Contenitore nero e plastico adibito alla raccolta agricola, 70 * 55 * 50(h) per circa 180 litri e posto in ambiente esterno (sul balcone).
Data di Avvio:
Febbraio 2015.
Sistema di filtraggio:
Assente.
Sistema di illuminazione:
Assente (anzi no, c’è il SOLE).
Altri accessori:
Pompa di ricircolo da 470lt./h e termoriscaldatore da 100W (installato solo per eventuali emergenze invernali).
Allestimento:
Il fondo è composto da uno strato di argilla espansa (quella da giardinaggio) ricoperta da sassolini comuni di varie grandezze (prelevati dal piazzale ghiaioso di casa mia). C’è anche una piccola quantità di Akadama depositato qua e la, sopra ai sassi.
Manutenzione:
L’unica manutenzione è data dall’integrazione dell’acqua evaporata e la potatura delle piante, se necessario. Mai sifonato il fondo. Non effettuo cambi d’acqua.
Fauna:
4 carassi omeomorfi Shubunkin da cui son nati 2 piccoli (ormai semi-adulti) per un totale attuale di 6 pesci rossi. Vari esemplari di lumachine Lymnaea e Physa marmorata.
Alimentazione:
I pesci vengono alimentati alla sera, alterno mangime vegetale in granuli a fiocchi proteici.
Flora:
Le piante palustri sono 4: Equisetum hyemale var.hyemale – Potentilla palustris – Nymphaea nana Pygmaea helvola – Palustre sconosciuta.
Le piante acquatiche sono 4: Ceratophyllum demersum di due varietà (una rustica ed una acquistata in negozio) – Bacopa monnieri – Hygrophila Corymbosa – Limnobium Laevigatum.
Fertilizzazione:
Utilizzo il PMDD in modo parziale una tantum (quando mi ricordo di farlo). Stick npk nei vasi delle palustri (una tantum).
Somministrazione della CO2:
Assente.
Valori dell'acqua:
La temperatura varia al variare delle stagioni… pH 7.9 KH 7.0 GH 9.0 conducibilità intorno ai 400 µS/cm.
Note:
Progetto alternativo alle due vasche già presenti in appartamento…. questa doveva essere rustica e soprattutto ‘’esterna’’ … ma rigorosamente senza filtro !!!

Così, circa un anno fa, inizio a raccogliere delle informazioni sui bonsai pond… e mi rendo conto che questo tipologia di acquario mi affascina tantissimo!
Le restrizioni familiari sono enormi… visto che la terza vasca non è accettabile… e visto che andrà ad occupare spazio sul balcone (utilizzato per stendere i panni, fra le altre cose).
Passano pochi mesi… ed il progetto parte lo stesso! I panni si sposteranno altrove…

La preparazione della vasca mi ha occupato diverso tempo… più di quanto non ci abbia tenuto ad allestirla!
Ho provveduto ad effettuare una coibentazione delle pareti con un buono spessore di polistirene espanso, qualche strato di pluriball e delle cannette di bamboo. Alla base, oltre al polistirene, la vasca poggia su un bancale in legno che la tiene alzata rispetto alle piastrelle del balcone.
La coibentazione era fondamentale visto che essendo in esterno, la vasca avrebbe preso i ‘’calori’’ dell’estate ed i ‘’geloni’’ dell’inverno.
Io sto a 550mt in bassa montagna… vado spesso sotto zero in inverno ma in estate i 30° li tocco, nei mesi più caldi.
La coibentazione mi permette di isolare pareti e fondo ed infatti sbalzi di temperatura in acqua ce ne sono pochissimi (a differenza di quelli d’aria che sono frequenti, da me).
Nel mio caso essendo sul balcone non potevo scavare (anche se si sa che le vasche esterne interrate hanno un isolamento ben maggiore e sempre preferibile, potendo scegliere).
Posizionamento: la vasca è ad est… prende il sole dall’alba fino all’ora di pranzo (nella bella stagione) ma in inverno lo prende forse un’ora al giorno… visto che essendo più basso non riesce a penetrare bene sul balcone.
Il pond è sotto tetto… purtroppo non entra acqua piovana (ma non potevo fare altrimenti).
Passiamo all’allestimento: ho utilizzato quanto in mio possesso… mi avanzava dell’argilla espansa ed i sassi erano presenti in grande quantità nel piazzale di casa mia… ovviamente ho fatto la prova per constatare che non fossero calcarei. Lavaggio del tutto e via.
Avevo una pompa in magazzino… non più utilizzata. L’ho inserita e collegata ad un rubinetto che mi permette di regolare comodamente il flusso, agendo da sopra. L’installazione della pompa di movimento non è necessario ma a me piaceva sentire il rumore della cascatella e vederla… mi da un senso di relax quindi è li e rimarrà attiva (in inverno avrà la funzione di evitare che la superficie ghiacci totalmente, permettendo lo scambio gassoso nel piccolo foro che si creerà).
Il riempimento è avvenuto totalmente con acqua di rubinetto e solo con quella (niente batteri, prodotti chimici o altre diavolerie).
Nei primissimi mesi i problemi di assestamento sono stati diversi: in primis il pH che non accennava a scendere… ho misurato valori superiori (di pochissimo) ai 9 punti e non scendevo mai sotto 8.5° nei primi due mesi.
Ora il valore è stabilizzato intorno agli 8 punti scarsi e non sale più anzi la tendenza è sempre quella di scendere, ormai.
All’inizio avevo anche un aumento piuttosto regolare del KH… ora stabilizzato fra 6 e 7 punti.
Questi sono i due motivi che mi hanno portato, per molti mesi, ad integrare l’evaporato con acqua osmotica addittivata a sali. Da qualche tempo sto iniziando ad utilizzare acqua di rubinetto e probabilmente in futuro l’osmotica la utilizzerò molto molto meno o forse nemmeno più.
Il pond nei primi mesi ha vissuto le fasi di esplosione algale (prima le filamentose e poi le diatomee) ma poi, giorno dopo giorno e con l’adattamento totale delle piante, le alghe sono sparite quasi totalmente (se non sulle pareti dove sono molto gradite sia a me che ai pesci).
Il fondo (mai sifonato) ad oggi è incredibilmente pulito… pochissima melma… pochi detriti… e l’acqua, dopo aver superato dei periodi in cui è stata anche parecchio torbida, è ormai cristallina.
Non so dirvi se le varie fasi sopra descritte si sono verificate a causa del clima (e delle temperature) presenti in quel momento oppure a causa di altri fattori… penso che sia stato semplicemente il percorso naturale dell’ecosistema che sarà sempre più stabile ed equilibrato, mese dopo mese (mi aspetto comunque altre fasi particolari… alghe ne vedrò ancora ogni tanto… e l’acqua non sarà sempre così limpida: penso che sia normale!).
Le piante palustri sono state inseriti in diverse fasi… tutte 4 sono piantate in contenitori appesi al bordo della vasca che permettono anche alle radici di uscire da sotto (ho applicato dei fori). Ho utilizzato terra da giardino mescolata a sabbia oppure argilla fertile. L’installazione in vaso è preferibile poiché siamo più agevolati nel caso di spostamento o manutenzione. Aggiungo inoltre che molte specie palustri amano stare a pelo dell’acqua… non in profondità. 3 delle mie vivono così.
La ninfea sta fiorendo da giugno, ininterrottamente… ho sempre almeno un fiore in vasca (a volte due o tre contemporaneamente) mentre l’equiseto ha raggiunto altezze importanti, in alcuni steli. Sicuramente oltre il metro.
Le piante acquatiche (alcune di loro negli appositi vasi appesi) sono arrivate in momenti diversi: il protagonista qui è il Ceratophyllum che praticamente è l’unica pianta con azione pesantemente fitodepurativa. Ormai ha invaso buona parte del fondo… ed arriva in superficie galleggiando. Non ho il coraggio di potarlo molto perché troppo bello ma prima o poi dovrò farlo. Penso che la vasca rustica sia assolutamente il suo habitat preferito!
Le potature di Hygrophila e Bacopa forse non resisteranno all’inverno… però vediamo… non si sa mai… stesso discorso vale per il Limnobium. Facciamo un po’ questo esperimento! Per ora crescono anche se in modo molto più rallentato rispetto al cerato… tutte erano abituate a vivere nelle vasche interne quindi per loro non sarà facile.
I pesci: a maggio, quando i valori della vasca erano ormai stabili, ho inserito 4 carassi omeomorfi Shubunkin da 4 cm circa. Poche settimane dopo l’inserimento si sono riprodotti: di avannotti in vasca ne ho contati diversi (ed in diversi periodi) ma alla fine ne sono sopravvissuti soltanto due e stanno crescendo benino. Io non ho fatto nulla: ne alimentato in modo specifico ne protetto gli avannotti… ho lasciato fare alla natura!
Conto di vederli in forma completamente adulta dopo l’inverno.
In conclusione dico che un bonsai pond come il mio è comunemente fattibile: un giardino non tutti ce l’abbiamo quindi il laghetto oppure lo stagno interrato è cosa per pochi… mentre in questo caso basta un balcone poiché lo spazio che occupa il progetto è relativo! … dai so che vi sto facendo venire la scimmia !!! Provateci !!!
Il costo è irrisorio… si possono utilizzare materiali di recupero per l’allestimento (anche semplice terra) ed il costo del contenitore è basso (diciamo che con 30 euro al massimo comprate la vasca ed il materiale per la coibentazione). La corrente non è necessaria. Molte piante possono benissimo provenire dalle potature… oppure dai laghetti o fiumi vicini! Serve solo passione… ed anche quella è gratuita! I pesci rossi già sappiamo che costano poco… e resistono al gelo!
Io non ci penserei due volte…

Ora allego qualche foto… che però non rende mai come si deve (l’illuminazione esterna è favolosa, mai paragonabile a quella artificiale degli acquari comuni).
