Salve ho riallestito il mio 110litri, con diverse modifiche dopo qualche giorno in attesa dei prodotti commerciali( envy, propel e trace della seachem) ho ripreso la fertilizzazione tramite sali. Adesso mi ritrovo con queste carenze. Sono carenze di fosfati e di potassio? Sto fertilizzando usando i sali ( nitrato di potassio, solfato di potassio, potassio fosfato monobasico, solfato di magnesio e i prodotti commerciali sopra elencati) seguendo il protocollo giornaliero E.I. calcolato su rota.la .
Metto una foto della vasca dopo 15 giorni dall allestimento.
La vasca è stata riallestita il 4 settembre. Dopo posto una foto dello stato attuale della vasca.
Identificazione carenze.
- mino88
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Re: R: Identificazione carenze.
Questa è la vasca allo stato attuale.
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- mino88
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Re: R: Identificazione carenze.
Il protocollo
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- Rox
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Re: Identificazione carenze.
La prima cosa da fare è interrompere la fertilizzazione, azzerare tutto con due robusti cambi d'acqua, infine riprendere con un solo metodo.
Non si mescolano mai protocolli differenti, perché ogni prodotto è fatto per funzionare "in squadra", con i suoi compagni.
Questo è sicuramente vero per i prodotti commerciali, ma dovrebbe essere così anche con i protocolli artigianali, quando non sono ciarlatanerie.
Ad esempio, il nostro PMDD non propone potassio in forma di solfato, perché lo zolfo è già abbondante dopo l'aggiunta di magnesio.
Per quanto riguarda i problemi che ci mostri, su quelle foglie basse, la pianta le lascia marcire perché sono diventate inutili.
Non ricevono più luce sufficiente, onbreggiate da quelle più alte.
Inoltre, anche la CO2 risulta più abbondante, vicino alla superficie; quindi, le risorse vengono concentrate sulle parti più giovani.
Per avere una crescita rigogliosa anche in basso, ti servirebbero lampade più potenti e CO2 a palate.
In tal caso, le foglie alte diventerebbero rosse, perché esposte a luce fortissima... e allora sì che dovremmo fare una bella chiacchierata, sul potassio, sul fosforo, sul ferro e tutto il resto.
Non si mescolano mai protocolli differenti, perché ogni prodotto è fatto per funzionare "in squadra", con i suoi compagni.
Questo è sicuramente vero per i prodotti commerciali, ma dovrebbe essere così anche con i protocolli artigianali, quando non sono ciarlatanerie.
Ad esempio, il nostro PMDD non propone potassio in forma di solfato, perché lo zolfo è già abbondante dopo l'aggiunta di magnesio.
Per quanto riguarda i problemi che ci mostri, su quelle foglie basse, la pianta le lascia marcire perché sono diventate inutili.
Non ricevono più luce sufficiente, onbreggiate da quelle più alte.
Inoltre, anche la CO2 risulta più abbondante, vicino alla superficie; quindi, le risorse vengono concentrate sulle parti più giovani.
Per avere una crescita rigogliosa anche in basso, ti servirebbero lampade più potenti e CO2 a palate.
In tal caso, le foglie alte diventerebbero rosse, perché esposte a luce fortissima... e allora sì che dovremmo fare una bella chiacchierata, sul potassio, sul fosforo, sul ferro e tutto il resto.
"Essentia non sunt multiplicanda praeter necessitatem"
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Re: Identificazione carenze.
Allora non dovresti scrivere "50 W", sul profilo.mino88 ha scritto:Ho 2 t5 da 39watt pH 6,8 e KH 5....su 80 litri scarsi...
Da informazioni sbagliate, è normale che ti arrivino consigli sbagliati.
Se le piante sono ben illuminate, quella che mostri è una carenza di potassio (forse anche manganese).
Non so da quanto tempo lo somministri, ma quel problema era probabilmente iniziato prima.
Intanto confermo quello che ho già scritto nel post precedente, sul mescolamento dei protocolli, perché talvolta, quella che sembra una carenza è un eccesso di qualcos'altro.
(Il manganese blocca il ferro, il sodio blocca il potassio... e così via).
Inoltre, gli effetti della fertilizzazione non li vedi sulle foglie rovinate; quelle non le recuperi più.
Tutto quello che fai oggi si ripercuote sulle parti nuove, che cresceranno da adesso in poi.
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