Mi piacciono gli argomentoni!!!
Io credo che in realtà l'essere umano si sia dimenticato di fare parte in un qual senso del regno animale.
Si crede un essere superiore, ne è convinto, ed è convinto di valere più di qualsiasi altro animale.
Ne siamo talmente convinti che ci siamo estraniati dal contesto "natura" di cui non sappiamo di farne parte, non la conosciamo quasi più, non sappiamo più come comunicare con lei e gli esseri viventi diversi da noi.
Siamo talmente incentrati su noi stessi che siamo diventati incapaci di comunicare con quello che non è uomo per cui le volte che ci approcciamo al mondo animale scambiamo le nostre esigenze per quelle dei nostri animali.
Un cane per essere cane non ha bisogno di dormire in un letto con la coperta morbida, ma ha bisogno di compiere attività di ricerca o quant'altro che lo realizzi come cane.
Allo stesso modo, al pesce della medusa fluorescente nel suo acquario non importa una mazza.
Per l'uomo esiste una scala di valori (che si traduce molto spesso in denaro) per cui un cane ha più valore di un pesce, e alle volte per moda queste scale vengono anche invertite... Pensate ai maiali. Per moda alcuni portavano a spasso i maiali al guinzaglio qualche anno fa, e fino al giorno prima il maiale era buono solo per lo zampone e lenticchie a capodanno. Quanto è bizzarro l'essere umano!
Il discorso non è tanto chi soffre di più o di meno, io credo che il discorso dovrebbe essere più un discorso con noi stessi.
La caratteristica che distingue l' essere umano è il cervello empatico. Vogliamo essere umani empatici stretti o empatici larghi? Ovvero siamo empatici solo con la nostra specie o anche con le altre?
Gli esseri viventi diversi da noi hanno diritto a una vita dignitosa a seconda delle proprie esigenze di specie?