iuter ha scritto: ↑25/05/2021, 0:40
D-flight è obbligatorio per tutti perché chi usa il drone deve essere consapevole se sta volando in una zona rossa cioè in cui l'altezza massima di volo è ZERO metri.
L'assicurazione è obbligatoria. Per i droni piccolissimi il problema non è i danni verso gli oggetti ma verso le persone. Se pensi che ci sono persone che farebbero causa pure per un gavettone d'acqua arrivato addosso (manco in testa).
La modalità fpv non è solo per le gare, anzi è la modalità migliore per fare riprese perché hai l'inquadratura ottimale.
Purtroppo ENAV fa informazione in maniera poco accessibile ma la questione è così, valgono le regole EASA e la "Direttiva giocattoli".
Per i droni giocattolo non c'è problema, prima c'era solo il limite di peso, tra un paio di mesi troverai il fogliettino. Tra le FAQ di EASA c'è cosa deve fare chi ha droni messi in commercio senza indicata la classe e fino al 2023 siamo in un periodo di transizione e in parte ci si affida al buon senso.
"Between 31 December 2020 and 1 January 2023, drone users operating drones without class identification label can continue to operate in the limited category under Article 22 of EU Regulation 2019/947"
Se vuoi fare riprese o far volare un oggetto potenzialmente pericoloso in giro, con un sistema di ripresa ad alta risoluzione, giusto che debba sapere dove puoi farlo. Pericoloso non solo perché puoi fare male fisicamente, ma perché fai volare un aggeggio con una telecamera ad alta definizione e potenzialmente puoi invadere la privacy altrui o invadere spazi sensibili.
Se c'è chi si è infastidito perché gli ronzava il drone sopra il giardino e poteva potenzialmente inquadrare gente che prendeva il sole nuda o altre attività private in spazi privati, e se per questo hanno vietato il sorvolo in alcune località turistiche, mi dispiace ma li capisco.
Far volare droni in modalità FPV era vietato anche prima, il volo doveva essere a vista per motivi di sicurezza, con la camera vedi dove punta il drone, vedi solo cosa inquadra la camera ma non vedi cosa succede "intorno" al drone.
L'assicurazione RC per danni a terzi è consigliata per molte attività sportive e ricreative, poi molti non spendono 30 Euro l'anno e non succede quasi mai nulla, ma proprio perché c'è gente con la denuncia facile se si fanno attività a rischio meglio averla. Poi ognuno fa di testa sua.
Ripeto, un conto è far volare il giocattolo in un parco stando lontani dalle persone e se non fai cavolate nessuno ti dirà nulla, un conto è lamentarsi di non poter fare come ci pare o che siccome un'altro hobby ha regole sbagliate allora deve valere tutto.
C'è anche un'altra questione che gli hobbysti potrebbero non capire.
L'ENAV si occupa di gestire tutte le attività di volo in sicurezza. L'uso di "droni" per attività professionali è in forte crescita, ci sono molti campi applicativi, non solo riprese e sorveglianza di pubblica sicurezza, ma mappature catastali, agricoltura di precisione (ci sono droni con sensori in infrarosso e ultravioletto che riescono a mappare la vegetazione e lo stato di salute delle piante), ricerca di sversamenti, rilievi di sicurezza su infrastrutture e linee elettriche, trasporto farmaci d'urgenza, sorveglianza marittima, sorveglianza geologica e archeologica con sensori vari. Tutto ciò comporta un aumento del traffico aereo per motivi professionali, e quindi è giusto che i droni di tipo hobbystico ad alte prestazioni debbano essere regolamentati per non interferire con il controllo di tutte queste altre attività.