
Ma è poco proponibile, considerando costi e reperibilità dei micro (e non parlo del ferro).

Credo sia quindi buon senso, per i micro, affidarsi a soluzioni all-in-one.
Il discorso che aveva aperto prima Lucazio00 era proporre una ricetta che sulla base dei vostri lunghi (e senza dubbio costosi) esperimenti fatti in passato, fosse il miglior compromesso a livello di equilibrio tra componenti (il ferro non è un problema, potremmo perfino non metterlo nel mix perché tanto è comunque gestibile a parte, sempre per il discorso reperibilità, ed è consigliabile farlo perché è quasi un "macro"): una volta stabilita la giusta miscela, un gruppo di volenterosi investe comprando da negozi tipo quelli dei quali ho postato i link i singoli elementi chelati e non, prepara il mix "all'ingrosso" e alla fine distribuisce agli utenti in dosi "umane" a costi modici, facendo progressivamente rientrare i volontari dall'investimento fatto.
Sei riuscito a capire quale elemento in particolare ha portato questo effetto? Perché in tal caso basterebbe ridurre nella ricetta il peso di tale elemento rispetto agli altri.cicerchia80 ha scritto: ↑23/09/2019, 6:37con un simpatico effetto collaterale, le piante ad un certo punto cominciano a crescere in forma emersa
Questa è l'unica indicazione del Seachem Flourishcicerchia80 ha scritto: ↑23/09/2019, 6:37non ti dicono mica metti 3ml il martedi, due il Giovedì ecc
Ti dicono metti tot potassio fino a che non risolvi la carenza (qualcosa del genere non sono andato a leggermelo)

Del resto è una miscela di micro, quindi è ancora più scontata la sola indicazione della dose settimanale. Il potassio al quale hai accennato è un macro e non c'entra con questo discorso, siamo perfettamente d'accordo che la loro reperibilità ci consente di gestirli a componenti separate, soluzione dalla massima flessibilità, e i prodotti da giardinaggio sono più economici delle linee commerciali di acquariofilia; così come condivido perfettamente che bisogna istruire gli utenti a riconoscere le carenze specifiche per regolarsi in autonomia usando i componenti separati. Ma ora torniamo ai micro.
Con l'esempio di Daniela, però, sei tornato sui Macrocicerchia80 ha scritto: ↑23/09/2019, 6:37perchè se te lo fai tu...puoi sempre far meglio, o per lo meno come ti pare, inserire quello che serve...sia per diradare i cambi, o per non avere pesci a nuoto nei fertilizzanti, una volta appreso determinate cose, puoi fertilizzare con che vuoi, se adatto o no alle tue esiste te ne accorgi da solo e puoi arrivare a correggere un protocollo commerciale, che so....prendo Daniela con ADA, l'apoteosi di un blasonato prodotto, Daniela quando ha visto carenze di fosforo, ha preso e messo cifo fosforo, a prescindere dai prodotti ADA

Concentramoci quindi sulle principali soluzioni micro all-in-one che abbiamo reperibili:
- Rinverderdente Orvital: bene, ma ha un botto di boro, poco manganese e addirittura zero rame. La monetina di rame per integrarlo, come ha scritto Lucazio, è pericolosa perché non hai controllo e non sai quanto ne viene effettivamente rilasciato (troppo: pericolo tossicità, poco: inutile).
- Kramerdrak, Ferrdrakon o Daydrakon in polvere: candidati ottimali?
- Cifo Mikrom in polvere: a me sembra il candidato ideale per equilibrio e costo. Per la reperibilità, ho cercato al volo e ho trovato immediatamente una serie di negozi virtuali che lo vendono:
agrozootecnica.com/index.php?page=product-details&id=1538
agripetshop.it/cifo-mikrom-previene-e-cura-le-carenze-multiple-1-kg-adatto-anche-per-acquario.html
amazon.it/concime-polvere-solubile-miscela-microelementi/dp/B00T7ZMP9I
grelly.it/itm/cifo-mikrom-concime-idrosolubile-microelementi-1-kg-adatto-anche-per-acquario-113085311050
- Seachem Flourish: tutto non chelato, e tutto molto costoso. Costo a parte, secondo me la politica del tutto non chelato è particolare e richiede attenzione (non possiamo buttarci in mezzo un ferro chelato ad esempio, altrimenti non si capisce più nulla), e secondo me non è praticabile negli acquari a pH anche solo leggermente alcalino, in particolare per il ferro. Questo a prescindere dalla bontà dell'equilibrio tra componenti della miscela.
- Altri prodotti?
Alla fine, la mia domanda è: la strada della miscela fai-da-te con ricetta condivisa, da creare con investimento di gruppo e distribuire in futuro agli utenti, è qualcosa di utile?
Perché quando scrivi che i risultati sono anche peggio dei commerciali, e il DIY costa pure di più, è ovvio che sarebbe una fesseria crearlo e proporlo a qualcuno, e allora vado a consigliare una miscela già pronta, ideata da qualcun altro.
A quel punto la mia domanda diventa: tu quali ritieni mediamente il prodotto migliore?
