Prima del suo lavoro, esistevano i LED rossi e verdi, ma non quelli blu. Se pensate ai vecchi televisori o elettrodomestici (pre anni '90), avevano tutti la spia rossa o al più verde: nessuno ce l'aveva blu!
Il problema del LED blu è che non si riuscivano a creare cristalli ben formati su cui costruire tale LED. Infatti, per ottenere la lunghezza d'onda blu servivano cristalli particolari ma non si riusciva a farli con quella forma (ho semplificato).
In altre parole: si sapeva teoricamente cosa servisse fare, ma non si era in grado di farlo materialmente.
Ho provato più di 1.500 volte, cambiando le condizioni di crescita (temperatura, pressione, flussi) ma senza successo: non riuscivo a ottenere film di nitruro di gallio di alta qualità… Passarono due anni, senza successo
Amano e Akasaki hanno provato con il nitruro di gallio per primi (1986), posando uno strato nitruro di alluminio su un substrato di zaffiro, facendo crescere i cristalli.Ho provato a presentare i risultati al meeting annuale della Società giapponese di fisica a Nagoya. Quando sono entrato nella stanza c’erano solo quattro persone, inclusi me, il professor Akasaki e il moderatore! All’epoca la maggior parte dei ricercatori lavorava su altri materiali e chi lavorava sul nitruro di gallio era la minoranza
Tre anni dopo, sono riusciti a formare lo stesso cristallo su silicio di tipo p (nell'86, lo avevano fatto con l'altro tipo, l'n).
Combinando silicio p e silicio n, con i cristalli opportunamente fatti crescere, sono riusciti a fare un LED blu brillante nel 1992.
Oltre ad avere ottenuto la luce blu, la combinazione di questa con la luce LED rossa e verde (già inventate) ha permesso di ottenere la luce a LED bianca che tutti oggi usiamo in qualche maniera.
Mi sembrava una cosa interessante da condividere
