Prima di tutto, grazie @
Silver21100 per la risposta
Mi daresti anche un consiglio riguardo al primo quesito che ho posto?
Riguarda il passaggio interno-esterno:
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Ciao a tutti,
inizio questa discussione perchè ho deciso di passare ad un filtro esterno, e vorrei sapere se c'è qualche accorgimento tecnico, che io non conosco, da adottare in questa operazione.
Vi descrivo meglio la mia situazione attuale:
Ho un aquatlantis aquadream 80 che, come potete vedere in foto, ha il suo bello "zainetto" proprio nel mezzo del lato lungo dell'acquario, dove si prende una bella illuminazione a discapito delle piante che gli stanno attorno, e a favore delle alghe che ci crescono su

.
Inoltre mi porta via un bel po' di spazio che vorrei dedicare a delle nuove piante, ovviamente "imbruttisce" la visuale, e non si può spostare in quanto è siliconato al vetro (silicone che dovrà essere tagliato ovviamente).
Premesso che non avrei potuto comprare una vasca più grande per motivi di spazio, ho pensato di passare ad un filtro esterno (pensavo all'EHEIM eXperience 150) in modo da recuperare spazio e togliere accessori tecnici dalla vasca.
Per svolgere tale operazione io pensavo di riempire il nuovo filtro con il materiale per l'insediamento batterico (al momento ho le sfere aquaclay) del filtro attuale e di aggiungerne un po' di nuovo (dato che il nuovo filtro è più grande), e di mettere spugne blu e lana di perlon nuova. (il tutto ovviamente lasciando l'aquaclay fuori dall'acqua il meno possibile).
E' corretto operare in questo modo o rischio di provocare un picco di nitriti?
L'acquario è stato allestito da 7 settimane quindi credo proprio che non sia ancora maturo al punto di potermene fregare del filtro

Oggi ho anche letto l'articolo sui batteri appena pubblicato, e mi sono reso conto che forse è il caso di operare più gradualmente, magari iniziando a riempire il filtro esterno con l'acquaclay e le spugne nuove, ma lasciando al loro posto le vecchie spugne blu (e il filtro interno), e poi aspettare una settimana almeno prima toglierle del tutto assieme allo zainetto...
Che dite, così facendo non dovrei fare danni no?
Ovviamente non sifonerei sicuramente il fondo in prossimità di queste operazioni, ma da quasi 2 mesi non l'ho ancora fatto e comunque non ho molta intenzione di farlo neanche in futuro
Può essere utile sospendere temporaneamente anche la somministrazione di cifo azoto vero?
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Silver21100 ha scritto: ↑
va anche considerato il fattore di saturazione in quanto più è alto il volume di acqua filtrata e tanto maggiore sarà veloce l'esaurimento della capacità filtrante dei materiali preposti.
Certamente, questo è un altro motivo per cui è importante parlare di
portata effettiva del flusso d'acqua e di
volume del materiale filtrante invece che del volume totale del filtro!

E' qui che voglio arrivare: secondo me si dovrebbe parlare in questi termini.
Un altro parametro che può influire sulla velocità di saturazione è la geometria del volume di materiali filtranti: intuitivamente direi che maggiore è la sezione di passaggio dell'acqua e migliore sarà la distribuzione, in tutto il volume della spugna, delle particelle che la intaseranno...
Insomma, probabilmente la stessa quantità di lana di perlon (ad esempio) si intaserà un po' prima se disposta in una forma cubica rispetto ad una disposizione a parallelepipedo basso e largo, in cui la sezione di passaggio corrisponde alla faccia con area maggiore. Questo perchè lo sporco tenderà a concentrarsi sui primi "strati" di filtro che incontra, ma la cosa potrebbe dipendere anche dalla velocità del flusso che a sua volta è legata alla sezione di passaggio, quest'ultima legata (a parità di volume) alla forma del materiale. Il problema quindi potrebbe essere più complesso del previsto ma soprattutto trascurabile rispetto agli altri parametri che stiamo considerando.
In ogni caso il discorso che si sta facendo riguarda il volume e non la forma, che sicuramente è meno influente, quindi smetto di divagare...
Silver21100 ha scritto: ↑
Penso che la capacità dei filtri (esterni od interni che siano) sia sempre puramente indicativa in quanto ogni vasca è una storia a sè e pertanto la capacità filtrante può essere diversa a seconda del tipo e della conduzione dell'acquario...
Questo sicuramente, ma quello che volevo fare io, e che si è fatto negli articoli da me citati, è un discorso generico e riguarda il semplice dimensionamento di filtro/pompa senza tenere conto delle condizioni in cui lavorerà (temperatura, acidità, ...).
Altrimenti forse ci sarebbe da scrivere per anni
Silver21100 ha scritto: ↑
se dovessi costruire e commercializzare un filtro per acquari, oltre a cercare il giusto compromesso teorico del volume dei materiali filtranti, userei comunque una pompa leggermente sovradimensionata in quanto per sopperire alla facilità d'intasamento di un basso volume filfiltrante, avrei bisogno di maggior potenza per vincere la resistenza della morgia che satura i filtri, se non facessi così obblligherei l'utente ad un numero d'interventi di pulizia esageratamente alti.
Non so se il mio ragionamento può essere corretto ma un conto è avere a che fare con un prodotto standardizzato in grado di soddisfare quanti più clienti possibili ed un conto è avere una scatola nera in cui la pompa e i materiali filtranti possono essere scelti in funzione delle prorie necessità ed esperienza
Questo sicuramente, la pompa va sovradimensionata poichè la portata teorica non sarà mai quella reale, che dipende dall'ostacolo che il circuito idraulico oppone al passaggio dell'acqua.
Per fare un esempio, al seguente
link si può osservare come anche solo un gomito a 90° possa influenzare notevolmente la portata effettiva.
Quello a cui vorrei arrivare io, ed a cui secondo me dovrebbero fare riferimento anche gli articoli, è un altro discorso generico:
conoscendo il volume del
materiale filtrante, in linea di massima quale valore di
portata effettiva deve avere il mio circuito idraulico, per assicurare un'efficiente filtrazione biologica? (considerando anche che poi col tempo e con la sporcizia la portata effettiva calerà leggermente)
Il come ottenere poi quel valore di portata sarà un problema da risolvere caso per caso...
Con un filtro esterno, probabilmente sarà necessario ridurre semplicemente la portata della pompa (sovradimensionata) al valore necessario, con filtro interno si può anche valutare di cambiare pompa.
Chiunque poi potrà misurare la portata effettiva con un contenitore graduato ed un cronometro, strumenti alla portata di tutti.
Il punto cardine della questione è che, secondo me, bisognerebbe parlare di
portata effettiva e di
volume del materiale filtrante!
Nell'articolo
Filtro interno vs. filtro esterno ... si parla prima di "volume filtrante" e poi si fa un esempio con il "volume interno" che corrisponde a quello totale del filtro.
Secondo me bisognerebbe fare chiarezza su questo punto, perchè da filtro a filtro le cose potrebbero cambiare parecchio!
Un esempio è il confronto tra il solito
BioBox 2 e l'
EHEIM professionel 4+.
Nel primo il volume del materiale filtrante è circa il 33% di quello totale, nel secondo il filtro+prefiltro occupano il 76% del volume totale!
Se regolassimo la portata in base al suo rapporto con il volume totale del filtro, in questo caso otterremmo un risultato
enormemente diverso pur pensando di aver ottenuto qualcosa di simile
Magari evito di creare un nuovo post nella sezione articoli, possiamo anche parlarne direttamente qui:
@
Sini, tu che hai scritto
uno dei 2 articoli che cito, cosa ne dici?
L'
altro articolo risulta essere in aggiornamento e non so quando tornerà online...
Tu @
Sini sai qualcosa? Si sa più o meno tra quanto tempo tornerà online?
C'è un link per consultare la vecchia versione "pre-aggiornamento"?
Sai anche consigliarmi riguardo al primo messaggio di questa discussione?
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Ciao a tutti,
inizio questa discussione perchè ho deciso di passare ad un filtro esterno, e vorrei sapere se c'è qualche accorgimento tecnico, che io non conosco, da adottare in questa operazione.
Vi descrivo meglio la mia situazione attuale:
Ho un aquatlantis aquadream 80 che, come potete vedere in foto, ha il suo bello "zainetto" proprio nel mezzo del lato lungo dell'acquario, dove si prende una bella illuminazione a discapito delle piante che gli stanno attorno, e a favore delle alghe che ci crescono su

.
Inoltre mi porta via un bel po' di spazio che vorrei dedicare a delle nuove piante, ovviamente "imbruttisce" la visuale, e non si può spostare in quanto è siliconato al vetro (silicone che dovrà essere tagliato ovviamente).
Premesso che non avrei potuto comprare una vasca più grande per motivi di spazio, ho pensato di passare ad un filtro esterno (pensavo all'EHEIM eXperience 150) in modo da recuperare spazio e togliere accessori tecnici dalla vasca.
Per svolgere tale operazione io pensavo di riempire il nuovo filtro con il materiale per l'insediamento batterico (al momento ho le sfere aquaclay) del filtro attuale e di aggiungerne un po' di nuovo (dato che il nuovo filtro è più grande), e di mettere spugne blu e lana di perlon nuova. (il tutto ovviamente lasciando l'aquaclay fuori dall'acqua il meno possibile).
E' corretto operare in questo modo o rischio di provocare un picco di nitriti?
L'acquario è stato allestito da 7 settimane quindi credo proprio che non sia ancora maturo al punto di potermene fregare del filtro

Oggi ho anche letto l'articolo sui batteri appena pubblicato, e mi sono reso conto che forse è il caso di operare più gradualmente, magari iniziando a riempire il filtro esterno con l'acquaclay e le spugne nuove, ma lasciando al loro posto le vecchie spugne blu (e il filtro interno), e poi aspettare una settimana almeno prima toglierle del tutto assieme allo zainetto...
Che dite, così facendo non dovrei fare danni no?
Ovviamente non sifonerei sicuramente il fondo in prossimità di queste operazioni, ma da quasi 2 mesi non l'ho ancora fatto e comunque non ho molta intenzione di farlo neanche in futuro
Può essere utile sospendere temporaneamente anche la somministrazione di cifo azoto vero?
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