Come ci insegnano fin da piccoli, corrente elettrica ed acqua non vanno d'accordo. E la stessa cosa accade in acquario.
Però quando si dice a qualcuno di non estrarre il riscaldatore acceso dalla vasca o di staccare la corrente prima di mettere le mani in vasca spesso ho visto varie risposte riconducibili a ma tanto c'è il salvavita!, liquidando rapidamente la cosa, magari con un


Purtroppo non è così.
Il salvavita è un apparecchio in grado di staccare la corrente quando sente una differenza tra la corrente che entra da un cavo e quella che esce dall'altro, infatti il suo nome ufficiale sarebbe Interruttore Differenziale. Di norma, se non ci sono cavi spezzati e tutto va bene, tanta corrente entra, tanta ne esce e dunque il salvavita non interrompe la corrente.
Quando qualcosa si rompe, la persona può venire in contatto con la tensione di rete e, poiché di solito appoggia i piedi per terra, scarica tale corrente a terra (la corrente fa il giro: filo, persona, piedi, terra). Il salvavita si accorge che una parte della corrente è andata a terra e allora, e soltanto allora, "scatta".
Inoltre:
- il salvavita non è istantaneo, è molto veloce, ma la "botta" si sente;
- il salvavita non è la panacea di tutti i mali: non è in grado di accorgersi di tutti i difetti presenti nell'impianto elettrico;
- il salvavita può rompersi: semplificando, si tratta di due elettrocalamite che tengono in equilibrio una molla. Va da sé che è possibile un guasto. Infatti, su tutti i salvavita c'è un pulsante di test con scritto "Premere mensilmente", proprio per accorgersi di tali guasti. Quanti lo fanno? Quanti lo fanno tutti i mesi? Passiamo all'acquario. Se qualcosa si rompe in acquario, il salvavita non è detto scatti.
Supponiamo si spelli un cavo immerso in acqua o si stacchi un cavo da un portalampada. La corrente in questo cavo non può andare da nessuna parte, dunque il salvavita non si accorge di questa rottura e non scatta.
Arriviamo noi, senza staccare la corrente, mettiamo il dito in acqua e che facciamo? Apriamo il solito percorso a terra e prendiamo una bella botta - solo una botta, sperando che il salvavita scatti.
Analogamente, supponiamo che si tranci un cavo immerso (a me è successo: con una pompa di marca nota, marchiata CE, Made in Italy, a cui per vetustà si era seccata la gomma dei cavi - il cavo mi è rimasto in mano, ma per fortuna avevo staccato la spina): il salvavita non scatta perché la corrente entra dal cavo, passa nell'acqua e torna indietro. Dopo un po' dovrebbe scattare l'interruttore del contatore o il magnetotermico a fianco del salvavita, perché passa troppa corrente attraverso l'acqua. Questi interruttori però sono molto più lenti ad intervenire del salvavita.
Magari, poi, per capire perché scatta il contatore andiamo a metter le mani in vasca e... apriamo il solito, dannato, percorso a terra.
Quindi...
L'interruttore differenziale, per quanto utile, importante, obbligatorio e salvavita non è perfetto e ha alcune limitazioni, che spero di aver evidenziato.
Considerato che una "botta" può rappresentare un serio rischio per l'essere umano - 30 mA di corrente e si va in arresto cardiaco (4 minuti di per poter essere salvati con massaggio cardiaco e dopo 10 minuti...

Direi che sia quantomeno prudente, nonché necessario, staccare tutte le apparecchiature elettriche ogniqualvolta andiamo a contatto con l'acqua della vasca.
Solo ciò ci dà la più totale garanzia di sicurezza.
Di pari passo, è altrettanto importante ispezionare regolarmente tutti i cavi e tutte le apparecchiature alla ricerca di eventuali guasti, cavi rovinati o mal fissati.
Infine, anche se ciò non dà alcuna garanzia, può essere d'aiuto non andare al totale risparmio sull'acquisto di apparecchiature, preferendo apparecchiature di qualità certificata.
Mi scuso per l'amaro terrorismo, ma spero di aver trasmesso un po' di consapevolezza a riguardo.