Luca.s ha scritto: ↑I francesi hanno avuto paura, alla fine, di votare Le Pen.
Votando il meno peggio.
vero, ma la cosa è molto più complicata.
La campagna elettorale è stata completamente diversa da quella che ci si attendeva, e 6 mesi fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo su Macron.
In dicembre ci sono state le primarie del centrodestra, dato come vincente, che, a sorpresa, invece di scegliere Alain Juppe (grande favorito), hanno scelto Fillon, con un programma molto a destra.
Poi, dopo aver fatto una campagna incentrata sulla moralità, la verità, e l'onestà, si scopre che ha impiegato la moglie e i figli come assistenti parlamentari, che ha accettato in regalo dei completi da uomini d'affari per 50000 euro, oltre a orologi e a chissà cos'altro! E invece di ritirarsi, si mette a gridare al complotto dei giudici comunisti (vi ricorda qualcuno?)...
Il partito socialista (quello di Holland, equivalente francese del PD), si è spezzato in due correnti, una "governativa" e una "di lotta", e alle primarie ha vinto la fazione "di lotta" con Hamon (che in un voto di fiducia aveva votato contro il proprio governo). L'altra metà del partito non si è sentita rappresenta, e praticamente non lo ha sostenuto.
Più a sinistra c'era Melanchon, una via di mezzo tra Vendola e Grillo.
La Le Pen, infine, aveva come come programma la chiusura delle frontiere come unica soluzione a tutti i problemi del mondo. Si spaccia come voce del popolo, quando è una ricca ereditiera. Si spaccia per onesta quando anche lei è inquisita per aver preso soldi del parlamento europeo per aver pagato la sua guardia del corpo e finanziare il suo partito (anche qui gridando al complotto dei giudici di sinistra).
In tutto questo, Macron, mai eletto, non iscritto ad alcun partito, con la sola esperienza politica di ministro dell'economia, è finito davanti a tutti.
Il dibattito tra la Le Pen e Macron è stato ben diverso da quello che ci si aspettava. La Le Pen non ha fatto altro che cercare in tutti i modi di far uscire dai gangheri Macron, senza praticamente mai spiegare il proprio programma. E quando lo ha fatto, lo ha fatto in modo confuso, dimostrandosi totalmente impreparata.
Detto tutto questo, Macron era certamente il meno peggio, ma è da notare che fosse quello più apertamente europeista, con un programma centrato su un messaggio di ambizione di riuscire nella competizione mondiale.