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Dosaggio ferro

Inviato: 04/02/2018, 22:41
di Vincidomi77
FrancescoFabbri ha scritto:
Vincidomi77 ha scritto: @FrancescoFabbri Mi aiuti?
Io non conosco bene le esigenze di un Echinodorus. So solo che loro sono veramente ghiotti di tutto, anche di ferro.

Più che altro siamo un po' OT rispetto l'argomento che hai dato alla discussione (ovvero il dosaggio del ferro col il trucco dell'arrossamento), quindi nel caso preferirei parlarne in un nuovo topic apposito :-bd

Tanto sono gratis :-
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Ok vi provo

Dosaggio ferro con il metodo dell'arrossamento

Inviato: 05/02/2018, 14:50
di lucazio00
L'Echinodorus si prende i nutrienti dal fondo...potrebbe essere una carenza di ferro, verificata se le nuove foglie nascono sbiancate!

Per fornire ferro extra alla pianta va bene seppellire del materiale arrugginito o dell'argilla rossa.
L'argilla va introdotta nel fondo in due maniere:
1) sospensione con acqua iniettata con siringa senz'ago nel materiale di fondo
2) incapsulamento di polvere di argilla rossa secca dentro capsule farmaceutiche di gelatina

Il PMDD sfrutta soprattutto (circa l'80%) il ferro chelato con EDTA, un chelante relativamente debole ma comunque valido per le piante.
Come ferro addizionale si usa il FeEDDHA, consigliato in particolar modo l'S5 della CIFO perchè in parte è prontamente disponibile.
Viene anche sfruttata la sua capacità colorante come segnale di stop per i ml aggiunti. L'arrossamento deve essere appena percettibile e temporaneo (qualche ora). Diciamo che va dosato meno di 0,1 mg/l...facciamo 0,05mg/l...poco ma spesso: è la frequenza che deve essere in funzione della richiesta delle piante, mentre il leggero e temporaneo arrossamento serve come da interruttore del dosaggio.
Ricordo che è solo un'integrazione di ferro, in quanto il rinverdente fornisce ben oltre la metà del ferro necessario.

Altro chelato di ferro disponibile è il FeDTPA, ma per fare effetto deve essere dosato in modo massiccio perchè le piante fanno fatica ad assorbirlo (perchè il chelante si lega al ferro in modo molto forte). Come il FeEDTA, la colorazione impartita all'acqua è trascurabile a dosaggi standard.

Il ferro gluconato non è un chelato, ma un complesso, perchè ogni molecola di gluconato equivale a "mezza chela", quindi due molecole di gluconato si uniscono ad una particella di Fe(II). Invece i chelati FeEDTA, FeDTPA e FeEDDHA sono legati a particelle di Fe(III), che avendo una carica positiva più forte del Fe(II), sono legati in modo più saldo al chelante, che ha una consistente carica negativa a pH normali (6-8).
Di conseguenza, il Fe(II) gluconato è si più assimilabile da parte delle piante, ma tende a precipitare, inoltre il Fe(II) in condizioni normali tende ad ossidarsi a Fe(III), risultando ancora più tendente a precipitare.