Ogni tanto questi gamberi si riproducono in acqua dolce per la legge dei grandi numeri: fanno più di mille uova ogni singola volta. In acqua dolce, questa sopravvivenza dovrebbe essere favorita da una concentrazione più elevata di magnesio rispetto al calcio, in acque già parecchio dure.
Piuttosto che provare il colpo di cu- fortuna, esiste un metodo già sperimentato ed utilizzato per i gamberetti che si sviluppano in acqua salata. È il motivo per cui se cerchi
Caridina multidentata in negozio non le trovi più adulte, ma piuttosto piccole: si riproducono, solo bisogna trafficare un po’.
Questi crostacei vivono in fiumi a forte corrente. Le larve vengono schiaffate in mare e per questo possono viver molto poco in acqua dolce, ma sopportano uno sbalzo repentino di salinità.
L’occorrente è un acquario di vetro sui 25 litri, con acqua dolce e crescita algale, rigorosamente senza alcun tipo di filtro. Un aeratore che crei una corrente molto debole. Si separa la femmina con le uova pronte a schiudersi (da verde scuro passano a un colore chiaro e si vedono gli occhietti), alimentandola con una foglia di quercia e, stando molt attenti a non inquinare, un paio di volte a settimana con stick proteici (per
Caridina, coi sospensivori bisogna necessariamente avere qualcosa di fine). Al rilascio delle larve la si riporta in acquario e si sala l’acqua attorno ai 25 g/l. Le larve saranno alimentate con mangimi liquidi/fitoplanton.
Il fatto che questi gamberi vivano 10 anni e producano migliaia e migliaia di uova, indica che se la riproduzione va male non è sempre colpa dell’allevatore o del metodo usato: spesso è solo sfiga. Se la riproduzione funzionasse sempre anche in natura, ci sarebbero più gamberi che acqua.
Vediamo se @
sls78 è ancora nei paraggi e risponde, sennò chiudo.