Simo, io non so come misuri l'acidità, ma è
impossibile che il tuo acquario stia a pH 5.
Dalle foto, il fondo sembra normale ghiaietto di quarzo, senza niente di acidificante; inoltre, si vede un acqua limpida e chiara, quindi escluderei l'uso di torba; infine, se avessi introdotto acidi chimici, immagino che ce lo avresti detto.
Se anche erogassi CO
2 da una bombola (e nelle foto non si vede nemmeno questo) dovresti scioglierne oltre 1300 mg/litro, per arrivare a pH 5 con KH 4; non ci sarebbe nulla di vivo in quell'acqua, nemmeno i batteri.
simone987 ha scritto: ↑la priorità per me è la salute dei miei P. scalare
Questo è sbagliato, perché lo
scalare non ha nessuna particolare esigenza. In Amazzonia lo trovi dappertutto: dalle torbiere del Perù, a pH 4 ed anche meno, fino alle acque salmastre prodotte dalla
Pororoca con l'alta marea.
Sta in ampie paludi soleggiatissime, come in ombrosi laghetti nella jungla, dove la luce non arriva mai. Se ne frega del fondo, della vegetazione e delle durezze; entro certi limiti, perfino della corrente.
Credo che sia il pesce più adattabile di questo hobby, vive benissimo e si riproduce in qualsiasi acqua. Se proprio vogliamo essere pignoli, credo sia un po' infastidito dai tuoi 30° costanti, sicuramente lo sono le piante.
Ho il sospetto che tu lo abbia preso per un
discus...
simone987 ha scritto: ↑il giusto compromesso per il benessere di piante e pesci?
Non c'è nessun compromesso. L'esperienza ci insegna che se stanno bene le piante, stanno bene tutti, per una serie di effetti a cascata.
D'accordo... ci sono casi particolari estremi, come pesci da acque acidissime, o che richiedono 30° C, o che vengono dal Tanganika, ma questo non riguarda certo gli
scalare.