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di bitless » 08/08/2020, 5:10
davvero grazie... magari vi sermbrerà una stupidaggine, ma stanotte,
come dire, c'ho un po' della naturale ignorantezza di noi romagnoli che
mi avanza... perciò vi beccherete questo autodafè
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eccomi qua...
da bambino ero quasi un asociale, volevo stare solo per i fatti miei e soprattutto per
i fatti della natura che mi circondava
non so quanti di voi possano ricordare cosa significhi, ma per me era tutto
ero uno di quei bambini che stavano per ore col naso nell'erba ad osservare le formiche,
o le cimici, o qualsiasi cosa mi passasse, appunto, sotto il naso e quando la mamma
mi portava al mare non avevo altro posto possibile che in 20 centimetri d'acqua; era lì
che controllavo di non essere l'unico mollusco dell'universo
a 7 od 8 anni andavo a scuola portandomi dietro tutto ciò che trovavo: insetti, lumache,
una volta anche uno scorpione; addormentavo le lucertole accarezzandole sotto la gola
e me le mettevo nella tasca del grembiule, poi alla fine me ne dimenticavo e le bestiole
fuggivano nell'aula provocando reazioni che allora reputavo esagerate negli alunni dal
grembiulino rosa
appena l'età (e la mamma) mi hanno permesso di allontanarmi 200 metri da casa ho
scoperto il fiume; il fiume... era la spiaggia, era il prato sottocasa, ma moltiplicato per
mille, per centomila! era il paradiso
poi ho intravisto in tutto ciò un segno: dovevo diventare uno studioso di bestie.
non cani o gatti o cocorite; bestie!
i cani e i gatti non hanno un bel nulla di affascinante; sono solo gente più idiote della norma
la vita vera era quella che LOTTAVA per esistere, e che scappava da cani, gatti e da me;
e io scappavo con loro, appena potevo.
e indelebili rimangono le giornate passate nel rigagnolo che usciva dal mattatoio, dove catturavo,
studiavo e rilasciavo ranocchie, tritoni, limnee e ditiscus... nel fiume dove prendevo i pesci rossi e
le carpe con le mani, e in mare dove io, completamente miope, mi avvicinavo troppo ai pomodori
di mare e tornavo a casa scottato dal sole e dagli cnidoblasti; gli altri ragazzini mi chiamavano
gambero, per il colore arancione scuro che assumevo da giugno a settembre, e me ne vantavo
poi sono cresciuto.
e mi sono diplomato in agraria prima, e laureato in veterinaria poi;
millenni fa
e dopo, la vita da adulti, una noia pazzesca, per altri millenni
e ancora non ci ho capito nulla, a parte le bestie
che fregatura!
mm
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