ho un acquario di circa 50 litri netti, popolato da una decina di platy femmina (tengo solo femmine per evitare che si moltiplichino a dismisura), nel quale ultimamente le cose non vanno bene. Vi racconto un po' la storia del mio acquario prima di arrivare alla situazione odierna: scusate la lunghezza ma volevo dare un quadro generale dei problemi... se non interessa la storia, la situazione odierna sta negli ultimi due paragrafi.
Ho cominciato tre anni fa con due platy corallo maschi (non sapevo ancora distinguere il sesso dei pesci), che hanno vissuto per oltre un anno senza il minimo problema né di salute né di convivenza. Uno dei due dominava l'altro, ma in modo abbastanza magnanimo e i litigi erano sporadici.
Due anni fa mi sono trasferita e ho comprato un acquario più grande (quello che ho ora) e, volendo dare una compagnia femminile ai due scapoli senza riempirmi di pesciolini, ho comprato quattro femmine di guppy (di cui una incinta, quindi mi sono riempita lo stesso).
Dopo circa un mese dall'inserimento in acquario, mi sono accorta che le femmine guppy erano infestate da camallanus... è stato un massacro, malgrado la cura con ascarilen (ho provato anche panacur su consiglio del veterinario) sono sopravvissuti solo tre piccoli guppy, tutti maschi. Durante la cura, i due platy corallo hanno invertito l'ordine gerarchico, tanto che quello prima sottomesso ha iniziato ad attaccare senza tregua l'altro che prima era dominante, riducendolo in tre giorni (dopo i quali li ho separati) in uno stato tale da farlo poi morire. Il platy aggressivo è poi morto anche lui per blocco intestinale.
Dopo alcuni mesi, avendo monitorato attentamente la situazione per accertarmi che camallanus fosse definitivamente debellato (ho smontato tutto, disinfettato e rifatto l'acquario da capo), volendo dare una compagnia femminile ai tre guppy superstiti senza riempirmi di pesciolini, ho comprato alcune femmine di platy.
I tre guppy maschio superstiti sono morti poco dopo a causa di una malattia incurabile, uno ad uno sono dimagriti e piegati ad L (dalle mie ricerche dovebbe essere stato Pleistophora, responsabile di quella più conosciuta come "malattia dei neon", che però può colpire anche i guppy).
A questo punto è cominciato lo stillicidio delle platy, una cosa lenta, ne moriva una ogni tre-quattro mesi, in uno di questi due modi:
Modo 1: la platy malata cominciava a dimagrire sempre più, pur continuando a mangiare. Le pinne rimanevano aperte sino agli ultimi stadi, chiudevano solo le pettorali. Ho cercato su internet sino allo sfinimento, ma qualunque post sul dimagramento dei platy prendeva in considerazione come agente patogeno vermi o flagellati. Solo che in caso di vermi, la pancia dei pesci avrebbe dovuto inizialmente gonfiarsi, e poi sarebbe dovuta subentrare inappetenza, inoltre non corrispondeva che solo un esemplare mostrasse segni di malattia. In caso di flagellati, ovunque si riporta il sintomo tipico dello sputare il cibo, cosa che nel mio caso non avveniva. Ho comunque tentato la cura con flagil, senza risultati.
Modo 2: la platy malata cominciava a boccheggiare, con un ampio movimento delle branchie, che all'interno parevano pallide. Anche qui, leggendo in giro la causa più probabile pareva una micosi o un'infestazione da parassiti, entrambe in teoria curabili col sale... ma il sale non ha portato mai nessun risultato. Inoltre le platy colpite non si sono mai grattate, non sostavano in superficie, non presentavano muco, semplicemente nuotavano lente con evidenti difficoltà respiratorie.
Dopo un certo tempo passato nell'affannosa ricerca di un rimedio, ho smesso di illudermi di poter curare le mie platy. E' difficile senza un microscopio, perché i sintomi sono spesso troppo generici per consentire una corretta diagnosi e il tempo a disposizione è sufficiente per un solo tentativo di cura, a volte nemmeno quello . Forse ho avuto qualche risultato col sale nella primissima fase della malattia alle branchie, ma non sarei nemmeno tanto sicura che i pesci in questione fossero davvero malati, vista l'esile parvenza del sintomo: passavo ore a guardare le mie povere ragazze con occhio clinico, pronta a cogliere la minima stranezza nel movimento di una branchia, un sostare leggermente più prolungato dietro una pianta... e allora subito via nel sale, una paranoia infinita. Ci ho riflettuto molto e ho deciso che non le avrei più stressate con vaschette di quarantena, né tormentate con tentativi di cura forse più dannosi che efficaci.
Quando capitava, le lasciavo morire in pace nel loro ambiente, limitandomi a rimuoverne i corpi con una sensazione di grande tristezza e impotenza. Ci tengo a sottolineare che il fatto di lasciarle morire in acquario non ha causato alcun cambiamento nella frequenza dei decessi.
Poi hanno smesso di morire. Inizio a pensare che sia perché ho smesso mi mettere le mani nell'acqua. Per sei mesi tutto tranquillo, finalmente ho potuto tirare un sospiro di sollievo.
Poiché erano rimaste solo in cinque, questo inverno ho deciso di comprarne altre... cosa di cui mi pento moltissimo, col senno di poi.
Premetto che ho tenuto le nuove in quarantena per una settimana, senza che mostrassero alcun segno di malessere... tuttavia, dopo qualche giorno dall'inserimento (effettuato secondo tutti i crismi), è scoppiata un'epidemia di Ictioftiriasi. L'epidemia è stata curata (almeno qualcosa sono riuscita a curare) con farmaco apposito e debellata, ho riportato un solo decesso (esoftalmo credo dovuto a infezione batterica secondaria).
Adesso i decessi sono ricominciati, molto più frequentemente di prima (circa uno al mese) e con sintomi sempre diversi... per elencarne alcuni:
1- restava immobile con tutte le pinne chiuse, si muoveva solo per mangiare (e allora riapriva le pinne), morta immobile con le pinne chiuse nella posizione in cui stava.
2- alternava momenti di normalità a momenti di folli scatti e giravolte, isolata in vaschetta temo sia andata a sbattere contro il riscaldatore, morta con una ferita sulla testa.
3- leggera "infarinatura" del corpo... non era tipo ovatta, era come una polvere visibile solo in controluce, leggero affanno, morta con qualche scaglia rialzata intorno all'ano.
4- nessun sintomo, morte improvvisa
5- labbro inferiore arrossato, leggero affanno, stazionamento sul fondo, nessun interesse per il cibo morta con una stria rossa sulla pancia
Al momento ne ho due in vaschetta separata, a mollo del dessamor anche se non hanno molta speranza, coi seguenti sintomi:
1- mancanza di squame sul lato destro vicino alla pinna dorsale, subentrata micosi, nessun interesse per il cibo.
2- desquamazione della testa, le squame grandi in mezzo agli occhi sono leggermente sollevate, in controluce sono lattiginose... sembra che gli sia caduta una goccia di cera sulla testa... nessun interesse per il cibo.
In vasca ho le ultime sei che per ora stanno benissimo. L'aiuto che chiedo è, da una parte (senza molte speranze), per tentare una cura delle malate, dall'altra (soprattutto), per cercare di prevenire la malattia in quelle sane, cercando di capire quali errori sto commettendo nella gestione dell'acquario .
I valori dell'acqua sono:
NO2- - 0
NO3- - 10
PO43- - 0
KH - 8
GH - 10
pH - 7,5
Alimento con tre tipi di mangime (granuli all'aglio dr. Bassleer, Phyll flakes Tetra e Artemia) alternando con piselli crudi o verdure sbollentate (zucchine o fagiolini senza semi), un giorno di digiuno a settimana.
Cambio 20% dell'acqua ogni settimana, anche se non ce ne sarebbe bisogno forse, essendo bassi nitrati e fosfati... però mi sembra più igienico sifonare leggermente il fondo. Come biocondizionatore uso AquaSafe della Tetra.
La temperatura in questi giorni è alta, lascio le lampade accese solo sei ore per non scaldare troppo l'acqua, che comunque è sui 30°C.
GH e KH forse sono al limite per i platy, dovrei alzarli? Se si come?
Ringrazio vivamente chiunque sia arrivato a leggere sino a qui
