Alla domanda sono più precisi i test colorimetrici a striscette o quelli colorimetrici a reagente, mi vien da rispondere:
sono imprecisi entrambi
L'imprecisione è data dal fatto che siamo noi a dover interpretare il valore corrispondente alla tonalità di colore, come parametri abbiamo delle scale di colori con valori rispettivi molto ampi.
Prima dell'arrivo nei laboratori chimici dello spettrofotometro, le varie analisi venivano fatte in questo modo, MAH per ogni tipo di analisi vi era una scheda comparativa con tutta una serie di colori con tutte le varie tonalità , tanto da riuscire ad individuare il valore con un margine di errore al decimale.
Immaginatevi un bel foglio formato A3, pieno con tutta una serie di quadratini di rosso-rosa delle varie tonalità, l'interpretazione era molto più facile
e si commettevano meno errori.
Lo spettrofotometro ha ridotto ulteriormente questi errori.
In commercio per i nostri scopi, ci sono tutta una serie di test delle marche più svariate.
Proprio tutta questa varietà, non fa altro che aumentare la confusione.
Se ci fossero solo due test sarebbe molto più semplice compararli, ma ne abbiamo moltissime,
più o meno imprecise.
Si degradano (diventando inaffidabili) in tempi diversi, rendendo ancor più difficile capire chi è il meno peggio.
Le striscette sono quelle più facili da usare, con il termine facili intendo dire che ci sono meno possibilità di introdurre altri errori da parte nostra.
Per contro sembrano avere una durata inferiore.
I test a reagente ci danno l'illusione di essere più precisi perchè stiamo trafficando con provette e soluzioni varie, a livello inconscio ci danno la sensazione di maggior affidabilità, vi assicuro avendo lavorato in un laboratorio chimico che è così.
La sensazione di essere un piccolo chimico è inconscia ma porta a questi giudizi.
Si arriva al punto (lo so per esperienza) che di fronte a valori assurdi si è sicuri che siano giusti e non si mette indubbio che possano esserci degli errori.
Alla imprecisione del nostro test a reagente, dobbiamo aggiungere anche la possibilità di errore umano, provette perfettamente pulite, volumi di acqua precisi, reagenti ben miscelati.
Io ho avuto la possibilità di testare alcuni dei nostri test in laboratorio, posso dire che questi test quando sono in buone condizioni danno valori abbastanza reali, dopo un certo periodo hanno un normale degrado e i valori non sono più attendibili.
Quindi ripeto una frase, se uno dei vostri test vi da un valore strano, ma le piante crescono e i pesci sono belli vivaci, non abbiate dubbi date ascolto a loro sono i test più affidabili che abbiamo.
Per esperienza so che questo accadrà quando si inizierà ad usare sempre meno i test e quando si usano è solo per avere una conferma di ciò che si sa già.
Rox ha scritto:Ci sarebbe anche il cloro, ma ormai sappiamo tutti che è una trovata commerciale
Si concordo pienamente con Rox.
Va anche detto che si usano prodotti a base di cloro per disinfettare l'acqua, il più usato è l'ipoclorito di sodio NaClO (candeggina).
In acqua si formano due tipi di cloro:
Quando noi dosiamo del cloro per disinfettare l'acqua, questo inizia a reagire con le varie sostanze inquinanti formando altri prodotti intermedi.
Va quindi a diminuire la quantità di cloro attivo o cloro vergine che ha tutto il suo potere disinfettante.
Il cloro libero è appunto questo cloro vergine.
Il cloro totale e dato dai prodotti di reazione tra il cloro libero e le varie sostanze inquinanti organiche e inorganiche a base di azoto.
Rispetto al cloro libero, il totale ha un minore potere disinfettante, ma è più irritante.
Questi tipi di cloro vengono misurati attraverso due differenti analisi, va da se che quella che noi facciamo con i nostri test è una sola delle due analisi, non ha importanza sapere quale sia (libero o totale) non facciamo comunque una analisi completa.
Infine va detto che il cloro è molto volatile, basta lasciare l'acqua a decantare per un giorno per essere sicuri che non sia più presente.