- un acquario marino medio-grande (dai 200 ai 500 litri) e’ molto più costoso di uno <200 litri: non lo è nell’ acquisto, avendo la pazienza di cercare un buon usato e di adattarsi un po’ alle misure che si riescono a trovare, ne nella gestione, se si segue un metodo semplificato (che descrivo in seguito). La mia vasca e’ 1,60 x 60 x 40, l’ho pagata con mobile e sump 400 euro, mi costa circa 50 €/mese tra elettricità, mangime ed integratori.
- Un acquario marino deve essere aperto: gusti estetici a parte, no: una copertura superiore dell’acquario riduce l’evaporazione e la dispersione di calore; la luce delle lampade viene tutta convogliata in vasca; pesci, gamberi, lumache non saltano fuori, e i gatti non saltano dentro…
- un acquario marino ha bisogno di moltissima luce: no, se si opta per una vasca alta meno di 50 cm, se non si allevano solo sps molto esigenti, se si studia con cura la rocciata e la disposizione degli animali. Io ho tre cetus II ( dette lumini dai fanatici del lumen), vasca con copertura e i coralli crescono bene.
- un acquario marino funziona bene solo con lo schiumatoio, il filtro biologico crea problemi: no, se si gestiscono bene imput e output dei nutrienti, se è presente nel sistema acquario (rocce, sabbia, materiali filtranti, refugium, dsb) una adeguata quantità di superficie per batteri aerobici ed anaerobici e si comprende come funziona il ciclo di nitrificazione e denitrificazione, lo schiumatoio può risultare superfluo o addirittura, ad equilibrio raggiunto, dannoso.
- una buona circolazione dell’acqua la si ottiene solo con pompe costose (da acquistare e da far funzionare), sofisticate e spesso rumorose: no, meglio mettere più pompe, potenti ( in proporzione non costano molto di piu) ma regolate al minimo della portata.
- per l’integrazione meglio utilizzare pompe dosometriche o reattore di calcio: no, a meno che vi dobbiate assentare sovente e per lunghi periodi (oltre una settimana, ma allora forse è meglio cambiare hobby o cercate un aiutante): le pompe o i reattori si otturano, si sballano, quando te ne accorgi spesso è tardi: meglio dedicare un paio di minuti al giorno e procedere manualmente. E costa molto meno.
- il carbone attivo è indispensabile: no, se in vasca si ha una buona varietà di coralli ed un mix equilibrato tra molli, sps ed lps, e quindi si evitano problemi di allopatia.
Un buon carbone attivo adsorbe per max una settimana, poi diventa nient’altro che un supporto batterico. E nel periodo in cui assorbe, toglie pure iodio e ferro, talvolta rilascia fosfati.
Meglio usarlo all’occorrenza (es. per sgiallire l’acqua) o in casi particolari (rimozione metalli pesanti o medicinali).
- le resine per i fosfati sono altrettanto indispensabili: no, se nel refugium e presente della chaetomorpha e se in vasca e presente della Xenia potata regolarmente.
- i coralli vanno alimentati direttamente: no, se si ha un numero equilibrato di pesci e lì si alimenta adeguatamente , un refugium di buone dimensioni, un bel dsb o un remote dsb.
- i cambi d’acqua frequenti ed abbondanti sono indispensabili: no, a meno che tu non produca sale. Integrando con i prodotti giusti (io utilizzo ATI ESSENTIAL o Seachem fusion) aggiungi tutto ciò che compone un buon sale marino senza creare sbilanciamenti ionici. E non rischi partite sballate di sale, sbalzi improvvisi di salinità/ temperatura, mogli incazzate per l’acqua salata sul parquet… il cambio d’acqua abbondante lo lascio per eventuali imprevisti.
Boh, direi che ho detto tutto….

Aggiunto dopo 1 minuto 19 secondi:
Walden ha scritto: ↑09/12/2022, 19:02Mi permetto, alla luce dei risultati che sto ottenendo ormai da parecchi anni, di sfatare alcuni miti:
- un acquario marino medio-grande (dai 200 ai 500 litri) e’ molto più costoso di uno <200 litri: non lo è nell’ acquisto, avendo la pazienza di cercare un buon usato e di adattarsi un po’ alle misure che si riescono a trovare, ne nella gestione, se si segue un metodo semplificato (che descrivo in seguito). La mia vasca e’ 1,60 x 60 x 40, l’ho pagata con mobile e sump 400 euro, mi costa circa 50 €/mese tra elettricità, mangime ed integratori.
- Un acquario marino deve essere aperto: gusti estetici a parte, no: una copertura superiore dell’acquario riduce l’evaporazione e la dispersione di calore; la luce delle lampade viene tutta convogliata in vasca; pesci, gamberi, lumache non saltano fuori, e i gatti non saltano dentro…
- un acquario marino ha bisogno di moltissima luce: no, se si opta per una vasca alta meno di 50 cm, se non si allevano solo sps molto esigenti, se si studia con cura la rocciata e la disposizione degli animali. Io ho tre cetus II ( dette lumini dai fanatici del lumen), vasca con copertura e i coralli crescono bene.
- un acquario marino funziona bene solo con lo schiumatoio, il filtro biologico crea problemi: no, se si gestiscono bene imput e output dei nutrienti, se è presente nel sistema acquario (rocce, sabbia, materiali filtranti, refugium, dsb) una adeguata quantità di superficie per batteri aerobici ed anaerobici e si comprende come funziona il ciclo di nitrificazione e denitrificazione, lo schiumatoio può risultare superfluo o addirittura, ad equilibrio raggiunto, dannoso.
- una buona circolazione dell’acqua la si ottiene solo con pompe costose (da acquistare e da far funzionare), sofisticate e spesso rumorose: no, meglio mettere più pompe, potenti ( in proporzione non costano molto di piu) ma regolate al minimo della portata.
- per l’integrazione meglio utilizzare pompe dosometriche o reattore di calcio: no, a meno che vi dobbiate assentare sovente e per lunghi periodi (oltre una settimana, ma allora forse è meglio cambiare hobby o cercate un aiutante): le pompe o i reattori si otturano, si sballano, quando te ne accorgi spesso è tardi: meglio dedicare un paio di minuti al giorno e procedere manualmente. E costa molto meno.
- il carbone attivo è indispensabile: no, se in vasca si ha una buona varietà di coralli ed un mix equilibrato tra molli, sps ed lps, e quindi si evitano problemi di allopatia.
Un buon carbone attivo adsorbe per max una settimana, poi diventa nient’altro che un supporto batterico. E nel periodo in cui assorbe, toglie pure iodio e ferro, talvolta rilascia fosfati.
Meglio usarlo all’occorrenza (es. per sgiallire l’acqua) o in casi particolari (rimozione metalli pesanti o medicinali).
- le resine per i fosfati sono altrettanto indispensabili: no, se nel refugium e presente della chaetomorpha e se in vasca e presente della Xenia potata regolarmente.
- i coralli vanno alimentati direttamente: no, se si ha un numero equilibrato di pesci e lì si alimenta adeguatamente , un refugium di buone dimensioni, un bel dsb o un remote dsb.
- i cambi d’acqua frequenti ed abbondanti sono indispensabili: no, a meno che tu non produca sale. Integrando con i prodotti giusti (io utilizzo ATI ESSENTIAL o Seachem fusion) aggiungi tutto ciò che compone un buon sale marino senza creare sbilanciamenti ionici. E non rischi partite sballate di sale, sbalzi improvvisi di salinità/ temperatura, mogli incazzate per l’acqua salata sul parquet… il cambio d’acqua abbondante lo lascio per eventuali imprevisti.
Boh, direi che ho detto tutto….