sì, lo so che a rigor di logica dovrei prima raccontarvi del mio secondo
e terzo "acquario", ma (ormai avrete capito) a me viene come viene, per cui...
progetto estremo: marino mediterraneo, anzi, adriatico
fase uno: riciclare vasca terzo "acquario"
fase due: rubare acqua di mare
fase tre: catturare fauna (e flora) autoctona
fase quattro: unire il tutto e vedere cosa succede
per quelli che non amano la suspense: fase quattro = disastro
ma andiamo per ordine:
la vaschetta (circa 50x30x30) aveva pure un filtro bio interno autocostruito
ma pompato con un areatore, quindi con portata irrisoria: ma la mia fiducia
era incrollabile... se c'era vita nelle pozze di marea, poteva starci anche
nel mio nuovo acquario (con buona pace, appunto, delle maree)
portare un paio di taniche di acqua marina rubata (già allora lo sapevo che
era vietato dalla legge) sul manubrio della bici, si rivelò fatale (manubrio
e freni rotti, bici appoggiata a un platano, e camminata di 2 km, con 40
litri appresso
la parte bella era procurarsi la roba da metterci dentro
- sabbia (compresi molluschi, isopodi e vermi... facilissimo questo)
- un anemone bianco-rosa, staccato col coltello e riattaccato su una pietra
più maneggiabile dello scoglio su cui stava in origine (meno facile)
- alghe e gamberetti (inscindibili, se prendevo alghe c'erano pure gamberetti
e se prendevo gamberetti avevo anche un sacco di alghe)
- pesci
qui devo fare una disgressione; o mi limitavo agli stupidi gobius/blennius
che trovavo a bizzeffe nella sabbia, oppure dovevo mirare a qualcosa di più
figo... perciò mi imbucai nelle "tratte"
la tratta è una cosa che si faceva molto tempo fa dalle mie parti, e che
consisteva nel portare una lunga rete a maglie fine, col moscone (o pattino,
se volete) a circa 500 metri dalla spiaggia, compiere un grande semicerchio
e tornare con l'altro capo a riva, dove gente nerboruta, a braccia, tirava
il pescato
come i primi galleggianti arrivavano in acque praticabili, io ero la',
fra le bestemmie dei suddetti nerboruti ragazzotti
un tizio mi prese per un'orecchia e mi portò fuori dal caos di cefali che
saltavano ovunque, ma io riuscii a spiegargli che era per una ricerca
scolastica, che non mi interessavano cefali, branzini, mormore o ombrine...
io volevo sapere dei piccoli pescetti che nessuno vorrebbe mangiare
mi guardò come se fossi un alieno e mi permise di spulciare nelle alghe
ammucchiate in riva
trovai una castagnola e una blennius pavo (erano bellissime!!!)
era già giugno inoltrato, quindi dentro il mio "acquario" successero
alcune cose che non mi aspettavo, almeno non subito, non il giorno dopo
le prime a morire furono cozze e vongole, seguite dall'anemone, poi i
gamberi e la castagnola: infine, a distanza di 3 giorni, la gattarusa
(da noi tutti i blennidi si chiamano così)
rimase solo un paguro bernardo e un altro granchietto minuscolo, che
liberai in mare appena mi resi conto del brodetto che avevo creato
capii, leggendo sulle riviste (aquarium), che cominciai a comprare in
quel periodo, che era il mio, ovviamente, un tentativo senza alcuna
speranza, dato che non potevo refrigerare l'acqua (e fosse bastato!)
però mi ricordo perfettamente che quando misi assieme tutto ciò io
ero al settimo cielo, salvo tornare (sotto) terra in 3 giorni
Riincontrai il tizio che mi aveva preso per l'orecchio (ho scoperto
dopo che era il fratello grande di uno che veniva a scuola con me)
che mi chiese "cazzo hai fatto con quei pesciolini?"
"niente, li ho dati al gatto"
(scappellotto) "bravo, non farti più rivedere nella tratta!"
buonanotte
mm
il mio quarto "acquario" (LOL)
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Un bel malrovescio e passa la paura! 

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