutati solo se non interpellati.
Poi, però, c'è chi si fa gli affari suoi h24 con telecamere spente da inizio DDI, con la scusa del "non funzionante", senza che nessuno gli dica niente.
Parere personale: può anche andar bene per una settimana, ma alla terza settimana mi farei due domande se lo studente continua ad avere tutto non funzionante.
Tralasciando ciò, ci sono (inevitabilmente) i furbi: mi piace la definizione di Giacobazzi, sulla "persona furba"
All'incirca, lui dice:
"Il furbo non è una cosa positiva. Il furbo è un approfittatore, e dove c'è una persona furba c'è una persona che la prende in quel posto, e quella persona sono io."
Chiaro e preciso. I furbi, in questo caso, sono coloro che possono tenere spente le videocamere senza essere ripresi, e possono tenere quindi fogli, libri, quadri, schermi enormi con tutti gli appunti scritti e facilmente interpellabili. Perchè, se non ti vedono, chi può capire che non guardi lo schermo ma gli appunti mentre parli?
E, per carità: anche io durante la DDI ho guardato gli appunti. Ma un paio di volte. Non baso le interrogazioni sul leggere gli appunti, non baso le verifiche sul leggere gli appunti. Baso le verifiche su ciò che so, e se non so qualcosa lo lascio stare.
Copiare, e prendere 10, non serve a niente. Perchè come scritto all'inizio, a me preoccupa la maturità.
Alla maturità, gli appunti restano a casa.
Detto ciò, il problema di un istituto tecnico sono i laboratori.
Tutti dicono che, teoricamente parlando (ma questo "teoricamente" lo omettono), gli istituti tecnici DEVONO assicurare le ore di laboratorio agli studenti per la formazione PRATICA.
Ora, ho messo in maiuscolo non a caso la parola "pratica". In laboratorio (sempre teoricamente parlando), si fanno cose pratiche. Si applica la teoria studiata in classe (o in DDI, ma in questo caso si usano gli appunti belli che pronti) per fare la parte reale, pratica, che si tocca e si vede funzionare (forse).
Tralasciando che, anche nella pratica, gli appunti restano a casa, assicurare le ore di laboratorio mandando gli studenti a scuola 1/2 giorni con le ore di laboratorio in orario, non serve a NIENTE se poi anche in laboratorio si fa teoria oppure si approfitta di fare le verifiche.
Stessa cosa se, in orario, si mettono 4 ore di teoria e 2 di laboratorio. Se vado a scuola una volta a settimana, ci vado per fare 6 ore di laboratorio intere, in cui faccio PRATICA, non teoria
Quindi, in conclusione: la didattica a distanza, a mio parere, non è una cosa negativa. Non totalmente però.
E' però cosa dannosa per gli istituti tecnici e tutti quelli che prevedono ore di laboratorio, perchè viene tolta una parte importante della formazione scolastica. Parte che, per chi quest'anno è in quarta, non ha mai fatto!
Perchè l'anno scorso era in terza, ma è iniziata praticamente subito la DDI. Quest'anno tutto in DDi (per ora), quindi,... I laboratori (da me) iniziano al terzo anno
Se io già dal terzo anno ero a casa, quali laboratori ho fatto?
Poi, io sono un caso a parte: l'elettronica me la sono studiata da solo, in parte, ed a casa ho il mio laboratorio in cui faccio i miei progetti.
Ma, tralasciando i furbi, le persone serie che hanno intenzione di studiare e di FORMARSI, in quanto un diritto della Costituzione ed anche un istinto umano, come fanno?
"Non esistono domande stupide e nessuno diventa stupido, fino a che non smette di fare domande."
Charles Proteus Steinmetz
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