OT:
Ma i non piemontesi lo interpretano correttamente questo “sa”?

Il fattore M ride ancora dopo anni…
Moderatori: cicerchia80, lucazio00
OT:
sicuramente non da YouTube
cicerchia80 ha scritto: ↑18/01/2024, 19:25periodi di secca allo stesso modo rendono specie che in acquario camperebbero decenni, annuali
Mi avevi girato quello sull'anossia che avevo iniziato a tradurti ma colpevolmente non ho mai finitocicerchia80 ha scritto: ↑18/01/2024, 19:25mica te lo avevo girato quello sul billalong dell'acqua acida ecc?
Siamo al limite di eventi climatici catastrofici, ma ripeto le specie di pesci che vivono in "Piemonte" cicerchia80 ha scritto: ↑18/01/2024, 16:55=#ebeaddDiciamo che i cambi di stagione nelle zone tropicali, sono un po' diversi da quelli piemontesi
Io faccio cambi settimanali di circa il 5% e i miei pesci stanno benissimo. Mai arrivato a cambi superiori al 20%.
fa nulla, in se mi interessava piú l'articolo
probabilmente nella mia vasca aperta settimanalmente rabbocco piú acqua
Achille correrà ancora verso la tartaruga, percorrendo rapidamente lo spazio che ancora lo separa da questa. Ma ancora una volta il rettile si sarà spostato, lentamente, di quel tanto che basta da non essere raggiunto ancora., e la cosa si potrebbe ripetere all’infinito… in definitiva Zenone si chiede:*Achille riuscirà mai a raggiungere la tartaruga?
Tornando ai nostri acquari, mi direte: cosa c’entra, noi alleviamo pesci, coralli, invertebrati…non tartarughe! Bhe in effetti la tesi del Dott. Zupo ricorda da vicino il paradosso di Zenone:*prendiamo ad esempio una vasca appena maturata*nella quale inseriamo per la prima volta i nostri ospiti. Poniamo, in questo momento, di non avere in vasca alcuna scoria tossica (per semplificare il discorso chiameremo “scoria” ogni possibile sostanza nociva: nitrati, nitriti e qualunque altro composto possa accumularsi nell’acqua dell’acquario).Poniamo quindi di effettuare il primo cambio dopo un mese: il quantitativo totale delle scorie è arrivato a 100 gr, e noi provvediamo a cambiare il 20% dell’acqua. A questo punto avremo in vasca 80 gr di scorie, non 0 come nella situazione di partenza. Passato un altro mese, la vasca avrà prodotto altri 100 gr di scorie, così al momento del cambio ne avremo in vasca 180 gr, che dopo il cambio si ridurranno a 144 gr. Al terzo mese dall’avvio della vasca le scorie saranno arrivate a 244 gr e così via mese dopo mese. Insomma*nonostante i cambi, le scorie continuano ad accumularsi. La curva disegnata da questo andamento raggiunge ad un certo punto un*plateau, dopo di che i cambi non portano più alcun beneficio apprezzabile.
In definitiva, quindi, i cambi, nella gestione a lungo termine della vasca, non servirebbero a nulla, e una vasca ben equilibrata con un filtro adeguato provvederebbe da sola a mantenere i giusti valori costanti nel tempo.
...uso come assist il tuo commento
𝐏𝐞𝐬𝐜𝐢 𝐞 𝐬𝐛𝐚𝐥𝐳𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐚𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚
Si dice sempre di evitare sbalzi di valori dell'acqua e che anche piccole variazioni possono portare a 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 agli ospiti delle nostre vasche,
Ma è vero?
𝐂𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐩𝐞𝐬𝐜𝐢 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐢𝐯𝐨𝐜𝐚 𝐞𝐝 𝐞̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐛𝐞𝐧𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐢𝐦𝐚𝐥𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐯𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐬𝐬 𝐞 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐚𝐝 𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢.
Uno degli elementi stressanti per eccellenza è lo sbalzo di valori dell'acqua, principalmente del pH.
Variazioni repentine possono portare a gravi disturbi di regolazione osmotica ed a danneggiare gli organi più esposti, come le branchie.
In un modo o nell'altro ogni pesce ha modo di adattarsi ad un determinato range di valori dell'acqua, modificando la struttura delle branchie, lo spessore del muco che le protegge e alcune delle reazioni che avvengono al loro interno.
Ad esempio in pesci come il famoso 𝑻𝒓𝒊𝒄𝒉𝒐𝒈𝒂𝒔𝒕𝒆𝒓 𝒍𝒂𝒍𝒊𝒖𝒔 (l'ex 𝐶𝑜𝑙𝑖𝑠𝑎 𝑙𝑎𝑙𝑖𝑎) una delle risposte all'esposizione a pH bassi, anche solo per pochi giorni, è quella della r𝐢𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐚𝐦𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐚𝐥𝐢, riducendo la funzionalità delle branchie stesse e aumentando l'uso del labirinto (l'organo adibito alla respirazione di ossigeno atmosferico proprio degli Anabantoidei).
Va da se che queste 𝐦𝐨𝐝𝐢𝐟𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐨𝐧𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐢 e questo è il motivo per cui cambiamenti rapidi, anche nel range di tolleranze delle specie, possono risultare fatali ai pesci nei nostri acquari. Anche variazioni continue di piccola entità, allo stesso modo, possono stressare i pesci che non riescono a mettere in atto le loro proprie risposte e a trovare un equilibrio con il loro ambiente.
Per saperne di più:
https://www.sciencedirect.com/science/a ... n-snippets
Assolutamente
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