Considerazioni semiserie di un non "allineato"
- HCanon
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Considerazioni semiserie di un non "allineato"
Vedete, ho un po' di nostalgia dei miei primi tempi di frequentazione del forum.
Abbastanza spesso scoppiavano delle "risse" fra i portatori di filosofie acquariofile contrastanti. Gli scontri più comuni erano fra i sostenitori del "no filtro" e i fans del "si filtro".
Ciò di cui si fregiava il partito dell'acquario privo di filtro "artificiale", era di essere i portatori della filosofia di AF, cioè essere per un acquario, naturale, facile ed economico.
Io, per quanto già nel lontano 1982 avessi allestito una vasca senza filtro, ero e sono su posizioni più conservatrici, per cui in linea di massima, escludendo vasche con gamberetti o pond, penso che un piccolo filtro abbia un suo perché e anche qualche cambio d'acqua si possa fare.
Così, in tutti questi anni di frequentazione di AF, mi sono considerato e forse anche considerato un non "allineato".
Poi, però, ho iniziato a guardare con occhio diverso le vasche degli "allineati", che ripeto, per definizione sono: facili, naturali ed economiche. Ha cominciato così a serpeggiare fra i miei pensieri un dubbio: ma non sarà che sono più allineato io che gli allineati?
Prima di continuare vorrei fare una premessa: l'acquariofilia è un hobby assai variegato, nel quale, giustamente, ogni appassionato sceglie lo stile di allestimento che gli è più congeniale. Ed è tutto lecito, purché non si facciano soffrire gli ospiti.
Aggiungo che, con le mie conoscenze, certe vasche non sarei assolutamente in grado di realizzare.
Ma veniamo a ciò che mi ha dato da pensare.
Ci sono acquari, realizzati qua in "AF", che sono degli autentici capolavori, ma parliamoci chiaro, di naturale non hanno niente. Tutte le vasche ultra piantumate, che ai miei tempi si chiamavano "olandesi", non hanno alcun riscontro in natura.
Non voglio dire che si devono fare, affermo solo che sono dei "giardini monumentali acquatici", non la riproduzione di un angolo di natura.
Poi, se leggo dei vari protocolli che vanno rispettati e le misurazioni da effettuare, il dubbio che l'aggettivo "facili" gli si possa attribuire mi assale spontaneo.
Non parliamo poi degli acquari marini, che se non sono zeppi di costosi coralli non interessano a nessuno e che per la tecnologia che sembrano necessitare, assomigliano a delle vere e proprie centrali nucleari.
Vabbè, la smetto qui, spero che queste, troppe, righe, servano a stimolare una qualche discussione; diversamente mi dovrò rassegnare ad essere un non "allineato" anche per quel che riguarda le provocazioni.
Abbastanza spesso scoppiavano delle "risse" fra i portatori di filosofie acquariofile contrastanti. Gli scontri più comuni erano fra i sostenitori del "no filtro" e i fans del "si filtro".
Ciò di cui si fregiava il partito dell'acquario privo di filtro "artificiale", era di essere i portatori della filosofia di AF, cioè essere per un acquario, naturale, facile ed economico.
Io, per quanto già nel lontano 1982 avessi allestito una vasca senza filtro, ero e sono su posizioni più conservatrici, per cui in linea di massima, escludendo vasche con gamberetti o pond, penso che un piccolo filtro abbia un suo perché e anche qualche cambio d'acqua si possa fare.
Così, in tutti questi anni di frequentazione di AF, mi sono considerato e forse anche considerato un non "allineato".
Poi, però, ho iniziato a guardare con occhio diverso le vasche degli "allineati", che ripeto, per definizione sono: facili, naturali ed economiche. Ha cominciato così a serpeggiare fra i miei pensieri un dubbio: ma non sarà che sono più allineato io che gli allineati?
Prima di continuare vorrei fare una premessa: l'acquariofilia è un hobby assai variegato, nel quale, giustamente, ogni appassionato sceglie lo stile di allestimento che gli è più congeniale. Ed è tutto lecito, purché non si facciano soffrire gli ospiti.
Aggiungo che, con le mie conoscenze, certe vasche non sarei assolutamente in grado di realizzare.
Ma veniamo a ciò che mi ha dato da pensare.
Ci sono acquari, realizzati qua in "AF", che sono degli autentici capolavori, ma parliamoci chiaro, di naturale non hanno niente. Tutte le vasche ultra piantumate, che ai miei tempi si chiamavano "olandesi", non hanno alcun riscontro in natura.
Non voglio dire che si devono fare, affermo solo che sono dei "giardini monumentali acquatici", non la riproduzione di un angolo di natura.
Poi, se leggo dei vari protocolli che vanno rispettati e le misurazioni da effettuare, il dubbio che l'aggettivo "facili" gli si possa attribuire mi assale spontaneo.
Non parliamo poi degli acquari marini, che se non sono zeppi di costosi coralli non interessano a nessuno e che per la tecnologia che sembrano necessitare, assomigliano a delle vere e proprie centrali nucleari.
Vabbè, la smetto qui, spero che queste, troppe, righe, servano a stimolare una qualche discussione; diversamente mi dovrò rassegnare ad essere un non "allineato" anche per quel che riguarda le provocazioni.
- kromi
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Ciao AFnauti naturalisti e non, quì ci siamo tutti, a partire dagli assolutisti del facile e naturale senza filtro per arrivare a quelli come me, giardinieri casuali ai quali piace mettere la qualsivoglia essenza solo per il piacere di vedere crescere la pianta che ci piace. Viva AF e la libertà che ci pervade.
Viva il filtro e i W cambi, ognuno la sua Via,ognuno il suo acquario.
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Chi desidera vedere l'arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia.” – Paulo Coelho
- cicerchia80
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Mah ... premettendo che io nei filtri piú passa il tempo, e meno ci vedo la reale funzionalità
(Salvo l'idea di partenza di fare un caciucco in vasca) ma la vedo sbagliata in origine
Discorso naturale o meno, un affermazione avendo uno sguardo "statistico", gli acquari che richiedono meno manutenzione o chiamiamoli low-tech, sono quelli che danno meno problemi, poi ci saranno sempre i sostenitori dei "naturali", olandesi, o plantacquari (dissentisco leggermente sul fatto che siano la stessa cosa)
Credo che il punto fermo alla base di AF sia che:
Per fare un acquario bastano 5 vetri, tutta la roba montata attorno, serve solo ad una facilità di gestione, può sembrare un concetto "snobbista" ma qualcuno che si batta a spiegare che oer un 70 litri non servono 1400 euro di accessori (storia vera) ci vuole
(Salvo l'idea di partenza di fare un caciucco in vasca) ma la vedo sbagliata in origine
Discorso naturale o meno, un affermazione avendo uno sguardo "statistico", gli acquari che richiedono meno manutenzione o chiamiamoli low-tech, sono quelli che danno meno problemi, poi ci saranno sempre i sostenitori dei "naturali", olandesi, o plantacquari (dissentisco leggermente sul fatto che siano la stessa cosa)
Credo che il punto fermo alla base di AF sia che:
Per fare un acquario bastano 5 vetri, tutta la roba montata attorno, serve solo ad una facilità di gestione, può sembrare un concetto "snobbista" ma qualcuno che si batta a spiegare che oer un 70 litri non servono 1400 euro di accessori (storia vera) ci vuole
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- Platyno75
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Mi piace questa discussione tipicamente post sbronza natalizia 
Buon Natale!
Tornando in topic, penso che la realtà sia molto più complicata anche se l'affermazione
Pensate che a me piace gestire in diversi modi a seconda delle esigenze della vasca.
Nel plantacquario con filtro un cambio sostanzioso all'anno, è un orologio in fatto di precisione e stabilità. E appunto c'è il filtro ma stranamente non vuole cambi e se li faccio arrivano le alghe.
Nel mini caridinaio senza filtro faccio dei cambietti mensili perché ai crostacei piace.
Nella vasca delle Tateurndina senza filtro faccio cambi occasionali perché fino ad ora non ho trovato la quadra e penso che aggiungerò un piccolo filtro.
Sono convinto che la filosofia dominante di AF oggi non sia tanto filtro sì/no cambi sì/no ma "che cosa è utile e funziona in questa specifica vasca?". Non vedo dogmi ma un approccio molto pragmatico. Almeno questa è la mia sensazione. Il fatto che non si sponsorizzino filtri e cambi è perché semplicemente nella maggior parte dei casi sono superflui.

Buon Natale!
Tornando in topic, penso che la realtà sia molto più complicata anche se l'affermazione
sia generalmente valida.cicerchia80 ha scritto: ↑25/12/2023, 1:08avendo uno sguardo "statistico", gli acquari che richiedono meno manutenzione o chiamiamoli low-tech, sono quelli che danno meno problemi,
Pensate che a me piace gestire in diversi modi a seconda delle esigenze della vasca.
Nel plantacquario con filtro un cambio sostanzioso all'anno, è un orologio in fatto di precisione e stabilità. E appunto c'è il filtro ma stranamente non vuole cambi e se li faccio arrivano le alghe.
Nel mini caridinaio senza filtro faccio dei cambietti mensili perché ai crostacei piace.
Nella vasca delle Tateurndina senza filtro faccio cambi occasionali perché fino ad ora non ho trovato la quadra e penso che aggiungerò un piccolo filtro.
Sono convinto che la filosofia dominante di AF oggi non sia tanto filtro sì/no cambi sì/no ma "che cosa è utile e funziona in questa specifica vasca?". Non vedo dogmi ma un approccio molto pragmatico. Almeno questa è la mia sensazione. Il fatto che non si sponsorizzino filtri e cambi è perché semplicemente nella maggior parte dei casi sono superflui.
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Perché aperta? In natura non ci sono coperchi 
Il conduttivimetro è la tua bussola.
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- HCanon
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Ad onor del vero mi sembrerebbe che avete un po' aggirato le mie, osservazioni, puntando l'attenzione solo sul discorso del filtro e dei cambi d'acqua.
Non ho affermato che sono un feroce sostenitore dei filtri, visto che avevo già fatto un senza filtro 40 anni fa, ma che a, dicendola più direttamente la mia vasca con i pesci rossi, pur avendo un filtro è più naturale e facile e penso economica (parlando di apparecchiature elettroniche) di molti senza filtro del genere olandese/ plantacquario (la differenza ?) Zeppi di protocolli, misurazioni dei valori, oltre che a strani marchingegni, tipo pompe dosometriche.
Passando ai pesci sembrerebbe che nessuno è interessato ad animali che vivono bene nell'acqua di rubinetto e allora giù alchimie strane per correggere i valori, stabilizzarsi e via dicendo.
Parlando sempre della mia vasca dei Carassi ( anche Lepomis g. E Cagnetta), 4 vetri per un filtro interno, una pompetta da 25 euro, illuminazione, qualche legno raccolto in giro, sassi, sabbia esile, piante d'appartamento e qualche infestante.
Non voglio dire che tutti devono fare cosi, però mi sembrerebbe almeno più naturale.
Non ho affermato che sono un feroce sostenitore dei filtri, visto che avevo già fatto un senza filtro 40 anni fa, ma che a, dicendola più direttamente la mia vasca con i pesci rossi, pur avendo un filtro è più naturale e facile e penso economica (parlando di apparecchiature elettroniche) di molti senza filtro del genere olandese/ plantacquario (la differenza ?) Zeppi di protocolli, misurazioni dei valori, oltre che a strani marchingegni, tipo pompe dosometriche.
Passando ai pesci sembrerebbe che nessuno è interessato ad animali che vivono bene nell'acqua di rubinetto e allora giù alchimie strane per correggere i valori, stabilizzarsi e via dicendo.
Parlando sempre della mia vasca dei Carassi ( anche Lepomis g. E Cagnetta), 4 vetri per un filtro interno, una pompetta da 25 euro, illuminazione, qualche legno raccolto in giro, sassi, sabbia esile, piante d'appartamento e qualche infestante.
Non voglio dire che tutti devono fare cosi, però mi sembrerebbe almeno più naturale.
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- Marcov
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io dopo aver avuto un discreto plantacquario sono passato ad un Tanganyka perché ero stufo di potare ogni settimana, controllare i valori, fertilizzare....
Acqua di rete, molti gusci vuoti e una bella colonia di conchigliofili, in un anno zero cambi d'acqua (avevo filtro interno in entrambi gli allestimenti)
Poi ho dovuto svuotare tutto per un trasloco, echo deciso di intraprendere la strada del senza filtro e cercare di riprodurre un angolo di natura dentro casa, e penso che rispetto ai precedenti allestimenti questo è il più brutto ma sicuramente più fedele all'ambiente degli abitanti....
Devo ammettere che le tentazioni di tornare a smanettare con la CO2, i fertilizzanti e cercare di coltivare piante difficili e colorate ci sono...
Adesso mi godo l'acqua color tè facendo solo dei cambi quando vedo che i tannini diventano eccessivi...
io dopo aver avuto un discreto plantacquario sono passato ad un Tanganyka perché ero stufo di potare ogni settimana, controllare i valori, fertilizzare....
Acqua di rete, molti gusci vuoti e una bella colonia di conchigliofili, in un anno zero cambi d'acqua (avevo filtro interno in entrambi gli allestimenti)
Poi ho dovuto svuotare tutto per un trasloco, echo deciso di intraprendere la strada del senza filtro e cercare di riprodurre un angolo di natura dentro casa, e penso che rispetto ai precedenti allestimenti questo è il più brutto ma sicuramente più fedele all'ambiente degli abitanti....
Devo ammettere che le tentazioni di tornare a smanettare con la CO2, i fertilizzanti e cercare di coltivare piante difficili e colorate ci sono...
Adesso mi godo l'acqua color tè facendo solo dei cambi quando vedo che i tannini diventano eccessivi...
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Marco

- Pisu
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Ciao
Ti dico la mia.
Sono sempre stato abbastanza uno studioso dei miei hobby, prima su carta, poi col gugol, e nel caso specifico degli acquari con AF.
Partendo con i dogmi passati ho vissuto con coinvolgimento totale il pmdd e la filosofia AF.
Ed ora?
Ora ho sia vasche con zero tecnica che vasche con pompe dosometriche; sono passato dai protocolli al pmdd e quando ho accumulato una discreta conoscenza della "fertilizzazione a naso" mi ritrovo a cercare il perfetto all-in-one da dosare con pompa dosometrica...
Tutto e il contrario di tutto, perché?
Perché mi diverte, amo tanto di questo hobby, sia la tecnica e sia la non tecnica, ascolto e leggo con interesse i dogmi, come sono stati smontati e come talvolta tornano alla ribalta, mi piace capire come ragiona l'estremista così come cerco di capire perché si sono evoluti certi fondamenti.
Adoro le piante difficili e quelle che ormai sono supersnobbate, allevo tutt'ora i platy, dopo vent'anni non mi hanno ancora stufato...
Posso dire che AF mi ha aiutato ad aprire gli occhi e vedere più lontano.
Tornando in topic un giorno mi sento un pesce fuor d'acqua su AF e il giorno dopo mi sento parte integrante del progetto.
Alla fine l'acquariofilia deve essere un divertimento, c'è chi si diverte a fare una pozzanghera in casa e chi si diverte ad avere l'ultimo ritrovato dei LED...e chi entrambe le cose 
Ma una volta che tratti con riguardo e rispetto i tuoi ospiti non ci vedo nulla di male in entrambe le cose.
Io credo che questo sia la forza del nostro hobby e di AF, estremamente variegato e senza certezze assolute, tutto ciò è a dir poco affascinante.
Ps non ho bevuto 
Aggiunto dopo 5 minuti 52 secondi:
Riassumendo per me non esiste un punto d'arrivo.
Un acquariofilo super esperto non deve necessariamente convergere verso un unico punto (ad esempio la ricerca assoluta della "naturalità").
Ci sono più direzioni ma nessuna è migliore di un'altra.
L'unica cosa giusta è la consapevolezza e il rispetto di chi alleviamo, ma dopo di questo non vedo nessun paletto
Ti dico la mia.
Sono sempre stato abbastanza uno studioso dei miei hobby, prima su carta, poi col gugol, e nel caso specifico degli acquari con AF.
Partendo con i dogmi passati ho vissuto con coinvolgimento totale il pmdd e la filosofia AF.
Ed ora?
Ora ho sia vasche con zero tecnica che vasche con pompe dosometriche; sono passato dai protocolli al pmdd e quando ho accumulato una discreta conoscenza della "fertilizzazione a naso" mi ritrovo a cercare il perfetto all-in-one da dosare con pompa dosometrica...
Tutto e il contrario di tutto, perché?
Perché mi diverte, amo tanto di questo hobby, sia la tecnica e sia la non tecnica, ascolto e leggo con interesse i dogmi, come sono stati smontati e come talvolta tornano alla ribalta, mi piace capire come ragiona l'estremista così come cerco di capire perché si sono evoluti certi fondamenti.
Adoro le piante difficili e quelle che ormai sono supersnobbate, allevo tutt'ora i platy, dopo vent'anni non mi hanno ancora stufato...
Posso dire che AF mi ha aiutato ad aprire gli occhi e vedere più lontano.
Tornando in topic un giorno mi sento un pesce fuor d'acqua su AF e il giorno dopo mi sento parte integrante del progetto.
Alla fine l'acquariofilia deve essere un divertimento, c'è chi si diverte a fare una pozzanghera in casa e chi si diverte ad avere l'ultimo ritrovato dei LED...e chi entrambe le cose

Ma una volta che tratti con riguardo e rispetto i tuoi ospiti non ci vedo nulla di male in entrambe le cose.
Io credo che questo sia la forza del nostro hobby e di AF, estremamente variegato e senza certezze assolute, tutto ciò è a dir poco affascinante.
Ps non ho bevuto

Aggiunto dopo 5 minuti 52 secondi:
Riassumendo per me non esiste un punto d'arrivo.
Un acquariofilo super esperto non deve necessariamente convergere verso un unico punto (ad esempio la ricerca assoluta della "naturalità").
Ci sono più direzioni ma nessuna è migliore di un'altra.
L'unica cosa giusta è la consapevolezza e il rispetto di chi alleviamo, ma dopo di questo non vedo nessun paletto
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- cicerchia80
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che un plantacquario non segue delle regole ben precise, é previsto l'uso della CO2 (differenza forse piú grande), in un Olandese per come é nato la CO2 la deve creare il fondo, non vanno messi arredi, le piante rosse devono essere solo un punto focale, se ne usa 1, massimo 2 se la vasca é grande (che un Olandese lo é di solito), le piante non vanno mai attaccate, vengono delimitate a mó di cespuglio e chissá quante altre regole che mi sfuggono
ma questo é un pó una tua fortuna, nel senso che la vostra acqua é tendenzialmente ideale per specie tropicali, la mia a dire il vero schifo nemmeno fa, comunque ha GH10, potrei avere in tal senso una scelta piú ampia e spesso l'ho usata cosí come é
Ma c'é anche chi ha valori ben piú alti, che manco i guppy ci metterei
Aggiunto dopo 4 minuti 20 secondi:
Ps...questa é un pó un evoluzione a cui passano tutti
I plantacquari alla lunga stufano, probabilmente @Vinjazz ha la vasca piú in salute del forum, e proprio ieri confessava che trova piú interessante quella mezza specie di cloaca dove ha il betta, che l'altra dove ha decine di specie complicate, che a lui campano bellamente, e a chi ha gliele ha vendute sono morte
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Occorre che ribadisca un concetto: non ho detto che uno certo stile di conduzione degli acquari sia migliore degli altri, ma semplicemente che non è vero che le vasche degli "Allineati" sono poi cosi facili, naturali ed economiche, come, in particolar modo, anni fa vantavano su queste pagine con una certa "spocchia".
L'unico che allestisce vasche veramente nature è Giueli e, posso aggiungere, anche se con risultai meno estremistici e un po' più bruttine, quelle di Gioele.
L'unico che allestisce vasche veramente nature è Giueli e, posso aggiungere, anche se con risultai meno estremistici e un po' più bruttine, quelle di Gioele.
- Platyno75
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Hai ragione, però dobbiamo trovare il "confine" tra naturale e non naturale. Nessun acquario lo è davvero, salvo un contenitore lasciato all'aperto libero di popolarsi di ciò che capita.
È più facile che lo sia un pond in terrazza o giardino rispetto ai 5 vetri in casa che per quanto low cost avrà sempre una lampadina ad illuminarlo. Konrad Lorenz metteva una vaschetta all'aperto con specie animali e vegetali autoctone, nessun intervento esterno ed era sicuramente la vasca naturale che piacerebbe sperimentare a tutti. Poi ci sono le vie di mezzo e la strada della minima tecnica sufficiente che apprezzo anch'io. I plant acquari illuminati con lampade fichissime, con CO2 e monitoraggio dei valori non sono naturali ovviamente. Però mi piacciono e faccio esperienze in tutti gli "estremi" dell'acquariofilia.
Hai ragione, però dobbiamo trovare il "confine" tra naturale e non naturale. Nessun acquario lo è davvero, salvo un contenitore lasciato all'aperto libero di popolarsi di ciò che capita.
È più facile che lo sia un pond in terrazza o giardino rispetto ai 5 vetri in casa che per quanto low cost avrà sempre una lampadina ad illuminarlo. Konrad Lorenz metteva una vaschetta all'aperto con specie animali e vegetali autoctone, nessun intervento esterno ed era sicuramente la vasca naturale che piacerebbe sperimentare a tutti. Poi ci sono le vie di mezzo e la strada della minima tecnica sufficiente che apprezzo anch'io. I plant acquari illuminati con lampade fichissime, con CO2 e monitoraggio dei valori non sono naturali ovviamente. Però mi piacciono e faccio esperienze in tutti gli "estremi" dell'acquariofilia.
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