Vasca a scambio cationico

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Vasca a scambio cationico

Messaggio di cqrflf » 27/10/2018, 22:09

20180604_194432.jpg
L’importanza del DOC (Solidi Totali Disciolti) per le piante:

Salve a tutti, me ne esco con una delle mie solite trovate, un titolo tecnico e altisonante, mi stimolava qualche vecchia lettura su AF di cui non riesco più a trovare la pagina ma se ho fatto uno strafalcione i chimici della combriccola me lo diranno sicuramente.

In ogni caso non è una mia invenzione di sana pianta (sana pianta hahaha !) ma nasce tutto dall’osservazione e dal paragone della forma delle foglie nelle piante che crescono nelle vasche all’aperto che non ricevono alcun tipo di fertilizzazione e neppure grandi quantitativi di luce solare rispetto alle stesse piante dentro gli acquari.
A questo punto mi sono chiesto perché per esempio il Ceratophillum (come molte altre piante) assuma una forma eccezionalmente bella all’esterno (a perfetta forma di pino) mentre in acquario presenta una forma più dimessa, direi del tutto ordinaria ?

In acquario gli fornisco CO2, provati concimi di ogni genere, provati ogni tipo di valore chimico e pH mentre nella vasca all’aperto mi cresce con acqua piovana a pH 6,8 e 80 ms e risorse di alimentazione limitatissime...ma come ??? Stavo giusto aspettando che la popolazione dentro la vasca strapiena mi scoppiasse mostrando qualche segno di carenza ma niente, non sono stato nemmeno a misurare il GH e il KH, qualcosa nella chimica di quell’acqua deve per forza avere una marcia in più rispetto a quello che riusciamo ad offrire negli acquari.

Non sarà mica quel valore poco considerato che prende il nome di DOC ?

Io credo che quel "qualcosa" di non tangibile ma che fa la differenza, possano essere le sostanze nutritive che rilasciano le foglie e le parti di pianta che muoiono creando un riciclo continuo e mai carenza di elementi anche per piante come il Cerato che vivono bene nell’acqua alcalina, consentendogli di vivere perfettamente e senza carenze in acqua piovana, in ambiente chiuso e stra-affollato.

A questo punto cosa fare ? Mi sono chiesto se si potesse ricreare lo stesso principio di perpetua auto-alimentazione in acquario ma senza lasciare quintali di antiestetici detriti sul fondo e mi è venuto in mente che un comparto del filtro che non utilizzo (all’occorrenza lo si può creare) una piccola zona nascosta dove si mette a fare il “composto”, cioè tutte le talee e le foglie morte delle piante che normalmente buttiamo via a chili nella spazzatura, in modo da ricreare il più similmente possibile le superiori condizioni di equilibrio esterne, magari arrivando persino a non fertilizzare più la vasca, esattamente come avviene nelle vasche all’aperto.
Se i chimici mi confermano la teoria, le sostanze nutrienti provenienti dal "composto" del comparto a scambio cationico potrebbero essere di qualità superiore a quelle dei fertilizzanti chimici in uso comune ed essere anche più stabili e biodisponibili.

Aggiunto dopo 15 minuti 14 secondi:
Qui sotto ho messo un esempio di una vasca senza filtro con uno scomparto inutilizzato dove vado a buttare tutto ciò che taglio o che elimino per la pulizia.
La vasca non ha mai ricevuto una goccia di fertilizzante se non le prime settimane.

Aggiunto dopo 4 minuti 24 secondi:
Le piante sono rigogliose ugualmente.
20180604_194655.jpg
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Vasca a scambio cationico

Messaggio di gem1978 » 29/10/2018, 10:59

cqrflf ha scritto: Le piante sono rigogliose ugualmente.
molto bello il cartellino identificativo :D
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Steinoff wrote:Lo Zen e l'arte di aspettare che il silicone asciughi...
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Messaggio di Nacks89 » 29/10/2018, 12:47

gem1978 ha scritto: molto bello il cartellino identificativo
È quella la marcia in più 😂😂

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Messaggio di cqrflf » 29/10/2018, 12:57

Hahaha ! La mamma ha fatto gli gnocchi ! :-l

....era per cercare di essere più chiaro per quelli che non avevano ancora letto l'articolo di AF sulle acque invecchiate e i fanghi a scambio cationico che sono di fatto una realtà.
Il metodo funziona fidatevi, bisogna solamente avere lo spazio per infilarci uno scatolotto dove raccogliere le foglie per il composto e li avremo una riserva tale di fertilizzante e di carbonio organico che potrebbe non servirci più più la fertilizzazione.
Spero che i chimici di zona diano un giudizio a quello che sto dicendo.
Ultima modifica di cqrflf il 29/10/2018, 13:02, modificato 1 volta in totale.
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Vasca a scambio cationico

Messaggio di Dandano » 29/10/2018, 12:59

=)) =))
Scherzi a parte c'è una vecchia discussione qui sul forum in cui si ragionava sullo spremere potature in vasca; magari potresti trovarla interessante ;)

Aggiunto dopo 1 minuto 57 secondi:
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Messaggio di Nacks89 » 29/10/2018, 13:02

Io comunque seguo interessato la discussione,
Nella mia vasca più stabile e anziana potrei provare questa cosa pur mantenendo il filtro.
Magari usando una retina per non fare intasare le spugne

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Messaggio di cqrflf » 29/10/2018, 13:08

Se avete avuto la pazienza di leggere la prima parte vedrete che l'idea mi è venuta facendo il confronto fra il continuo sforzo di trovare un equilibrio nella fertilizzazione delle nostre vasche vs le vasche all'aperto che non richiedono nessuna fetilizzazione e vanno avanti all'infinito presentando spesso piante più rigogliose di quelle faticosamente accudite da noi.

Aggiunto dopo 5 minuti 29 secondi:
Dandano ha scritto: =)) =))
Scherzi a parte c'è una vecchia discussione qui sul forum in cui si ragionava sullo spremere potature in vasca; magari potresti trovarla interessante ;)

Aggiunto dopo 1 minuto 57 secondi:
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Grande ! Esatto ! Grazie mille per avermi segnalato la discussione !
Comunque penso da ignorante che la sola strizzatura non sia esattamente la stessa cosa come la macerazione perché nella macerazione sono i batteri che rielaborano le sostanze chimiche e le rilasciano in forma organica assorbibile dalle piante incluso il carbonio organico che non sarebbe presente con la sola spremitura.

Infine questo confermerebbe come le vasche con tanto materiale organico sotto forma di fanghi e acqua invecchiata siano decisamente più stabili di quelle nuove o pulite regolarmente con il sifone.
Con questo sistema una vasca nuova potrebbe raggiungere molto più in fretta un discreto quantitativo di fango organico e batteri situatuando in una zona separata fuori dalla vista senza rendere la vasca antiestetica o disordinata, di fatti si potrebbe continiuare a procedere con la pulizia e la sifonatura gettando poi tutto dentro in "cassonetto dell'organico".
Ultima modifica di cqrflf il 29/10/2018, 13:21, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio di Nacks89 » 29/10/2018, 13:15

Sono già fidelizzato alla teoria dei fanghi e l'acqua invecchiata,
Ma non ho mai pensato a riutilizzare le potature
Comincio da subito l'esperimento
Vediamo come va

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Messaggio di gem1978 » 29/10/2018, 13:15

cqrflf ha scritto: La mamma ha fatto gli gnocchi !
=)) :)) =)) si è anticipata... di solito è al giovedì :D
cqrflf ha scritto: le vasche all'aperto che non richiedono nessuna fetilizzazione e vanno avanti all'infinito
nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma... di sicuro non traggono alimentazione esclusivamente dalla decomposizione di loro stesse... qualunque sia deve esserci un intervento esterno di fertilizzazione (non volontario chiaramente).

in vasca, come hai già detto, hai creato una sorta di compostiera che sicuramente darà i suoi risultati. ;)

Aggiunto dopo 34 secondi:
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Messaggio di cqrflf » 29/10/2018, 13:25

Ah bene ! Dunque sei stato tu a suggerire ? Ottimo, quindi siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Comunque penso da ignorante che la sola strizzatura non sia esattamente la stessa cosa come la macerazione perché nella macerazione sono i batteri che rielaborano le sostanze chimiche e le rilasciano in forma organica assorbibile dalle piante incluso il carbonio organico che non sarebbe presente con la sola spremitura.

Infine questo confermerebbe come le vasche con tanto materiale organico sotto forma di fanghi e acqua invecchiata siano decisamente più stabili di quelle nuove o pulite regolarmente con il sifone.
Con questo sistema una vasca nuova potrebbe raggiungere molto più in fretta un discreto quantitativo di fango organico e batteri situatuando in una zona separata fuori dalla vista senza rendere la vasca antiestetica o disordinata, di fatti si potrebbe continiuare a procedere con la pulizia e la sifonatura gettando poi tutto dentro in "cassonetto dell'organico".
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